E' un filmato cortissimo, meno di due minuti, tratto dall'ultima puntata di Ballarò. E Crozza è lapidario nel denunciare quel che qui dentro dico, anzi diciamo, da mesi. E cioè che il fulcro di tutta la questione "giovani e lavoro" è semplicemente uno: il denaro!
Dice Crozza: «Una volta le mamme dicevano ai figli: "Se da grande vuoi avere successo, studia". Oggi le mamme dicono: "Se da grande vuoi avere successo, palleggia... vai dalla De Filippi... telefona a Lele Mora... Basta che non ti veda più con un libro in mano!"».
Mi torna alla mente un post di qualche tempo fa: «LAUREATO, STAGISTA ASSICURATO». Avevo scritto: «se vuoi l'indipendenza economica a 25 anni sognati di fare l'architetto, il giornalista, il pubblicitario. Anche se sei bravissimo. Anche se sei sveglissimo. Anche se sei avantissimo. Quelli sono lavori che in Italia rendono dai 40 anni in poi». Sorry, avevo dimenticato, nell'elenco dei mestieri, di citare... Il ricercatore del CNR!
Mi torna alla mente un post di qualche tempo fa: «LAUREATO, STAGISTA ASSICURATO». Avevo scritto: «se vuoi l'indipendenza economica a 25 anni sognati di fare l'architetto, il giornalista, il pubblicitario. Anche se sei bravissimo. Anche se sei sveglissimo. Anche se sei avantissimo. Quelli sono lavori che in Italia rendono dai 40 anni in poi». Sorry, avevo dimenticato, nell'elenco dei mestieri, di citare... Il ricercatore del CNR!
2 commenti:
Gentile Amica,
Un mercato del lavoro incapace di investire sui giovani rischia di rendere gli anni di studio un
inutile spreco di tempo. Una volta mi capitò di chiamare un azienda, è la proprietaria mi disse :
“I giovani non hanno il senso del sacrificio…” e la stessa subito dopo aggiunse, “ …non voglio ragazzi che non hanno lavorato perché o poco tempo per istruirli…” La domanda è: sono i giovani che non vogliono sacrificarsi? O e sono le azienda che non vogliono sacrificare il proprio tempo in nome dell’utilità immediata ?
Un fenomeno singolare che mi è successo. E ad esempio quello di sentirmi giovanissimo il giorno della mia laurea, e di sentirmi improvvisamente un anziano di cent’anni durante le settimane successive alla laurea, o per lo meno lo ero agli occhi dei miei selezionatori. Certo questi selezionatori trascuravano un piccolissimo particolare, cioè che se ha 25 anni un giovane è vecchio, loro che né hanno una trentina o quarantina sono da obitorio.
Affronti poi una seconda importantissima questione nel tuo post: quella degli eroi negativi che i media spesso contribuiscono a dare visibilità”. Mi limito a dire che in un paese che si è carnevalizzato gli eroi negativi sono quelli che poi in qualche modo attraggono il grande pubblico, in quanto emblemi di soldi e successo. E dal momento in cui si è in tanti che sogniamo una vita alternativa, loro diventano automaticamente i nostri dei.
Marco Patruno
Crediamo la proprietaria vi abbia detto vvero l'amara realt - di cui solo per una avete purtroppo colpa voi:
1) Poco tempo in azienda per seguire i ragazzi: nelle ditte che hanno molto lavoro, tuto questo è una realtà. Quindi o ci si trova di fronte ad uno stagista pronto a lottare per inserirsi a tempo stabile in un ambiente che è spesso altamente competitivo, oppure purtroppo lo stage si rivela inutile.
2)Giovani e sacrificio: due mondi sconosciuti tra di loro nella maggior parte dei casi.
Quindi l'unica risposta per te: entrambe le cose ... le aziende non hanno tempo da perdere, e i ragazzi non vogliono sacrificarsi
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