Martina mi scrive una lunga mail per raccontarmi la sua vicenda tragicomica (tragica nella sostanza, comica perchè di fronte a certe assurdità scappa quasi da ridere) di stagista in un'agenzia di selezione del personale.
Resto allibita quando mi racconta del suo tutor. Allora: il tutor in questione ha un anno più di lei, e nella stessa azienda era stagista (STAGISTA) fino a cinque mesi fa. Ora ha un contratto a progetto (A PROGETTO) e però la direzione ritiene che abbia sufficiente preparazione da formare (FORMARE) un'altra persona, sua coetanea.
Ma il peggio deve ancora arrivare. Il cocopro-tutor sta per andarsene, non ne può (ragionevolmente) più. La direzione però ha bisogno di due persone in quell'ufficio. Quindi apre le selezioni e sceglie un'altra neolaureata: che naturalmente verrà presa come stagista. Ora, chi ha l'incarico di formare la nuova stagista? Ma naturalmente Martina: che è a sua volta stagista, a 400 euro al mese. Dunque Martina viene ritenuta "non sufficientemente preparata" per avere un contratto decente e uno stipendio adeguato. Ma al tempo stesso preparatissima per formare la sua successora: diventando quindi di fatto, lei stagista, la tutor dell'altra stagista.
Siamo alla frutta? Questo è il risultato della mancanza di una regolamentazione adeguata...
giovedì 3 aprile 2008
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10 commenti:
Sulla seconda parte del tuo post hai pienamente ragione.
Ma sulla prima onestamente quel che dici è abbastanza assurdo: esistono moltissimi formatori e tutor molto giovani di età, pienamente competenti alle volte anche in maniera maggiore dei loro superiori.
:-)
Un abbraccio.
Non si diventa "pienamente competenti" dopo uno stage di 6 mesi e 5 mesi di contratto a progetto. Rimarco anzi che a partire dal primo giorno del contratto a progetto, quindi sulla sola base dei 6 mesi di stage, alla persona in questione è stato affidato il tutoraggio della stagista Martina...
... eleonora, ma come: tra te, staka e gli altri "contrari" agli stage non retribuiti oppure contrari ai contratti a progetto, sono mesi che state cercando di convincere i vostri lettori che i ragazzi sono già pronti per il lavoro abbastanza presto, e comunque entro tempi brevi.
Ora ci racconti il contrario.
Deciditi una buona volta su quel che pensi, non è che ogni volta è possibile rigirare le situazioni a seconda dell'idea del momento, non trovi?
O questi ragazzi sono pronti per il lavoro, oppure necessitano di stage formativi non necessariamente retribuiti visto che sono "formazione" e non "lavoro".
:-)
Un abbraccio
Non c'è alcuna contraddizione in quel che affermo oggi rispetto al passato.
Certamente in moltissimi casi le persone vengono prese con contratto di stage esclusivamente per permettere all'impresa di risparmiare sul loro stipendio, sui contributi etc.
In questo caso, risulta semplicemente un po' bizzarro (utilizzo un eufemismo...) che la funzione di tutor, cioè di "formatore", venga affidata a una persona che all'interno di un'azienda ha un'esperienza di soli 6 mesi, e di stage per giunta...! Per di più, una persona assunta con contratto a progetto! Come si sa, chi ha un contratto a progetto non ha vincoli gerarchici, non ha l'obbligo di recarsi in ufficio nè quello di rispettare degli orari. Com'è possibile che questo possa conciliarsi con un'attività di tutoraggio??
Il problema è semplice: questi contratti - di stage, a progetto etc - vengono utilizzati a caso, spesso contro il buonsenso e contro la legge: ma nessuno dice niente.
Dai elly, non è proprio come dici tu, non ti rigirare la cosa su ...
:-)
Un abbraccio
Credo non sia difficile da capire: dato che la progressione professionale (la cosiddetta "carriera") è qualcosa di graduale, leggendo la testimonianza di Martina rimango esterrefatta dal "salto" repentino.
Ma come, una persona viene presa come stagista (niente contributi, niente garanzie, poche centinaia di euro di rimborso spese al mese) e dopo soli sei mesi passa direttamente a un ruolo di grande responsabilità - quello di "tutor" di altri stagisti? (Però naturalmente non con un contratto adeguato, bensì con uno striminzito cocopro).
Il salto da stagista a tutor non è altro che una forzatura, che dimostra quanto sia squinternato il mondo del lavoro attuale in Italia.
sono completamente d'accordo con eleonora.
non si tratta di giovane età, ma di esperienza e competenze professionali, e anche di conoscenza dell'azienda, che molto difficilmente una persona con 6 mesi di stage alle spalle può avere.
uno stagista, che guadagna poco o nulla pur lavorando nella stessa misura degli altri, DEVE poter imparare il più possibile, e a mio parere questo può avvenire solo se il suo tutor è una persona con qualche anno di esperienza in quell'azienda.
la verità è che spesso nelle aziende regnano l'anarchia e l'improvvisazione, tutto pur di non assumere personale con contratti seri...e i primi a pagare per queste disorganizzazioni sono sempre loro, gli stagisti.
Guardate ragazze, noi siamo contenti che voi stiate smentendo mesi di cose che avete sempre scritto sul blog ...
:-)
Un abbraccio
Cara Silvia
benvenuta su questo blog e grazie di aver voluto lasciare la tua riflessione. Dici una grande verità quando parli di improvvisazione e anarchia: specialmente nelle piccole imprese, con poche persone, ormai l'abitudine è proprio quella che descrivi tu. E cioè fare contratti "a caso", che non rispecchiano nè le reali mansioni nè le capacità produttive della persona, esclusivamente per evitare di fare contratti "seri" che prevedano l'esborso di contributi, ferie, malattie, maternità etc.
Con lo stagista si raggiunge il massimo possibile: non bisogna nemmeno erogargli uno stipendio! Ecco perchè tante, troppe imprese ne abusano. Fino a questi casi-limite, ridicoli e tragici, come quello dell'agenzia di selezione dove lavora Martina.
PS: quanto ai Prime, l'ho detto tante volte: se qualcuno vuole provocare e dare fastidio, perfavore si accomodi da un'altra parte. Ce ne sono tanti, fortunatamente, di blog che parlano del mondo del lavoro!
Come già ampiamente spiegato nei commenti, denunciando che una persona non può fare il tutor se è stagista o se nell'azienda ha solo un'esperienza di pochi mesi (sempre come stagista) non si sta smentendo un bel niente. Evidentemente il concetto di "gradualità" (e di "coerenza") non è congeniale a qualcuno.
Un saluto a tutti
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