venerdì 6 giugno 2008

QUANDO LO STAGISTA È «DI MODA»

Alessandra, fashion designer 26enne che «combatte quotidianamente con i problemi per trovare un lavoro dignitosamente retribuito», mi scrive: «L'anno scorso mandai il mio curriculum vitae a una famosa casa di moda. Una settimana dopo mi richiamarono per dirmi che erano interessati al mio profilo professionale per farmi fare uno stage di 3 mesi. Ma il rimborso spese sarebbe stato di soli 100 euro al mese!».
Già le case di moda ultimamente avevano fatto una figuraccia grazie all'inchiesta di Sabrina Giannini andata in onda su Report, da cui emergeva che molti grandi marchi vendono scarpe e borse a prezzi esorbitanti facendole però produrre sottocosto in Cina, oppure dai cinesi qui in Italia, o nei sottoscala napoletani dove tutti lavorano in nero. E il risultato è che una borsa che in negozio viene venduta a 500 euro magari all'azienda ne è costati 30: qualcosa di molto simile alla truffa.
La segnalazione di Alessandra mette una pulce nell'orecchio: forse le case di moda, pur operando nello scintillante settore del lusso, sono anche restie a dare ai propri stagisti un rimborso adeguato? Con quei 100 euro Alessandra non sarebbe nemmeno riuscita a comprare il manico di una borsa della griffe che le offriva lo stage!
E' un caso o è la norma? In effetti, nella Lista dei Buoni per ora non c'è nessuna casa di moda. Giro a voi la domanda: avete notizie sugli stage nelle case di moda? C'è qualche griffe che possiamo inserire nella Lista?

30 commenti:

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Ci dicono che saremmo ripetitivi ...

... ma stiamo solo cercando risposte - ecco la lista per i lettori:


1) Magneti Marelli - multi -
2) Reckitt Benckiser - multi -
3) Alfa Romeo - multi -
4) Bonola Case - no multi -
5) Shell - multi -
6) Groupama Assic. - multi -
7) Procter & Gamble - multi -
8) Berco Spa - multi -
9) Kellogg's Italia - multi -
10) Pentagroup - mezza -
11) G11 consulenza - no multi -
12) Sava - Fiat - multi -
13) 3Italia - multi -
14) SKF, - multi -
15) Banque PSA Fin. - multi -
16) Carrier - multi -
17) Deloitte - multi -
18) Nestlé - multi -
19) Selex - Finmec - multi -
20) Cipriani gruppi - no multi -
21) Piaggio, - multi -
22) Adecco, - multi -
23) 3M Italia, - multi -
24) Luxottica, - multi -
25) Ibm, - multi -
26) Dompè farmac - multi -
27) Vodafone Omnitel - multi -
28) Philips, - multi -
29) BNL, - multi -
30) Cardif, - multi -
31) GlaxoSmithKline - multi -
32) Barilla - multi -
33) Gruppo Bistefani - multi -
34) Société Générale - multi -
35) Atradius, - multi -
36) GE Oil&Gas, - multi -
38) Alstom Transport - multi -
39) Euronics Italia - multi -
40) Carglass - mezza -
41) JPMorgan - multi -
42) Autogrill - multi -
43) Capgemini - multi -
44) Crif - multi -
45) British Telecom - multi -
46) Merck Generics - multi -
47) Thales Alenia - multi -
48) Prometeo mediaz. - multi -
49) Telecom Italia - multi -
50) T-Connect - no multi -
51) Citroen Italia - multi -
52) Zucchetti - multi -
53) Studio Lovells - multi -
54) Bosch - multi -
55) Randstad Italia - multi -
56) L. Feltrinelli - no multi -
57) AXA Assicurazio - multi -
58) CGT Caterpillar - multi -
60) Lutech - mezza -
61) Poltrona Frau - multi -
62) Iveco - multi -
63) Grazia (Mondado - multi -
64) Flair (Mondadori - multi -
66) Renault Italia - multi -
67) Automotive - no multi -
68) Geo (Gruner Mondadori periodici) - multi -
69) Mars Incorporat - multi -
70) Kelly Financial - multi -
71) Phard - multi -
72) Hertz - multi -
73) Mondo Home Entertainment
- multi -
74) Libreria Hoepli - mezza -
75) Sesamo Software - no multi -
76) Eaton srl - multi -
77) Cedati - Altran Group
- multi -
78) Goodyear - multi -
79) Arachno - no multi -
80) Mondadori - multi -

Abbiamo un 90% di multinazionali quindi in questa famosa lista della spesa.

Basterebbe capire le risposte ad alcune domande che da giorni vengono chieste e delle quali non si è vista ancora risposta (ad una abbiamo risposto noi, l'esorbitante numero delle multinazionali nella listina):

Hai forse paura a raccontare una realtà, cioè che si tratta in larghissima parte di aziende molto grandi e di multinazionali a cui non importa buttare soldi dalla finestra?

Hai forse paura di far capire ai tuoi lettori che i posti che fai vedere come una "lista dei buoni" non è null'altro che una ristretta lista di multinazionali che non fotografano per nulla la realtà lavorativa italiana?

Oppure forse è vero quello che Angelo diceva sotto forma di battuta nel nostro blog, e che flessibili e precari ha ripreso e indicato come unico caso sensato per il tuo comportamento e la tua voglia di favorire gli stage presso questo tipo di aziende, che si permettono di buttare i soldi come i vecchi "carrozzoni statali" di tanti anni fa?

Un abbraccio

:-)

Anonimo ha detto...

Ma cosa c'entra l'ultimo commento con gli stage nelle case di moda? Perchè questo Prime deve sempre lasciare commenti così lunghi e a sproposito?
Comunque Eleonora volevo dirti che conosco varie persone che han fatto stage presso stilisti, negli uffici marketing e pubblicità. Scopro se prendevano rimborsi spese e poi te lo faccio sapere.

Giorgia

Anonimo ha detto...

@giorgia
Le aziende di moda, settore luxury, non sono delle multinazionali giusto?

:-S

Moderiamoci please ...

Sara ha detto...

studio sceinze della comunicazione e avendo una formazione superiore artistica vorrei fare uno stage nel settore marketing e comunicazione di un'azienda di moda.
Proprio oggi sono andata a fare un colloquio in una piccolissima azienda di moda, il problema è che solo le grandi firme accettano stagisti nell'area marketing e comunicazione perchè essendo spesso di gestione familiare le piccole aziende si autopromuovono con la figliolanza e se ti prendono come stagista lo fanno solo per gli sgravi fiscali.
inoltre è un settore abbastanza nuovo per la piccola e media impresa, che in italia occupa il 99 per cento dell'industria.
invito (e prego) a chi sa di regalare notizie in merito, non tanto sui rimborsi spese ma anche su quali aziende di moda possiedono un'area marketing..grazie

Anonimo ha detto...

@sara
ti rispondiamo noi volentieri, anche perchè finalmente troviamo anche qui persone che ragionano, che hanno coscienza reale del mondo delle imprese italiane e che non centralizzano la loro esperienza di inserimento nel mondo del lavoro in un "rimborso spese".

Ti segnaliamo alcune aziende che prendono stagisti nei settori che a te interessano:

Etro - http://www.etro.it/
Exte - http://www.exte.it/
Valentino - http://www.valentino.com/
AltaRoma - http://www.altaroma.it/

Un saluto

Eleonora Voltolina ha detto...

Cara Sara
è naturale e positivo che tu, che ancora sei una studentessa universitaria, voglia arricchire il tuo percorso formativo con uno stage. In questo blog lo si è detto tante volte: gli stage in ambito universitario vanno benissimo, perfino se non sono pagati. Fai bene a mettere in secondo piano il discorso del rimborso spese, perchè finchè si è studenti è giusto dare la priorità all'aspetto "formativo" dello stage. Detto questo: uno stage con un buon rimborso spese è sempre e comunque migliore di uno stage gratuito!
Per quanto riguarda la tua ricerca, direi che più o meno tutte le case di moda hanno un ufficio comunicazione-marketing-stampa, quindi non demordere. Il consiglio che ti dò è quello di studiarti bene il sito della Camera Nazionale della Moda Italiana (http://www.cameramoda.it/). Nell'area "stampa" c'è un file pdf prezioso, i "contatti uffici stampa" (il link è questo: http://www.cameramoda.it/cartelle_stampa/). Puoi provare a mandare a ciascuno di questi uffici stampa il tuo curriculum, specificando magari le aree per le quali ti "autocandidi" come stagista.
Ciao, facci sapere se riesci a trovare qualcosa!

Anonimo ha detto...

Per fortuna questo blog non rappresenta pienamente la realtà. Gli specchi sono difficili da scalare vero?

:-)

@ sara: attenta a non fare uno degli errori + banali che potresti compiere, cioè quello di confondere un semplice ufficio stampa, con un ufficio di comunicazione e/o di mkt.

Sono 2 cose completamente differenti.

Anche una piccola casa come quella dove sei stata si può permetere tranquillamente un ufficio stampa a livello teorico, ma già la cosa si fa + seria quando si parla di uffici mkt e uffici comunicazione.

:-)

Facci sapere come va la ricerca!

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Chiarimento: ogni azienda è suddivisa vari settori. I principali sono la produzione, il commerciale e la comunicazione.

All'interno di questi macrosettori vi sono vari uffici. Nel caso dell'ufficio comunicazione, vi possono essere l'ufficio marketing, l'ufficio stampa etc.

Ogni anno l'azienda redige il "piano di comunicazione", in cui mette a preventivo le azioni che vorrà intraprendere e gli investimenti che vorrà fare. All'interno di questo "piano di comunicazione", presentato dal manager responsabile della comunicazione, vi sono tutte le indicazioni relative anche al marketing, alla pubblicità etc.

Pertanto Giorgia vai pure tranquilla nel seguire il consiglio di Eleonora Voltolina: nel caso delle aziende di moda più piccole l'ufficio comunicazione, stampa e marketing potrebbero coincidere, nel caso di aziende di moda più grandi (o semplicemente strutturate diversamente) se l'ufficio stampa sarà gentile potrà indirizzarti girando il tuo curriculum al responsabile della comunicazione, che sovrintende tutte le ramificazioni del settore in questione.

Un saluto,

Pietro

Sara ha detto...

vi ringrazio tutti per le risposte,
per eleonora: è vero che il rimborso è importante ma essendo alla mia prima esperienza, magari errando, mi interessa soprattutto capire come si svolge il lavoro e come viene aministrato nei rami aziendali.
Sinceramente preferisco scegliere 3 mesi senza riborso spese in un ramo di mio interesse che mi faccia curriculum e che mi insegni davvero rispetto a 6 mesi con un riborso adeguato rispondendo al telefono.
con questo non voglio sottovalutare l'aspetto economico, visto che per mantenermi lavoro tutti i fine settimana facendo la promoter(quelle rompi palle dei centri commerciali che vengono pagate a 90 giorni)e limito piu' che posso il superfluo vista la nosta situazione economica(italiana di precari).
Credo, magari sbagliando, che "conti" molto di piu' presentarsi in un'azienda con un bagaglio di esperienze concrete magari sudate senza un euro, e che questo permetta veramente di pretendere sia professionalmente che economicamente e di presentarsi come unici.
visto il proliferare di laureati in queste discipline se non si punta su quel qualcosa in piu' le nostre speranze sono pari a 0.
a parer mio un profilo vincente è quello che riesce a dimostrare di rispondere all'azienda al 100per cento, la passione non mi manca e la voglia neppure..poi per la retribuzione sta a noi vendersi ma solo dopo un po'..almeno credo..del resto ragazzi se nessuno nella storia avesse mai preteso qualcosa non saremmo mai arriavati ad adesso..quindi pretendiamo sì, ma con consapevolezza..
a presto e grazie ancora

Anonimo ha detto...

pietro
quindi il mkt aziendale sarebbe sotto al manager della comunicazione?

:-S

sara
Raramente ci siamo imbattuti in una ragazza che ha capito il funzionamento di certe cose come sembri tu essere. Molte persone dovrebbero prendere qui esempio dalle cose che dici.

Complimenti veri, sei una ragazza che certamente farà strada.

:-)

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Ho la strana impressione che Sara non si sia ben resa conto della risposta di Eleonora Voltolina... Che l'appoggiava e incoraggiava pienamente, specificando che all'università è giusto fare stage per crearsi un buon curriculum! Anche gratis!
Forse non ha letto bene la sua risposta... Comunque ci ha raccontato una storia di grande determinazione e spirito di sacrificio: studio all'università, lavoro part-time durante i weekend nei centri commerciali, e ora anche ricerca di uno stage. Una ragazza davvero energica! Complimenti: auguriamole di trovare al più presto lo stage che cerca..
Un saluto,

Pietro

Chiarimento: l'ufficio marketing nella maggior parte delle aziende fa parte della macroarea "Comunicazione". Pertanto sia il responsabile dell'ufficio stampa, sia il responsabile del marketing, sia il responsabile della pubblicità (in caso non sia esternalizzata a un'agenzia), sia il responsabile degli eventi speciali, sia il responsabile del web, etc etc, spesso rispondono tutti allo stesso capo.

Anonimo ha detto...

@pietro
lasciamo dire a sara quel che è di sara, comprese le sue libere e a nostro avviso molto corrette opinioni.

:-)

Per il tuo chiaramento: serve forse un nuovo esame di Mkt ?

;-)

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

E' quello che ho scritto, ormai già due volte. Nella maggior parte delle aziende gli uffici marketing sono parte dell'area comunicazione. Cioè il responsabile marketing risponde al responsabile comunicazione, che coordina l'intera area.
Ogni azienda poi naturalmente si organizza come vuole, ma nella maggior parte dei casi rispetta questo criterio logico.

Chiarimento: Il marketing, la promozione pubblicitaria, i rapporti con la stampa sono tutti elementi che afferiscono all'area della comunicazione.

Pietro

Anonimo ha detto...

@pietro
ripetiamo: serve un esame di mkt?

Il mkt è il processo sociale e manageriale mediante il quale una persona o un gruppo ottiene ciò che costituisce oggetto dei propri bisogni e desideri creando, offrendo e scambiando prodotti e valore con altri.

(Kotler)

Ci viene incontro un esimio docente del settore, il quale è anche un manager affermato, che ci indica le seguenti domande e risposte:

- Quale definizione darebbe al marketing?

Il marketing abbraccia tutte quelle attività che servono a rendere visibile un prodotto, un brand, per avvicinarli al consumatore. E' quindi centrale e coordina gli altri uffici.

- Quale definizione potrebbe dare alla comunicazione aziendale?

La comunicazione aziendale è quell'insieme di attività che rendono evidenti la cultura, la mission aziendale.

- Nella Sua azienda come è organizzato l'ufficio marketing?

Ci sono diversi uffici marketing: quelli che abbracciano diversi brand, brand che avvicinano la famiglia e da due, tre anni ci sono uffici di trade marketing.

- Nella sua azienda come è organizzato l'uffcio comunicazione?

L'ufficio comunicazione è essenzialmente un ufficio a sé legato alle relazioni pubbliche, che ricade per le decisioni finali sotto al marketing.

(Multinazionale di Prodotti per infanzia)

D'altro canto, in un recente convegno si dice che:

"Il 100% delle imprese del campione ha una direzione/ufficio marketing, mentre solo il 75% dellestesse dichiara di essere dotato di una direzione/ufficio comunicazione."

(CONGRESSO INTERNAZIONALE “LE TENDENZE DEL MARKETING”)

E via dicendo ... di esempi ne abbiamo migliaia.

Certamente esistono anche uffici comunicazione e mkt che sono tra di loro fusi, ma comunicare senza elementi di mkt precedenti è un aforisma.

:-)

Un abbraccio

Sara ha detto...

Ciao a tutti, mi sto affezionando a questo blog! :D
un'altra domanda..visto che per adesso la mia esperienza è relativa al settore moda nel senso pratico, perchè ho fatto la modellista e la stilista alle superiori durante uno stage, visto che ad un colloqui presero in considerazione tale aspetto che a me non interessa per un futuro lavorativo e visto anche che lessi mesi fa l'opinione di un'azienda che lamentava lo scarseggiare di lettere di presentazione..potete indicarmi qual'è la miglior forma di lettera di presentazione da allegare al curriculum vitae?
Bisogna limitarsi a scrivere cose del tipo"interessata all'area comunicazione" o altro? del tipo una breve infarinatura sull'azienda in questione (per far capire il reale interesse di poter far parte di QUELL' azienda)..

Eleonora Voltolina ha detto...

Cara Sara
in effetti la lettera di presentazione è un elemento abbastanza importante quando si manda in giro il proprio curriculum. Il mio consiglio è di scrivere una lettera breve e concisa (massimo 15 righe, 900 caratteri col "conteggio parole" di word) mettendo a fuoco le proprie capacità e aspirazioni. Nella lettera di presentazione, per esempio, potresti citare la tua esperienza di stage presso una casa di moda alle scuole superiori, specificando però di non essere più interessata al settore progettazione-realizzazione modelli: è un buon modo per introdurre il fatto che sei una studentessa di SdC, che hai sviluppato un interesse nei confronti dell'area Comunicazione, e che ti autocandidi per uno stage nell'ufficio marketing.
Nella lettera di presentazione non dimenticare di mettere qualche dato su di te, in modo che il responsabile del personale possa farsi un'idea del tuo carattere e della tua personalità.
Un saluto e ancora in bocca al lupo,

Eleonora

Unknown ha detto...

Sorprende leggere come i prime, nonostante le loro continue rivendicazioni di onestà intellettuale, continuino a fingere di avere a che fare con persone venali alla ricerca di ingiustificate garanzie.

E' stato innumerevoli volte ripetuto come riteniamo utilissimi gli stage, retribuiti e non: una grande chance di imparare per chi non ha esperienza.
La volontà di cambiare il sistema degli stage risiede in parte in questo: la finalità formativa dovrebbe essere assicurata dato che la contropartita è piuttosto pesante: il diritto di una persona a vedere riconosciuti i propri diritti di base di lavoratore.
Il focus sulla retribuzione, come già più volte ribadito, si riferisce allafattispecie in cui lo stage non sia un periodo di formazione contestuale ai corsi universitari ma sia un percorso di inserimento o periodo di prova di una persona formata e con esperienza.

Volevo inoltre segnalare che nella Lista dei Buoni riclassificata con dovizia dai prime, ci sono un paio di inesattezze:
- Prometeo è una società grande ma non multinazionale: è attiva nel settore creditizio in Italia
- CGT Caterpillar è dealer Caterpillar, cioè rivenditore. E' comunque una società italiana, distinta da Caterpillar e opera nel centro nord italia. Sarebbe come dire che la concessionaria Nissan a Roma è una multinazionale...eccessivo no? Per il centro sud il dealer è un'altra società: Maia.
- Anche Mondo Home Entertainment è una società con un raggio d'azione italiano per ora, anche se si pone l'espansione internazionale come obiettivo strategico

Volevo segnalare a chi fosse interessato l'intervento di Ichino sul corriere.it:
http://www.corriere.it/economia/08_giugno_09/ichino_sindacati_articolo18_bff0c2f2-35e9-11dd-9226-00144f02aabc.shtml

Lo trovo fonte di spunti interessanti e portatore di una visione particolarmente illuminata e tristemente incompresa.

Buona giornata a tutti!

Anonimo ha detto...

Cara Eleonora,
Ho eseguito la ricognizione. Ecco le informazioni di prima mano che ho reperito: Prada paga gli stagisti circa 600 euro al mese, ma il rimborso spese può arrivare addirittura a 1200 euro, se si tratta di un rinnovo del contratto di stage.
La Diesel paga 500 euro al mese e inoltre dà agevolazioni sugli affitti delle case a Marostica, dove è la sede.
Spero di essere stata utile alla Lista!

Giorgia

Anonimo ha detto...

Io distinguo due grandi gruppi:
1) quello delle socità che hanno una strategia che opera su un mkt globale:
Magneti Marelli
Reckitt Benckiser
Shell
Procter & Gamble
Berco Spa
Kellogg's
SKF
Carrier
Deloitte Consulting
Nestlé
Selex - Finmeccanica
Piaggio
3M
IBM
Vodafone Omnitel NV
Philips
Glaxo Smith Kline
Barilla
Société Générale
Atradius
GE Oil & Gas
Alstom Transport
JPMorgan
Capgemini
Merck Generics
Thales Alenia Space
Telecom
Bosch
Mars Incorporated
Hertz
Eaton srl
Cedati - Altran Group
Goodyear
3Italia - Gruppo Hutchison Whampoa

2) E un altro gruppo di società che ha un mecato di riferimento internazionale:
Alfa Romeo
Groupama Assicurazioni
Banque PSA Finance
Adecco
Luxottica
Dompè Biogen
BNL
Cardif
Euronics
Carglass
Citroen
Studio legale Lovells
AXA Assicurazioni
Iveco
Renault
Kelly Financial Resources
Phard

Le rimanenti società pur essendo cmq di notevole dimensione non coprono mercati così ampi.
La mia è un interpretazione personale ragione per cui le classificazioni non è detto siano esatte al 100% non conoscendo perfettamente tutte le realtà aziendali e i relativi business di riferimento: ovviamente come pronosticato le aziende multinazionali o comunque di grandi dimensioni sono la maggior parte,ma nonostante questo non credo sia una rappresentazione falsata della realtà italiana,io penso che le multinazionali siano quelle che utilizzino per lo più stagisti in quanto sono realtà complesse e al loro interno le posizioni da ricoprire sono molteplici.
Le PMI invece essendo molto più semplici dal punto di vista della gestione hanno persone che al loro interno ricoprono più ruoli e quindi necessitano di meno personalità specifiche;inoltre molte nostre PMI sono a conduzine familiare,ciò implica che esse siano rappresentate a livello manageriale e decisionale da familiari o comunque non ricorrono semprre a personale dall'esterno.
Ovviamente la mia è una personale interpretazione,ognuno è libero di rielabolare il tutto e di trarre le proprie conclusioni.

Eleonora Voltolina ha detto...

Come ho già scritto un mese fa nel post "Per chi suona lo stagista - Non per le piccole imprese" (http://repubblicadeglistagisti.blogspot.com/2008/05/per-chi-suona-lo-stagista-non-per-le.html), Benny ha colto nel segno: lo stage è utilizzato molto più dalle medie e grandi imprese, piuttosto che dalle micro e piccole imprese.
Basti pensare che il divario è questo: solo l'8% delle microimprese (quelle con meno di dieci dipendenti) ha utilizzato stagisti nel 2006, mentre per quanto riguarda le grandi imprese (con più di 500 dipendenti) la percentuale schizza al 62,5%.
I dati provengono da una fonte autorevole: l'indagine Excelsior di Unioncamere, svolta su oltre 100mila imprese italiane.

Eleonora Voltolina ha detto...

Dimenticavo: Giorgia, grazie mille per le preziose segnalazioni! E grazie doppiamente, perchè hai voluto rispondere al mio appello e rispettare il "tema" del post.
Spero che presto qualcun altro porterà notizie sugli stage nelle case di moda: nel frattempo io ho inserito a buon diritto Prada e Diesel nella Lista dei Buoni, che oggi ha toccato quota 85!! Fantastico!!

lucilla ha detto...

ciao a tutti!
sono una laureanda in moda e ieri sono inciampata su un annuncio di stage presso YOOX.COM... qualuno sa dirmi qualcosa a proposito???

lucilla

Anonimo ha detto...

segnalo che Armani dà 250 euro se lo stagista è di milano, 500 euro se lo stagista è di fuori milano

giulia

Anonimo ha detto...

Yoox é un sito di vendita via internet di abiti e accessori di moda, creato in Italia nel 2000.
L'idea é di comprare direttamente dalle grandi marche gli invenduti degli anni precedenti per poi proporli a prezzi più bassi.
E' diffuso in tutto il mondo.
Spero di esserti stata utile!
Ciao

Anonimo ha detto...

@espatriata

scusa, forse non mi ero spiegata bene...conosco bene yoox..volevo sapere se qualcuno ha avuto esperienze di stage lì..se ti pagano..se dopo assumono..o cose simili.
ma grazie lo stesso per la risposta!

Pulce e Cheesecake ha detto...

qualcuno può consigliarmi aziene di moda per bambino che assumano per gli stage....ho visto che siete stati così gentili da segnalare alcuni link....!
altra cosa....come li trovate?mandate e-mail, bussate alle porte?!?
io non ho nulla da segnalare anche perchè la situazione è abbastanza piatta in questo momento....tant'è che in mancanza d'altro ho dovuto accettare uno stage in un'azienda di distribuzione, e non di produzione....con la speranza di ottenere dei contatti e di fare cmq esperienza!e non solo faccio qlc che è molto limitante ma non verrò pagata per i primi 2 mesi e nei successivi 4 sarò rimborsata di 300euro!!!mah!è proprio dura!

Anonimo ha detto...

In generale per chi è interesato al settore abbigliamento nella svizzera italiana ci sono diverse sedi dei grandi marchi http://www.fashionjob.ch/jobs/index.php

Eleonora Voltolina ha detto...

Cara Jo
a questo link puoi trovare informazioni sulle aziende che espongono a Pitti Bimbo, probabilmente la più importante fiera di abbigliamento per bambini in Italia.
http://www.pittimmagine.com/it/fiere/bimbo/
La marca più famosa di moda per bambini, che io sappia, è Pinco Pallino.
Puoi provare a cercare su Internet i riferimenti di questa e di altre case di moda, mandare il tuo curriculum e specificare (per le aziende più grandi, che hanno le collezioni uomo e donna alle quali affiancano quelle per i più piccoli) che ti autocandidi per il settore "bambino".
Secondo l'antico adagio che "uno stagetto non si nega a nessuno", credo che non avrai problemi a trovare un'azienda che ti prenda per qualche mese come tirocinante. Però tu mi raccomando, non accettare stage gratuiti!! Chiedi sempre il rimborso spese... anche in ragione del fatto che hai già alle spalle uno (o più?) stage!

Anonimo ha detto...

grazie!effettivamente questa cosa di pitti bimbo è stata proprio la prima mossa ke ho fatto....ho mandato un migliaio di curriculum agli indirizzi mail dei fornitori segnalati sul sito ma....non so....inizio a pensare che il mio curriculum non attiri....o magari sbaglio la lettera di presentazione...possibile che per uno stage non mi abbia ancora contattato nessuno!!
in realtà non ho ancora esperienze....ho in progetto lo stage di cui parlavo ma si tratta di settembre....e non è esattamente ciò ke vorrei fare!
per cui è sempre un problema proporsi e incuriosire in forma scritta senza esperienza!uff........ke stress!