mercoledì 12 novembre 2008

LO SCINTILLANTE MONDO DELLA FORMAZIONE – IL RACCONTO DI GABRIELE

Gabriele, 27 anni, pugliese, mi manda come contributo per il blog il racconto di un colloquio che ha fatto di recente. Laureato in Scienze economiche statistiche e sociali alla Bocconi di Milano, Gabriele ha già alle spalle anche un master e due stage.

Colloquio alle 15 a Piccarello, periferia di Latina. Esco di casa per prendere a Termini il treno delle 13:49 - arrivo previsto ore 14:29.
Mi fanno accomodare in una stanza ricolma di poster dei carabinieri, poi mi chiedono di seguirli in un ufficio. Qui entra un uomo sulla quarantina. «Io non leggo mai i curricula prima del colloquio» esordisce con accento siciliano «Mi parli di lei». Attacco: studi, liceo, l'università a Milano, il master a Roma, alcuni giri per l'Europa e quindi: «Cerco lavoro». Dopo molte chiacchiere inutili, l’uomo arriva al punto: «Ecco in cosa consiste l'offerta di lavoro per cui l'abbiamo chiamata». Prende un foglio bianco su cui fino ad allora aveva solo scarabocchiato. «Noi non facciamo contratti a tempo indeterminato» (gli avevo detto che nella vita volevo qualche sicurezza). «In questi casi infatti gli impiegati smettono di lavorare. Io stesso sono a progetto da otto anni» (contento lui!). Disegna due colonne e continua: «Offriamo un contratto a progetto, ma un po' diverso, migliore. Di solito questo tipo di contratti» e inizia a compilare una delle due colonne «non prevedono malattia, trasferte, buoni pasto, vacanze... Noi invece offriamo ferie, buoni pasto, indennità per le trasferte ma non la malattia» (compila anche l'altra colonna) «Quando ci abbiamo provato, c'è stato un aumento improvviso dei malanni e ovviamente non possiamo permettercelo». Annuisco per compiacere. Mi sto vendendo per il classico piatto di lenticchie...
Dice: «Cerchiamo persone disposte a lavorare come consulenti presso i clienti. Ma questo percorso non assicura crescita professionale e diamo solo 1000 euro lorde al mese. Oppureee» (con enfasi) «potresti entrare nel nostro team informatico come applicativo. Assicuriamo un aumento della produttività esponenziale» (fa una specie di grafico che si impenna) «Offriamo uno stage gratuito di 4-5 settimane, poi 4 mesi a 400 euro e altri 4 a 800 euro. Un corso di formazione di altissimo livello».
Visto che andare un mese a Latina a mie spese mi sembra una follia, decido di smontare le sue affermazioni farlocche attingendo alla grande rabbia che nutro per tutto ciò che sa di lavoro non retribuito o mal pagato, che al sud chiamiamo più onestamente lavoro nero. E inizio la mia riscossa: «Per me le parole hanno un senso, farebbe meglio allora a chiamare quel che sta offrendo non “stage gratuito” ma “stage non retribuito”. Ci sono miei amici che fanno corsi di formazione in azienda e vengono pagati. E comunque questo mi sembra un percorso ad ostacoli». Lui, sulla difensiva: «Ma il nostro è un corso estremamente professionalizzante». Io: «Allora dovremmo anche dirvi grazie?!» Lui: «Certo, perchè quando si esce dall'università non si ha la minima idea del mondo del lavoro e non si hanno conoscenze pratiche». Io: «Per me gli anni di studio hanno avuto un valore. Vuole dire che lei all'università non ha imparato niente?». Lui: «Insomma, le interessa o no la nostra offerta?». «NO» rispondo deciso e, tirando fuori il biglietto del treno, concludo: «Per venire a Latina ho sostenuto delle spese, me le rimborsate?».

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo gabriele...hai fatto bene ha dirgli le cose come stanno. E' vergognoso che si possa speculare sulla pelle di chi si è spaccato la sciena sui libri. Nel nostro paese non paga essere brillanti, al contrario paga essere mediocri...di questi ultimi andava a caccia il tuo inerlocutore.
Udite Udite!!Mediocri di tutta italia a Latina offriamo uno stage non retribuito correte! correte!
SCAGLIA

dmaffoli14 ha detto...

grande gabriele!!!!....dovrebbero fare tutti così. Il problema è che ad offerte di questo genere c'è gente che risponde sì e allora si crea "mercato" e si crede che si possa infinocchiare gente in continuazione. Ma la corda si spezza

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi. Io sto facendo uno stage tutto a carico mio. La promesso Orale, fatta dal capo è a gennaio, assunzione. Ma siamo sicuri che a gennaio la promessa sarà mantenuta?

Sono fuori sede e tutte le spese (appartamento, vitto, etc.) me le sto accollando io.

Ragazzi, ma che ne dite di difenderci? Portiamo avanti questo network e stiliamo una bella lista nera da inviare a tutte le Università in modo che i futuri stagisti si facciano due conti prima di entusiasmarsi...

Speriamo bene!!
Buono stage da Ale di caffebollenteintazzagrossa.it

Anonimo ha detto...

Bisogna vedere come andranno i prossimi colloqui di lavoro. Se Forse chi si laurea dovrebbe puntare poco sulle piccole aziende (che a un laureato preferiscono un ragioniere, un commercialista, un idraulico, un elettricista) e puntare su aziende più grandi (Alessi, Geox, Barilla, ENI, Banca Intesa, Indesit, Mediaset, Vodafone Italia, ecc.). Eppoi, per i "cervelli" che vengono dal Sud Italia, converrebbe restare a fare i colloqui di lavoro al Nord, anche a costo di vivere in quattro in un tugurio e di mantenersi lavorando la notte come cameriere. E' inutile cercare sbocchi in aziendine del Sud che nel 99% dei casi stanno in piedi a suon d'evasione fiscale, lavoro nero e con gli appalti ottenuti dal sindaco compiacente.
L'esperienza di lavoro è comunque fondamentale, ormai l'andazzo è questo; il problema è trovare lo stage "giusto". Se si hanno già fatto due stage, è meglio "gonfiarli" un po' (mai dire che ti hanno messo a rispondere al telefono o a far fotocopie, ma racconta altro, ovviamente parla di cose che sai fare)

Anonimo ha detto...

Gabrile gliele hai cantate!Ecco Gabriele ha fatto la cosa giusta. Non dobbiamo intimidirci davanti a chi ci chiama per un colloquio, non solo non dobbiamo accettare proposte di stage umilianti ma dobbiamo anche essere schietti e affrontare di petto le persone che trattano un laureato come un inetto!non possiamo stare zitti e muti mentre si prendono gioco di noi!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti e alla brava Eleonora. Sono Gabriele, il protagonista della storia. Ho reagito per necessità, basta, non ce la faccio più a sopportare di vedere la gente ballare mentre il Titanic affonda (la metafora è di Maurizio, un telefonista della Atesia protagonista del documentario di Ascanio Celestini "Parole Sante"). Basta, ora non vi dico che lavoro squallido sto facendo, ma meglio un lavoro squallido senza aspettative che venire umiliati quotidianamente con la carota che penzola davanti al naso. Gli due miei stage son stati uno schifo, uno in una rivista di sinistra dove se c'ero o non c'ero era la stessa cosa. Il secondo in una cooperativa sociale dove ti facevano credere che ti stavano facendo un favore a darti 300 fottutissimi euro al mese. Sto cercando di organizzare a Roma un incontro sul tema stage, ho parlato con un collettivo olto attivo e a dicembre inizieremo a preparare l'iniziativa. Chi è interessato può contattarmi a gabridipi@katamail.com
Siamo noi il futuro, chi offre lavoro sa che ha bisogno di noi, ma se ce lo dicesse ci dovrebbe anche pagare.

Anonimo ha detto...

Meglio un lavoro squallido senza aspettative almeno uno non si fa illusioni. Troppo spesso gli stage consistono nel fare uno squallido lavoro (tipo fotocopie ecc...)senza essere pagati e con l'illusione che un giorno forse avremo un precarissimo contratto a progetto che non ci permetterà nemmeno di stare a casa se abbiamo 38 di febbre!

Anonimo ha detto...

ciao scusa il manuale di cui parlavi qui
http://repubblicadeglistagisti.blogspot.com/2008/10/eurostagisti-ecco-il-manuale-per-andare.html

non riesco a trovarlo sul sito!
grazie

Anonimo ha detto...

Solo a leggere questo post mi sale un'indignazione che lo prenderei a scarpate il buffone che ha offerto sta roba.
Bene ha fatto il candidato a ricacciargli le parole in gola.

Purtroppo per 1 che lo fa, 100 accettano, credo - ma non è un buon motivo per cedere.
In bocca al lupo!

Eleonora Voltolina ha detto...

scrivete a orienta.online(chiocciola)isfol.it per richiedere gratis il manuale di cui parlavo qui
http://repubblicadeglistagisti.blogspot.com/2008/10/eurostagisti-ecco-il-manuale-per-andare.html

Anonimo ha detto...

Gabriele tu mi piaci! sei un grandissimo!
ma qualcuno di voi ha letto questo??
http://blog.trentaelode.it/2008/11/02/10-utili-consigli-per-un-ottimo-stage-di-lavoro-in-azienda/

io non ho parole..ho scritto sotto un commento (sono LULU), ma non riesco proprio a capacitarmi di come una persona possa sparare tante cazzate in una pagina internet...e sotto c'è anche gente che gli da ragione!!!

facciamo qualcosa, vi prego..io ho 29 anni..piena di titoli e di stage..possibile che non riesco a guadagnarmi da vivere onestamente?
possibile che uno debba rassegnarsi a fare pulizie dopo aver speso una barca di soldi e tempo per orpelli da aggiungere al cv?
vi prego ditemi che non è vero!!

Anonimo ha detto...

Ho visto il link!una accozzaglia di luoghi comuni scritti sicuramente da uno che non c'ha idea di quella che è la realtà stage!m'ha fatto venire un nervoso!

Gig ha detto...

Ciao Eleonora! Ti/vi racconto quello che è successo a me giusto due settimane fa, anche se non si parla di stage ma di lavori part time...

Per cause varie (tra cui madre in attesa di un delicato intervento al cuore nei prossimi giorni) sono bloccato a Ravenna - dove vive mia mamma - e lo sarò per un po' di tempo. Decido quindi per non stare con le mani in mano di cercarmi un lavoro. Mando curriculum a destra e a manca (che comprende tra l'altro laurea + master + tesserino dell'Ordine dei giornalisti), mi iscrivo a tutte le agenzie di lavoro interinali di Ravenna e provo con le richieste porta a porta.

Dopo 2 settimane di nulla in cui il "mi dispiace, c'è crisi e non si assume" diventa più ripetitivo dello squillo del mio telefonino mi arriva una telefonata:"Salve, la chiamo da un'azienda di materiale elettrico che vuole aprire una nuova sede lì. Potremmo avere bisogno di lei, magari come consulente per le comunicazioni o anche per gestirla, se la riterremi adatto...". Non è il mio ramo, ma non si trova nulla di altro...e volo al colloquio.

Entro in un'ufficetto spoglio, con un tipo sulla trentina caricatissimo e due targhe sulla parete. "Kirby - seller of the month" e "Kirby Award 2007". Gli chiedo del lavoro, e comincia a raccontarmi che la loro azienda vende "importantissimi attrezzi multifunzione", e che cercano personale per la vendita e la diffusione...

Ma come? E l'azienda di materiale elettrico? "No, è l'apparecchio è elettrico! Si deve essere sbagliata la segretaria... E gli tiro fuori a denti stretti che il lavoro è in realtà la vendita porta a porta del famigerato "Kirby": "altissime provvigioni, e ottime prospettive", ma se non vendi nulla, zero grana! E in più mi dice che se risulterò idoneo in questo colloquio, solo allora ne avrò un secodno in cui si parlerà di soldi e tutto il resto!.

Rifiuto sdegnato, e me ne vado. Fuori nel frattempo sono arrivare altre tre persone, e gli chiedo per cosa siano lì. Una mi dice che l'hanno chiamata "per un posto da elettricista", una "per un posto da impiegato" e una "per un incarico da segretario". Tutti, all'uscita, riferiscono perplessi della stessa storia del Kirby.

...ma sarà mai che si debba truffare anche solo per averti ad un colloquio? C'era gente che si era fatta 30 km per arrivare lì...

Che tristezza...

Per la cronaca: dopo 3 settimane e mezzo di ricerca, ora faccio volantinaggio a 3 euro all'ora. L'unica cosa che abbia offerto Ravenna per un laureato con master in giornalismo e 4 anni di attività varie alle spalle!

Che dire... W L'ITALIA!