A stabilire i paletti per l’utilizzo dello strumento “stage” è il decreto ministeriale 142 del 1998, che regolamenta la materia “tirocini formativi e di orientamento”.
Ponendo - forse non tutti lo sanno - dei limiti nel numero degli stagisti:
1) le aziende con non più di cinque dipendenti (conteggiando solo quelli assunti a tempo indeterminato) potranno prendere un solo tirocinante;
2) le aziende con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra sei e diciannove avranno diritto a prendere uno o due tirocinanti contemporaneamente, non di più;
3) nelle aziende con più di venti dipendenti potranno esserci stagisti pari al 10% degli assunti (sempre calcolati su quelli a tempo indeterminato, quindi esclusi quelli a tempo determinato, i co.co.pro, i collaboratori etc).
Una domanda nasce spontanea: chi controlla che questi limiti vengano rispettati?
Io vi propongo di contare. Contate il numero dei dipendenti nei posti dove state facendo o avete fatto stage. Rapportatelo al numero degli stagisti. Io dico che i conti non torneranno: ma in questa scalcagnata Italia tanto i controlli non li fa nessuno, e quindi delle regole (quasi) tutti tendono un po' a fregarsene.
mercoledì 5 marzo 2008
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12 commenti:
In Italia molti pensano che le regole sono fatte per essere aggirate,purtroppo tutti pensano di essere più furbi degli altri e questi sono i risultati.
Ragazzi, questi numeri sono controllati continuamente da molti ispettorati ... una domanda: ma davvero non pensate che state rischiando di fare delle polemiche "tanto per", cioè fine a se stesse?
:-)
Un abbraccio
Parlare di "molti ispettorati" e di "controlli", in Italia, mi sembra fantascienza.
@eleonora
Forse non te ne sono mai capitati ... ?
Ce ne sono molti ragazzi ...
:-)
Ci sono si gli ispettorati ma non controllano dove dovrebbero.
ispettorati? dove? dove lavoro io 1 dipendente stagisti 2 alla volta x 3 volte l'anno...
ispettorati? sarà, ma dove lavoro io, a parte me che sono co.co.pro. da due anni e mezzo, non c'è un contratto senza una qualche irregolarità. E nessuno è mai venuto a dare un'occhiatina...
Eh sì, sono d'accordo con Atipica e con Bovary, e le ringrazio di essere passate per questo blog a lasciare il loro commento.
Temo che ispettori siano troppo pochi, e che le ispezioni avvengano... molto raramente.
@atipica
Sei fortunata - o sfortunata dovremmo dire?
Se i tuoi datori non sono persone serie, come ci racconti, non fare di tutta l'erba un fascio, come ami spesso fare.
:-)
@bovary
idem come x atipica
@eleonora
non ci dirai che vorresti per questo votare Sinistra Antagonista, convinta che all'aumentare degli ispettori i problemi sarebbero risolti?
;-)
Un abbraccio
i problemi non si risolvono con l'aumento degli ispettori, ma magari impiegando meglio quelli che ci sono, magari facendo leggi che tutelino diversamente i lavoratori. leggi da fare anche con il contributo degli imprenditori seri che, è vero, esistono. Prime, vi dò ragione: le aziende in regola ci sono e fare di tutta l'erba un fascio non serve. Però non credete che sia ga fuori dal mondo negare che molte usano strumenti come lo stage in maniera irregolare?
@mimi
noi non neghiamo nulla, diciamo invece che aziende del genere non ne conosciamo - probabilmente ce ne saranno per carità, ma non ci sembrano essere certo una maggioranza.
:-)
Lungi da me l'idea di voler fare di tutt'erba un fascio. Ma rimando all'ultimo post, "La carica dei 500mila stagisti", per far riflettere sul numero abnorme di persone che lavorano nelle aziende e negli enti italiani senza stipendio, senza contributi e senza alcun diritto, perchè con un escamotage si indica che sono in "formazione" anzichè dire che, almeno nel caso degli stagisti laureati, quel che si vuole effettuare è un semplice "periodo di prova" per testare le capacità del candidato.
Per quanto riguarda Atipica, se non ricordo male ho letto sul suo blog che ha un contratto a progetto DAL 2005, rinnovato periodicamente, sempre per lo stesso identico posto di lavoro. Questo è vergognoso... Ma dove sono i controlli?
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