lunedì 25 febbraio 2008

ECCO LA PRIMA «LISTA DEI BUONI» - QUELLI CHE... GLI STAGISTI LI PAGANO BENE

Grazie alle vostre prime segnalazioni, ecco che possiamo stendere una prima «lista dei buoni»: società, aziende, enti, uffici, agenzie e chi più ne ha più ne metta, che elargiscono (o almeno, hanno elargito) rimborsi spesa generosi ai loro stagisti.

Alfa Romeo settore meccanica, rimborso di 900 euro al mese
per uno stage della durata di sei mesi
Kellogg's Italia settore marketing, rimborso di circa 800 euro al mese per uno stage della durata di sei mesi
Nestlé Italiana S.p.A., rimborso di 710 euro netti al mese + mensa aziendale gratuita
3M Italia, rimborso di 700 euro al mese
Barilla settore marketing: rimborso di circa 600 euro al mese + alloggio gratis presso un residence a Parma
Gruppo Buondì Bistefani, rimborso di 600 euro netti al mese + ticket restaurant.

JPMorgan, rimborso di 600 euro al mese per uno stage della durata di sei mesi.
Citroen Italia, rimborso tra i 500 e i 600 euro al mese per uno stage della durata di sei mesi.
Zucchetti settore amministrativo/contabile, rimborso tra i 500 e i 600 euro al mese.
Poltrona Frau
, rimborso di 500 euro a
l mese
+ mensa aziendale gratuita.
Libreria Hoepli, rimborso di 500 euro al mese
per uno stage della durata di cinque mesi.

Continuate con le segnalazioni! Ancora una volta specifico che qualsiasi ente/azienda/società va bene: dalla grande multinazionale alla piccola azienda di provincia. Cercate di essere il più precisi possibile, indicando se la cifra è da considerarsi lorda o netta, se al rimborso spese erano abbinati altri benefit (es. mensa aziendale, ticket restaurant o altro), e possibilmente anche la durata complessiva del periodo di stage. Infine, sarebbe cosa utile anche segnalare se al termine del tirocinio allo stagista è stato proposto qualche contratto o no.

Preciso che questa lista è basata sulle segnalazioni, il più delle volte anonime, dei frequentatori di questo blog, e pertanto può contenere errori. Naturalmente però tutti possono, attraverso lo strumento dei commenti, integrare o smentire le informazioni qui raccolte.

45 commenti:

Anonimo ha detto...

Aggiungo che lo stage in Alfa Romeo é finalizzato all'assunzione,al termine dello stage in caso di esito positivo é previsto un contratto a tempo indeterminato da 22000 lordi all'anno.

Anonimo ha detto...

Tutte multinazionali ... sigh ...

:-S

Sei recidiva Elly

ALESSANDRO TREVISANI ha detto...

So per certo che, nell'ambito gironalistico, Mondadori offre un rimborso di 500 euro al mese per gli stage nelle riviste, e la testata l'Avvenire offre 270 euro. Ciao!

Eleonora Voltolina ha detto...

Grazie Benny per questa precisazione sullo stage in Alfa Romeo, è molto importante.
Alessandro, la segnalazione su Avvenire non la posso considerare "buona" per la lista, perchè 270 euro al mese son davvero troppo pochi. Invece quella su Mondadori è preziosa, però bisogna specificare che non per tutte le testate del gruppo è previsto quel rimborso spese. Solo per le riviste femminili, mi pare.
E colgo l'occasione anche per ringraziare Sergio Cardella, che forse qualcuno ricorda per il mio post "Stagisti, un'inchiesta che vale più di mille bei discorsi". Nel suo blog http://sergio.giovani.it/ Sergio ha parlato di questa mia iniziativa, invitando i suoi lettori/frequentatori a partecipare segnalando le aziende virtuose che pagano bene i loro stagisti.
Rimango naturalmente in attesa di altre segnalazioni!

Anonimo ha detto...

Avvenire: non è buono il primo "stage normale" di cui si parla ...

:-S

Eleonora Voltolina ha detto...

No, non va bene. Perchè non rientra nell'unico parametro che ho fornito: che vengano segnalati stage con rimborsi-spesa non inferiori a 600 euro.
Va ancora bene quando si tratta di 500 euro: ma sotto questa cifra purtroppo mi trovo costretta a non prendere in considerazione le segnalazioni.

Anonimo ha detto...

Eleonora, ma una volta che ti capita una ditta "normale" te la lasci scappare ...

:-S

Anonimo ha detto...

Ciao.
Copio quanto scritto nel sito della Piaggio.
Mi sembrano abbastanza chiari.


La Poltica di Recruiting dei neo-laureati in Piaggio si concretizza nel progetto TALENT RECRUITMENT.
Il progetto prevede una selezione di neolaureati in Materie Ingegneristiche ed Economiche al fine di creare un meccanismo stabile di reclutamento dei migliori profili direttamente dalle Università per coprire il fabbisogno di assunzioni annuale.
Ogni anno sono pubblicati 30 progetti di tirocinio formativo della durata di tre mesi in accordo e con il supporto di tutte le Direzioni Aziendali , per inserire concretamente in azienda e far conoscere le relative dinamiche interne ai giovani neolaureati.
La selezione è strutturata in modo tale da sottoporre i candidati ad una giornata di assessment che prevede la somministrazione di Test indirizzati a rilevare le capacità di ragionamento numerico,astratto e verbale, test di personalità e di verifica del potenziale di sviluppo, colloqui individuali.
Ai candidati che superano la selezione sono assegnati un progetto definito nel titolo, nelle finalità e modalità operative ed un tutor che condivide con il candidato la responsabilità del risultato finale.
Nei primi tre mesi di Stage è previsto un rimborso spese mensili di € 500 a cui si aggiungono € 250 come contributo alloggio per i candidati provenienti da Atenei non-toscani.
Al termine del progetto il tirocinante presenta la relazione finale del suo progetto con la condivisione del Tutor assegnato.
La presentazione avviene in aula davanti ad una commissione aziendale composta da Manager delle varie funzioni.
La Commissione valuta l’elaborato e premia i migliori con l’erogazione di un Premio finale dell’importo di € 4500.
La Direzione Aziendale attinge da questo bacino i candidati per il piano di assunzioni .
Una volta assunti i candidati , come dipendenti a tempo indeterminato, continueranno la loro formazione per un periodo di 9 mesi.
In questo periodo attraverso una Job Rotation saranno messi in condizione di conoscere tutte le aree aziendali.
Insieme e parallelamente a questa Formazione on The Job sarà affiancata una Formazione in Aula Istituzionale per almeno 11 giornate da distribuire in un periodo di 4/5 mesi e una Formazione Specifica Professionale che delineerà il perimetro del mestiere finale di destinazione.
Al termine di questo lungo investimento formativo, compiuto all’interno di un contratto a tempo indeterminato con retribuzione in linea con le più approfondite analisi retributive di mercato, il neoassunto arriverà al mestiere finale di destinazione.

Eleonora Voltolina ha detto...

Caro Riccardo, che bella segnalazione.
E' davvero importante segnalare questi esempi virtuosi. Inserisco subito la Piaggio nella "lista dei buoni". E aspetto tanti altri contributi, ovviamente!

Eleonora

Anonimo ha detto...

aggiungo.... GlaxoSmithKline (faraceutico) € 620 al mese per stage di 6 mesi

Mimi ha detto...

aggiungo 500 euro nette al mese in Piaggio per uno stage di tre mesi a Pontedera (Pisa) nel settore comunicazione. Per quanto riguarda Mondadori, a Donna Moderna pagano lo stage 250 euro mensili, mentre Grazia e Flair 500 euro. Lo stesso vale per Geo della Gruner-Mondadori. Per gli altri settimanali/mensili, siano essi femminili o meno, non so. Occorre informarsi.

Anonimo ha detto...

@ragazzi
Ma di uno stage in una ditta "normale" - 97% delle ditte italiane - sapete parlare?

Follia ...

:-S

Anonimo ha detto...

Se nessuno parla di questo 97% delle ditte italiane evidentemente é perché nessuno ha fatto stage con compensi di 500 eur,non mi sembra difficile da capire.Per cui inutile continuare a infestare il blog di commenti...imparate a rispettare le iniziative degli altri una buona volta(ovvero avere buon senso e buona educazione).

Anonimo ha detto...

Li pagheranno pure bene questi stagisti ma...è così facile riuscire a svolgere un periodo di stage presso questo aziende? Non è che bisogna avere qualche conoscenza in alto?

Anonimo ha detto...

@benny
Speriamo che la tua intelligenza ti permetta di capire da solo l'insensatezza di provare a fare una photografia limitata di una piccolissima percentuale degli stage "non-italiani" ma di multinazionali.

Se questa operazione può avere un senso, deve essere fatte sulle aziende reali, non sulle eccezioni: quelle ci saranno sempre, e non potranno mai essere utili come esempi in quanto sono delle semplici eccezioni che confermano le regole e lo stato dell'arte.

Se è fatta cosi la cosa diventano solo chiacchiere senza nessuna valenza.

:-)

@anonimo
Questo è uno dei tasti dolenti di cui elly non ci parla, ma sul momento lo riterremmo - anche se molto importante - decisamente secondario rispetto alle prospettive di base di un'idea che parte già troppo zoppa per avere un senso.

Un abbraccio

Eleonora Voltolina ha detto...

Innanzitutto, grazie mille a tutti coloro che stanno contribuendo a questa iniziativa: ogni segnalazione è preziosissima!
In secondo luogo, anche se l'ho già ripetuto tantissime volte, ancora una volta chiarisco che sono bene accette le segnalazioni riguardanti QUALSIASI realtà lavorativa, dallo studio legale con 15 persone alla multinazionale con 1500 dipendenti.
Terzo, in caso a qualcuno fosse sfuggito, sottolineo che nella lista c'è anche una piccola libreria milanese.
Allora, aspetto le vostre segnalazioni!! Continuate ad alimentare la "lista dei buoni"!

Anonimo ha detto...

Se nessuno segnala aziende italiane medio piccole evidentemente nessuno conosce imprese che offrono stage retribuiti con i compensi indicati.
Invece di continuare a predicare l'inutilità della lista vi invito a segnalare aziende italiane che offrano buone prospettive.

Eleonora Voltolina ha detto...

Bravissimo Benny. E' proprio questo lo spirito dell'iniziativa: essere positivi e segnalare le aziende che soddisfino i parametri indicati. Cioè sostanzialmente solo due: avere sede in Italia e prevedere rimborsi-spesa superiori a 5-600 euro mensili per gli stagisti.

Anonimo ha detto...

Concordo con Prime e ribadisco i rischi che avevo citato nel precedente post. Ma non voglio portare jella quindi non li ripeto ;)

Una domanda però: la "piccola libreria milanese" sarebbe la Hoepli? L'EDITORE HOEPLI??? Dai Eleonora, questo per una giornalista è uno scivolone inquietante ;D
La hoepli (www.hoepli.it) è seconda per vendite online solo a IBS (dati Nielsen) e a Milano la 'piccola libreria' è un palazzo del centro, a sei piani, quasi il triplo della feltrinelli. E non aggiungo che Hoepli è anche distributore oltre che editore e gigantesca libreria ... in via Hoepli, per l'appunto!

con simpatia,
Fede

Eleonora Voltolina ha detto...

Francamente non sapevo che Hoepli fosse questo colosso economico online. Sicuramente mi sbagliavo, mi fido di quel che afferma Fede di Bloglavoro.
Comunque rimane il fatto, segnalato da Fabrizio, che alcuni ragazzi vengono presi dalla libreria-colossoeconomico-Hoepli come commessi (co-mme-ssi: quelli che mettono a posto i libri sugli scaffali e che aiutano i clienti a trovare questo o quel volume, e che al massimo battono lo scontrino alla cassa) col contratto di stage... Così si risparmia.
In questa situazione negativa, però, c'è la piccola consolazione che almeno ripagano lo stagista con 500 euro al mese. E per questo noi la mettiamo nella "lista dei buoni".

Anonimo ha detto...

A mio parere fare una lista é il primo passo,una volta raccolte un certo numero di aziende si puo fare un'altra scrematura in base al tipo di stage (per esempio eliminare stage da commessi che non hanno senso) e poi tirare le dovute conclusioni,alla fine si avrà un elenco di certo piu veritiero.Ma per ora limitiamoci solo alle segnalazioni

Eleonora Voltolina ha detto...

Per ora, infatti, via libera alle segnalazioni di QUALSIASI tipo di stage, in QUALSIASI posto.
Poi, tra qualche settimana, potremo ragionare sui risultati.

Anonimo ha detto...

@eleonora
Per favore, rigirati le cose con altri che non sono capaci di dirti le cose come stanno.

Portaci una congrua lista verificata di aziende normali, e saremo i primi a dirti che stai facendo un lavoro utile.

Poi tu - con le tue idee - ci vorresti dire che degli "stagisti" possono fare dei "commessi" e rimborsati di 500 Euro? E li metteresti nella lista dei buoni?

Infine, se vuoi farci avere dei risultati per una cosa del genere, inizia a certificare questi dati che altrimenti non hanno valore.

:-)

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

cosa intendono i prime con "aziende normali"? forse le multinazionali sono sub normali?
:-)

mimi

Eleonora Voltolina ha detto...

Considero questo ultimo commento dei Prime molto offensivo nei miei confronti. Li invito a moderare il linguaggio.
Per quanto riguarda la sostanza, ovviamente sono d'accordo con Mimi. Le multinazionali, come qualsiasi altra azienda, creano posti di lavoro in Italia e pertanto vanno benissimo per la lista.

Anonimo ha detto...

Mi chiedevo la stessa cosa di Mimi, cosa vorrebbe dire "azienda normale"?
A parte che il concetto di multinazionale a cui pensano i prime è come ho già avuto modo di dire piuttosto confuso...
In ogni caso non mi sembra che considerare solo le "aziende normali" (che a questo punto presumo essere le piccole aziende italiane a conduzione familiare o con meno di 50 dipendenti...o cos'altro?) possa essere utile, visto che in genere sono proprio le grandi aziende che si servono massivamente dello strumento dello stage. E tutti coloro che hanno passato un periodo di stage in questo genere di aziende (compresa la sottoscritta) mi sembra rientrino a pieno titolo nella categoria degli stagisti italiani. O forse siamo anche noi un genere di stagista a-normale?

@ Eleonora, ho anche io qualche dubbio sul fatto che lo stage alla Hoepli sia da considerarsi buono nonostante il trattamento economico, proprio perchè la mansione da ricoprire non dovrebbe proprio rientrare nell'ambito dello stage.

Ciao a tutti!
Alice

Anonimo ha detto...

@eleonora
Questo non è essere offensivi, ma cercare di aiutare tutti quanti a fare chiarezza su una tua idea che può anche essere interessante come analisi, ma che deve avere un senso e dei regolamenti per poter essere utile e funzionale seriamente.

Non leggere offese dove non ce ne sono.

@mimi & alice
Secondo parametri di analisi economica, una azienda media italiana di qualsiasi settore essa sia è presente nel settore delle PMI per il 97%.


Le Piccole Imprese sono le aziende che hanno una serie di caratteristiche:

- < 50 dipendenti a tempo indeterminato (gli atipici non si contano per queste valutazioni);

- < 10 milioni di euro di fatturato annuo

- < 10 milioni di euro di bilancio


Media Impresa:

- < 250 dipendenti a tempo indeterminato (gli atipici non si contano per queste valutazioni);

- < 50 milioni di euro di fatturato annuo

- < 43 milioni di euro di bilancio


Micro Impresa:

- < 10 dipendenti a tempo indeterminato (gli atipici non si contano per queste valutazioni);

- < 2 milioni di euro di fatturato annuo

- < 2 milioni di euro di bilancio


Questo 97% delle aziende italiane rappresentano le aziende "normali".

Stiamo ancora aspettando di sentirne citata una di queste aziende "normali".

La loro relazione con gli stage + questa:

- un tirocinante se gli addetti non sono più di cinque

- due tirocinanti contemporaneamente se il numero di addetti a tempo indeterminato è tra i 6 e i 19

- un 10% di tirocinanti se i dipendenti sono più di venti


Le aziende "normali" utilizzano stage come le altre, solo non essendo ditte non famose e spesso multinazionali risaltano meno agli occhi.

:-)

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Se nessuno segnala le piccole medio imprese vuol dire che nessuno tra noi ha mai fatto stage presso queste aziende,per cui ripeto se qualcuno ha segnlazioni per questo di imprese lo comunichi altrimenti é inutile scrivere commenti non inerenti al post.

Eleonora Voltolina ha detto...

I Prime hanno riportato dati interessanti sulle imprese italiane, e per quanto riguarda il numero massimo consentito di stagisti, hanno citato il decreto ministeriale 142 del 1998.
Detto questo, ripeto per l'ennesima volta che il mio intento è raccogliere TUTTE le segnazioni relative a TUTTI gli stage che i frequentatori di questo blog possono / vogliono segnalare. L'unica condizione è che il rimborso spese sia superiore a 5-600 euro. Mi sento di rassicurare Alice: coloro che hanno fatto stage in aziende cosiddette "multinazionali" non sono a-normali. E le loro segnalazioni sono bene accette e preziose su questo blog, per quanto i Prime continuino a strillare che "non vale" citarle.
Vanno benissimo. Se poi qualcuno ha segnalazioni relative a stage di microimprese e piccole imprese, naturalmente è altrettanto benvenuto.
In questa sede e in questa fase non si fanno discriminazioni. ;-)
SOTTO CON LE SEGNALAZIONI!

Anonimo ha detto...

@eleonora
Chi è causa del suo mal, pianga se stessa ... recidiva ...

:-S

Anonimo ha detto...

Vorrei chiarire alcuni punti: secondo me, nel mercato del lavoro di oggi, la Hoepli è da mettere nella lista dei buoni, ed Eleonora ha fatto bene a inserirla lì.
Primo, perché le modalità di reclutamento sono state trasparenti: un annuncio su un sito internet dedicato agli stage, a cui io (che all'epoca mi ero da poco laureato alla Bocconi) ho risposto. E' seguito un colloquio e sono stato preso per lo stage.
Secondo, perché dopo i cinque mesi di stage mi è stato offerto un contratto di un anno con prospettiva di assunzione a tempo indeterminato. Che ho rifiutato per fare il giornalista (ora sono giornalista professionista).
Terzo, perché avrebbero anche potuto non darmi neanche una lira: la remunerazione degli stage infatti in Italia, si sa, non è obbligatoria.
Quarto, perché il lavoro di commesso in una libreria come la Hoepli comporta anche operazioni interessanti come i consigli di lettura e la gestione del processo di ordini e rese.
Ribadisco, però, la mia impressione: dieci anni fa prendere metà dello stipendio, senza contributi, per questo tipo di lavoro sarebbe stato IMPENSABILE.
Due precisazioni sulla Hoepli:
- non è una piccola libreria: ha sei piani, 500mila libri, una trentina di librai.
- i percorsi di carriera tra libreria e casa editrice sono separati (e questo è proprio uno dei motivi per cui non mi sono fermato).

Fabrizio

Anonimo ha detto...

I presupposti da cui partire, secondo me andrebbero un pò ridimensionati. Inoltre, su alcune cose non sono completamente d'accordo con te, ma sono pronta a ricredermi!

Eleonora Voltolina ha detto...

Cara Roberta-Stakastagista,
ho visto che sul tuo blog hai dedicato un post a questa mia iniziativa e te ne sono grata. E' importante che la gente scopra che esiste questa "lista dei buoni" e venga a fare segnalazioni o a dire la sua.
Per quanto riguarda le tue perplessità, naturalmente rispettabilissime e poste come sempre in maniera garbata, per ora mi limito a due osservazioni per "difendere" la mia iniziativa.
1) circa il 40% delle persone che hanno fatto segnalazioni le conosco personalmente. Sono quindi pronta a mettere la mano sul fuoco che non abbiano mentito.
2) Quando una singola in affitto a Milano o a Roma costa 4-500 euro al mese, direi che partire da 600 euro come "soglia superminima" per definire DIGNITOSO un rimborso spese sia abbastanza equo e ragionevole.
Ovviamente (come tu rilevi e sottolinei) la maggioranza delle aziende e degli uffici, SE prevede un rimborso spese, lo prevede ben inferiore a 5-600 euro. Ma io quella (200, 300, 400 euro al mese) la considero più o meno carità.

Anonimo ha detto...

@eleonora
Il problema qui non è tanto la menzogna, che potrebbe essere presente ma ci preoccupa meno ...

Il problema è nell'impianto base dell'idea: è una buona idea, ma manca di alcune fondamenta - già dette + volte - solide e sensate per farla decollare e per dargli criteri di interesse reale.

:-)

Un abbraccio

Eleonora Voltolina ha detto...

Il problema è che se il costo della vita è raddoppiato negli ultimi 5 anni, e se il mondo politico è unanime nell'affermare che oggi con meno di mille euro NON SI ARRIVA ALLA FINE DELLA TERZA SETTIMANA DEL MESE...
Direi che continuare a sfruttare migliaia di giovani laureati facendogli contratti da stagisti e dandogli zero euro al mese o trecento euro al mese (che sono pericolosamente vicini a zero) è indegno.
Pertanto rivendico al 100% la mia iniziativa: le aziende che pagano gli stagisti bene sono, SI', migliori delle altre. E spero di riuscire nelle prossime settimane ad allungare la "lista dei buoni" quanto più possibile: grazie alle preziose segnalazioni dei frequentatori (sempre più numerosi, evviva!) di questo blog.

Anonimo ha detto...

In riferimento alla risposta sui commessi:

Cara Eleonora, ma ti sembra infatti giusto o equo che si istituiscano stage di "commesso di libreria"? Chi ha bisogno uno stage DI CINQUE MESI per imparare a mettere i libri sugli scaffali?! nessuno te lo garantisco, e io faccio selezione del personale da 15 anni :)
Quello, con tutto il rispetto per la Hoepli, non è uno stage ma un sistema per pagare un commesso 500 euro al mese senza ulteriori tassazioni, visto che il rimborso spese dello stage NON prevede il pagamento di nient'altro da parte del datore di lavoro. Lo stesso lavoro in altre aziende viene retribuito da 800 a 1400 euro al mese, costando al datore di lavoro da 1300 a 2000 euro al mese, circa.
Quindi no, secondo me è fuorviante etichettare come "buono" questo sistema di sfruttamento.

Ti faccio un esempio concreto prendendo due posizioni simili in due supermercati, uno piccola catena italiana e uno grande catena di ipermercati: assunzione cassiera da Gulliver (italiano, nord italia) e Bennet (40 ipermercati solo in Italia).
Colloquio di selezione, a cui segue periodo di prova di tre mesi a 700 euro al mese. Sono garanti i contributi previdenziali, la malattia, l'Inail in caso di infortunio ecc. Al termine, la cassiera viene assunta a tempo indeterminato oppure no. Siccome la selezione è oculata, gli "oppure no" sono rarissimi.
Ora, cara Eleonora, ti invito a prendere una cassiera qualsiasi, che ha al massimo il diploma delle superiori, e parlarle di stage con rimborso spese di 500 euro al mese per imparare a fare la commessa in una libreria.
Ti assicuro che la risposta sarà un'eccellente NO.

Mi domando quindi: se ci può arrivare una cassiera del supermercato, perché ci sono dei laureati che stilano la classifica degli stage migliori? Forse, permettimi, si è persa un po' troppo di vista la differenza tra sfruttamento e stage.
E questo è anche uno dei motivi principali per cui gli stage che abbiamo segnalato sono stati pochissimi e solo dopo attenta valutazione. Continuiamo (e qui parlo a nome di tutti quelli che scrivono su bloglavoro) a non essere assolutamente d'accordo con questo uso italiano dello 'stage', specialmente con gli stage di sei mesi per fare la commessa (vedi il caso Feltrinelli).
Ma è solo un'idea nostra, ci mancherebbe ;)

Eleonora Voltolina ha detto...

Caro Fede
io sono talmente d'accordo con voi che in un vecchio post scrissi: «ad essere tartassati di stage sono sostanzialmente quasi solo i laureati. Quelli che a 18 anni hanno scelto di investire sul proprio futuro. Gli altri, idraulici elettricisti geometri e molti altri, di stage non ne vogliono sentir neanche parlare. Lavorano, e per quello che lavorano vengono pagati. Sacrosantamente, aggiungo. Prova a dire a uno spazzino: "per insegnarti a spazzare la strada ti chiedo di fare 3 mesi gratis, come stagista". La scopa te la tira in testa, quantomeno».
Sono quindi davvero d'accordo con la vostra impostazione! Per i mestieri più semplici non ha proprio senso che vengano effettuati "stage" di alcun tipo.
L'amara realtà però è che nessuno vieta di prendere segretarie, commessi e quant'altro come STAGISTI. E capita che qualcuno se ne approfitti.

Anonimo ha detto...

@eleonora
Hai ragione, ci sono famiglie che faticano alla terza settimana del mese.
Ma non dipende dagli stage, e gli stage non sono una soluzione a questo, come neppure i contratti di lavoro flessibili o fissi.

I problemi sono di natura strutturale per questo paese, e vanno superati da li altrimenti è tutto solo inutile accademia.

:-)

Anonimo ha detto...

Vodafone Omnitel NV: se sei in possesso della laurea danno un rimborso spese di circa € 550; se sei in possesso anche di un master il rimbosrso spese è di circa € 700 (nette naturalmente!)

Anonimo ha detto...

Vodafone ... ma ragazzi per favore ...

Anonimo ha detto...

Ma state scherzando? Abbiamo studiato per anni, molti di noi hanno frequentato Master profumatamente pagati e dopo tutto questo ci troviamo in questa situazione:

- senza lavoro, in giro per l'Italia tra un colloquio e l'altro
-da uno stage all'altro con,SE VA BENE, 4 soldi in tasca!

Ma quando recupereremo i soldi che un giovane diplomato ha guadagnato lavorando, mentre noi "ci trastullavamo" nelle aule accademiche?

Anonimo ha detto...

la risposta è mai..non recupereremo mai quei soldi e anni persi (perchè per me sono persi) a studiare..avessi immaginato che a 26 anni mi fossi trovato in una situazione così..mentre vedo amici, conoscenti che non hanno studiato sistemati con il loro lavoro, spesso appagante e retribuito, a differenza di me che settimanalmente,anzi quotidianamente,sostengo colloqui per fantastici stages che mi consentiranno finalmente di essere indipendente con 200 euro al mese..fantastico..

Anonimo ha detto...

2 altri nomi da aggiungere sulla lista: Iveco (500 euro più accesso alla mensa aziendale) AXA Assicurazioni (colloquio fatto ieri): 516 euro mensili.

Anonimo ha detto...

Buonasera, volevo segnalare che Citroen Italia oltre a dare un rimborso spese e l'accesso gratuito della mensa aziendale, permette agli stagiaire di usufruire della scontistica dipendenti per l'acquisto delle autovetture e dei servizi garantiti ai dipendenti.....vi sembra poco!!!

Anonimo ha detto...

segnalo sanofi aventis 600 euro. ciao a tutti