sabato 29 marzo 2008

LA LISTA DEI BUONI SI ALLUNGA

La Lista dei buoni ha raggiunto quota 30! Una notizia davvero positiva: allora di aziende virtuose, che ripagano i loro stagisti adeguatamente, ce ne sono! La Lista la trovate qui, alla destra dello schermo.
Amici, lettori, bloggers, innanzitutto vi voglio ringraziare per l'accoglienza che avete riservato a questa mia iniziativa. E poi voglio dirvi: continuate con le segnalazioni, la Lista ha bisogno di voi!!
Segnalate in questo spazio tutte le aziende, gli enti, le società, gli uffici che hanno la buona abitudine di trattare con rispetto i loro stagisti, erogando rimborsi spesa superiori a 500 euro al mese: così contribuirete ad allungare la Lista dei buoni, e a far conoscere le realtà aziendali più corrette e meno "sfruttatrici".
Aspetto le vostre segnalazioni!

giovedì 27 marzo 2008

PROGETTO FIXO, QUESTO SCONOSCIUTO

Alzi la mano chi sapeva che il Ministero del Lavoro ha istituito un progetto che finanzia i giovani stagisti e quelle aziende che, al termine dello stage, gli fanno un contratto "vero". Lo stanziamento è di tutto rispetto: 43 milioni di euro.
Si chiama PROGETTO FIXO (che sta per Formazione e Innovazione X l'Occupazione) e pochi lo conoscono. Non opera (vivaddio) su tirocini "formativi", bensì su tirocini "orientati all'inserimento lavorativo": cioè all'assunzione. Comprende quasi settanta università e in sostanza funziona così: attraverso l'ateneo si fa un contratto di stage aderendo al progetto. A quel punto lo Stato aggiunge al rimborso spese dello stagista 200 euro lordi al mese per tutta la durata dello stage (e questo è il - piccolo - vantaggio per il ragazzo) per un massimo di sei mesi. Se poi alla fine dello stage il rapporto di lavoro viene formalizzato con un contratto (di qualsiasi natura) di durata non inferiore ai 12 mesi, lo Stato premia l'impresa con un contributo di 2300 euro lordi (e questo, si capisce, è un vantaggio per l'impresa ma anche un doppio vantaggio per il ragazzo - che dopo lo stage ottiene un vero posto di lavoro).
Fixo è operativo da un anno e mezzo e vi hanno già partecipato 2600 ragazzi: in totale potranno essere 15mila a beneficiare di questa iniziativa, e si prevede di promuovere grazie ad esso circa 3500 stabilizzazioni contrattuali.
L'unica pecca è che l'accesso è riservato a laureandi e laureati entro i 18 mesi dalla laurea, e che il progetto terminerà nel giugno 2009. Ma non è detto che non possa arrivare una proroga.
A me gli "aiutini di Stato" non fanno impazzire (avevo già espresso in questo post il mio parere) ma questo Progetto Fixo mi sembrava meritevole di un po' di pubblicità.

martedì 25 marzo 2008

STAGE ALL'ESTERO - METTIAMO PER UN ATTIMO IL NASO FUORI DALL'ITALIA

Mi scrive Gabriele dall'Israele: «Se un neolaureato manda in giro il suo curriculum, le aziende che lo contattano non gli propongono mai di fare lo stagista! Se possono assumere, propongono contratti di lavoro veri: altrimenti niente. E non esistono datori di lavoro che abusano dello stage: non ci sono stagisti, cioè, tra segretarie o commessi. Il mercato del lavoro israeliano è molto flessibile, come quello americano. Le aziende non hanno bisogno di assumere "a stage" perchè non hanno problemi a licenziare la gente quando vogliono. D'altra parte offrono lavori veri perchè nessuno andrebbe a lavorare pagato come uno stagista quando potrebbe guadagnare di piu' facendo il cameriere o il barman».
Gli fa eco Consuelo dalla Spagna: «Gli stage esistono,
si chiamano "practicas" e sono per lo più utilizzati da chi sta ancora studiando. Quasi sempre li fanno gli studenti d'estate, alcune aziende li propongono come periodi di prova (retribuiti miseramente) per poi assumere. Ma non hanno quasi peso nel mercato del lavoro spagnolo. Lo stage "made in Italy", sei mesi e poi fuori, qui non esiste. In Spagna fa curriculum il lavoro: lo stage non viene preso molto in considerazione, è più una cosa da studenti universitari».
Infine, una notizia dalla Germania: il ministro del Lavoro Scholz ha proposto qualche giorno fa di introdurre l'obbligo di pagamento degli stage per i laureati. (Proprio la proposta che io lancio da questo blog!)
Il dibattito è aperto. Qualcuno di voi ha mai fatto stage all'estero, o conosce la situazione dello stagismo in qualche altro Paese? Ogni contributo al dibattito sarà prezioso!

venerdì 14 marzo 2008

LISTA DEI BUONI, AAA SEGNALAZIONI CERCASI

Dopo un avvio scoppiettante, amici frequentatori di questo blog... Vi siete distratti!
La lista dei buoni
(qui alla sinistra dello schermo) ha ancora bisogno di voi: continuate con le segnalazioni!
Riassumo in breve l'iniziativa: creare una lista di società, aziende, enti, uffici, agenzie «virtuose/i», che elargiscono (o almeno, hanno elargito) rimborsi spesa superiori a 500 euro al mese ai loro stagisti. Un modo più corretto di prendere i giovani (spesso laureati) a fare stage: permettendo loro di avere un minimo di indipendenza economica e di non dover continuare a gravare, anche dopo la laurea, sulla famiglia d'origine.
Un piccolo appunto: c'è chi ha segnalato alcune aziende (Procter&Gamble, Carrefour Italia, Sda Express, Nokia, Gentilini) senza specificare l'entità precisa del rimborso spese. Ma in questo modo io purtroppo non posso inserirle nella lista! Vi prego di essere il più precisi possibile!!
Quindi... sotto con le segnalazioni! E naturalmente chiedo ancora una volta agli amici bloggers di amplificare l'iniziativa parlandone nei loro spazi virtuali.

domenica 9 marzo 2008

LA CARICA DEI 500MILA STAGISTI

Vi segnalo un reportage, forse un po’ datato (risale infatti al maggio 2006) ma decisamente interessante, realizzato dal giornalista Guido Maurino come lavoro di fine corso della scuola di giornalismo di Urbino. Tutto dedicato alla questione stage: con interessanti confronti tra la situazione italiana e quella francese, e con un'indagine volta a far luce su quanti sono gli stagisti in Italia. Maurino si trova di fronte allo stesso problema denunciato più volte su questo blog: mancando un Registro nazionale degli stage, nessuno sa con precisione quanti siano in Italia i giovani che fanno stage.
Si legge nell'articolo:
«Se si mettessero tutti insieme sarebbero più di tutti i dipendenti di Fiat, Eni e Enel. Un esercito, la più grande massa di lavoratori in Italia, seconda solo ai dipendenti pubblici. Ma gli stagisti hanno due problemi: non sono considerati lavoratori e non compaiono nelle statistiche. Non ce n'è traccia nei dati dell'Istat e nemmeno in quelli di Inail, ministero del lavoro o dell'istruzione. Capire quanti sono è quasi impossibile».
Maurino prova a incrociare i (pochi) dati disponibili, e arriva a una cifra impressionante:
circa 200mila stagisti allievi delle scuole superiori, altri 53mila studenti universitari, 30mila stagisti allievi di master post-universitari, altri 30mila che passano dai centri per l’impiego. Da sommare al mare magnum degli stage nel pubblico impiego e negli enti statali e locali, più tutti gli altri tirocini attivati autonomamente dalle aziende, senza intermediazioni. Totale: non meno di 500mila ragazzi in stage
ogni anno in Italia.
Il reportage si chiude con una lunga intervista a Michele Tiraboschi, docente di diritto del lavoro all’università di Modena e già allievo di Marco Biagi. Il professore difende a spada tratta gli stage, sostenendo che sono un ottimo modo per preparare i ragazzi ad entrare nel mondo del lavoro. Ma poi, messo alle strette, ammette:
«Le imprese che abusano degli stage sono tante». Anche se prevede che, giocando «sul basso costo della forza lavoro e non sulla qualità del capitale umano, nel medio e lungo periodo queste imprese verranno punite dal mercato».
C’è da sperarlo. Ma finchè questo medio-lungo periodo non arriva, queste tante imprese guadagnano prendendo gli stagisti uno-via-l’altro, e i ragazzi lavorano gratis per poi ritrovarsi con un pugno di mosche in mano.

mercoledì 5 marzo 2008

CONTA CHE TI RICONTA, I CONTI NON TORNANO

A stabilire i paletti per l’utilizzo dello strumento “stage” è il decreto ministeriale 142 del 1998, che regolamenta la materia “tirocini formativi e di orientamento”.
Ponendo - forse non tutti lo sanno - dei limiti nel numero degli stagisti:
1) le aziende con non più di cinque dipendenti (conteggiando solo quelli assunti a tempo indeterminato) potranno prendere un solo tirocinante;
2) le aziende con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra sei e diciannove avranno diritto a prendere uno o due tirocinanti contemporaneamente, non di più;
3) nelle aziende con più di venti dipendenti potranno esserci stagisti pari al 10% degli assunti (sempre calcolati su quelli a tempo indeterminato, quindi esclusi quelli a tempo determinato, i co.co.pro, i collaboratori etc).
Una domanda nasce spontanea: chi controlla che questi limiti vengano rispettati?

Io vi propongo di contare. Contate il numero dei dipendenti nei posti dove state facendo o avete fatto stage. Rapportatelo al numero degli stagisti. Io dico che i conti non torneranno: ma in questa scalcagnata Italia tanto i controlli non li fa nessuno, e quindi delle regole (quasi) tutti tendono un po' a fregarsene.

martedì 4 marzo 2008

LE CALORIE DEGLI STAGISTI - AL GUSTO DI CIOCCOLATO DOLCEAMARO

Questa è una segnalazione dolceamara. Al gusto di cioccolato.
Ci sono capitata per caso, sul sito del Giubileo degli Stagisti. E sentite un po' cosa ho trovato: «A noi giovani non ci paga nessuno. Ci hanno convinto che non valiamo niente e che se vogliamo lavorare dobbiamo pagare noi. In moltissimi casi siamo costretti a specializzazioni e tirocini che durano anni, con la scusa che si deve imparare. Lo stagismo è una malattia che colpisce tutti i giovani lavoratori, qualunque sia il campo di interesse. Avvocati, medici, architetti, giornalisti ma non solo sono costretti a lavorare anni interi con dei rimborsi spese ridicoli, che non permettono un'autonomia economica».
E qui scatta la genialata: «Il progetto il giubileo degli stagisti si pone l'obiettivo di calcolare le energie spese dagli stagisti nelle ore non retribuite. Considerando che il minimo salario può essere valutato intorno ai 900 euro per un lavoro a tempo pieno, il progetto vuole calcolare le energie che uno stagista spende nel suo lavoro senza essere retribuito».
Io per esempio ho scoperto che per il mio primo stage, qualche anno fa, spesi la bellezza di 51mila calorie in tre mesi: avrei diritto quindi, secondo il sito, a ben 103 tavolette di cioccolato. E non è detto che prima o poi, magari in un momento di particolare malinconia, non decida di sbafarmele (magari non tutte e 103 insieme)!

Non mi resta che fare i complimenti ai due Alessandri, a Matteo e a Michela, ideatori dell'iniziativa. Bravi: con ironia e fantasia avete messo il dito nella piaga. Ma almeno l'avete fatto... addolcendolo col cioccolato!

lunedì 3 marzo 2008

FAR WEST STAGISTICO: QUANDO LO STAGE È DAVVERO DI TROPPO

Fermo restando che, con la legislazione attuale, uno potrebbe prendere anche uno spazzino con contratto di stage: perchè non c'è nessun paletto.
Fermo restando che gli stage oggi li usano tutti, dalle aziende multinazionali ai piccoli ufficetti di grafica pubblicitaria o di relazioni pubbliche, principalmente per risparmiare un po' sul costo del personale.
Fermo restando che lo stage dovrebbe essere un periodo di formazione (a beneficio di un giovane inesperto) e invece negli ultimi anni è diventato un modo per avere manodopera, anzi cervellodopera, a basso costo, che permette di evitare di pagare stipendi tasse contributi e altre amenità (e quindi a tutto beneficio del datore di lavoro).
Fermo restando quindi che siamo in una situazione di FAR WEST STAGISTICO, secondo voi quali sono i mestieri per cui davvero lo stage dovrebbe essere VIETATO?
Segretarie, commessi: qualche stage che grida vendetta al cielo è già venuto fuori nel dibattito su questo blog. Ne avete altri?
E come si potrebbero definire, secondo voi, gli ambiti lavorativi "off-limits" per gli stage?

sabato 1 marzo 2008

LA LISTA DEI BUONI - GRAZIE AMICI BLOGGERS

Voglio ringraziare tutti i bloggers, conosciuti e sconosciuti, che in questi primi dieci giorni hanno sostenuto la mia iniziativa sulle aziende "virtuose" che ricompensano i loro stagisti con rimborsi spesa dignitosi.
Grazie quindi a Federico Mello, autore del libro "L'Italia spiegata a mio nonno" (Mondadori), che su Generazione Blog ha scritto il post Stage: la lista dei "buoni". Grazie a Sergio Cardella, già citato qui perchè autore di un'inchiesta sullo sfruttamento degli stagisti, che nel suo blog ha scritto La lista dei buoni - quelli che gli stagisti li pagano bene.
Grazie ad Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa, autori del libro "Generazione mille euro" (Rizzoli), e al loro amico Alessio che sul blog dei "milleuristi" ha citato l'iniziativa nel post Arrivano i Buoni. Grazie a Marco Patruno che sul suo blog Generazione P ha pubblicato proprio l'altroieri il post La lista dei buoni di Eleonora Voltolina. Grazie a Giuliana Dea che nello spazio Ufficio Reclami ha dedicato alla lista dei buoni l'intero post La Repubblica degli stagisti, invitando i suoi lettori a contribuire all'iniziativa: sono onorata.
E ho apprezzato molto che anche Roberta Martinelli alias la Stakastagista, pur non essendo convintissima dell'opportunità dell'iniziativa, abbia voluto darle un po' di spazio nel suo blog con il post Gli stage ben pagati.
Grazie mille a tutti. Spero che altri bloggers seguano il vostro esempio citando la mia iniziativa nei loro spazi virtuali: il passaparola è il modo migliore per far conoscere alla gente l'esistenza della "lista dei buoni". E invito tutti, ancora una volta, a partecipare con commenti e segnalazioni.