martedì 10 giugno 2008

PROGETTO FIXO, DOMANDE E RISPOSTE

Avevo già parlato qualche mese fa di Fixo (qui potete leggere il post), un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro per aiutare gli stagisti universitari (o anche neolaureati) e incentivare le aziende ad assumerli dopo il periodo di tirocinio.
Ci tengo a rispondere a due frequentatrici di questo blog, che proprio a proposito di Fixo hanno evidenziato qualche problemino.
«Sto svolgendo uno dei cosiddetti tirocini Fixo e siccome l'azienza non mi riconosce nulla
», racconta Albondeguita, «ero contenta di rientrare almeno nelle spese di trasporto con i 200 euro mensili promessi, quando... mi avvertono dal job placement di facoltà che l'Università degli studi di Torino ha deciso di non riconoscere il rimborso per utilizzare i fondi in altro modo». In effetti è così: Italia Lavoro, l'ente che gestisce il progetto Fixo, conferma che quell'università ha deciso, di concerto con il Ministero del Lavoro (soggetto promotore e pagante di Fixo), di non erogare il sussidio mensile ai tirocinanti. La motivazione che danno è questa: «In tal modo l'ateneo può beneficiare di maggiori risorse economiche per potenziare i servizi di placement, a vantaggio dei laureati che cercano un lavoro».
Personalmente, rimango piuttosto perplessa dalla discrezionalità concessa ai singoli atenei di dare o non dare il rimborso spese agli stagisti. Per fortuna - almeno stando a quel che finora sappiamo - è solo l'università di Torino ad aver tagliato i 200 euro mensili: certo, la scelta di erogare o non erogare il rimborso spese è loro... Però gli studenti andrebbero informati prima, e non dopo!
Poi scrive Simona, neolaureata all'università di Palermo: «Le aziende che ho contattato, appena hanno visto la sfilza di documenti che ci sarebbero da firmare per convenzionarsi e lasciarmi svolgere il tirocinio, mi hanno cacciata». A questo proposito, i referenti di Fixo assicurano che è l'ufficio stage di ogni università che si dovrebbe fare carico di aiutare studenti e aziende a effettuare tutta la trafila burocratica. A riprova che il percorso non è poi così accidentato, fanno sapere che ad oggi in tutta Italia sono stati attivati oltre 5mila tirocini col progetto Fixo, di cui 400 proprio in Sicilia: pertanto si può ragionevolmente pensare che le aziende siciliane con le quali Simona ha avuto a che fare abbiano un po' esagerato.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

E' logico che sia successo a questi ragazzi quel che effettivamente è successo.

Siamo sempre da capo a 13 - i ragazzi italiani tendono a dare tutto sempre per scontato, e si prende sempre poca informazione sull'attivazione reale di certe pratiche.

Eleonora Voltolina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Eleonora Voltolina ha detto...

Un'ulteriore precisazione: l'università di Torino ha un bando per il progetto Fixo diverso da tutte le altre università. A differenza del bando degli altri atenei, in quello torinese non c'è scritto che il tirocinante riceverà un rimborso. Quindi l'errore di Albondeguita è stato di "presumere" che l'università di Torino si comportasse come gli altri (oltre 50) atenei aderenti al progetto Fixo, e garantisse i 200 euro di rimborso: invece Torino ha scelto di "fare eccezione", e di non utilizzare i fondi per i rimborsi spese.

Anonimo ha detto...

è molto interessante che a distanza di tempo tu abbia voluto riprendere l'argomento fixo per dare ulteriori informazioni.
credo che questo modo di utilizzare il blog sia davvero utile.

gaia

Alessandra ha detto...

ciao Ele e ciao a tutti!
sono felice di poter condivedere qualcosa della mia esperienza con voi...
sintetizzo un pò, ma per chiunque avesse curiosità o volesse precisazioni, io ci sono!
allora, ho fatto il triennio in bocconi e la specialistica in liuc(decisamente migliore la seconda)
per argomentare la mia tesi ho fatto un primo stage di 6 mesi in bosch, fantastica esperienza ma 0 possibilità di proseguire, 516 euro al mese+mensa.
poi, due mesi in Matrix, gruppo telecom...esperienza terribile e sono scappata!
poi altri 6 mesi in Linea, società finanziara dove sono anche ora con un determinato di 7 mesi e dove ho scoperto il progetto Fixo, tramite l'appoggio costante della Liuc.
pochi documenti e mi sono iscritta..per i primi tre mesi di stage ho ricevuto circa 300 euro e ora sto aspettando il rimborso degli ultimi 3 mesi...molto utile, si sa un aiutino in stage fa sempre bene!
Linea mi ha pagata 750 euro al mese invece.
non vi nego momenti di sconforto per il lungo periodo di stage...ma quando arriva il tanto ambito contratto_anche se determinato_ripaga l'attesa!
adesso spero prosegua tutto per il meglio, anche perchè ho mandato centinaia di curriculum...ma il mercato piange!!!!
grazie dell'attenzione!
a presto,
Alessandra

Eleonora Voltolina ha detto...

Cara Alessandra,
benvenuta su questo blog! Sono davvero contenta che tu abbia voluto portare la tua testimonianza, è importante sentire i "racconti di vita vissuta" delle persone che hanno partecipato direttamente al progetto Fixo!
Certo che anche tu quanto a stage non scherzi... Ne hai già inanellati ben tre, se non sbaglio!!
Però alla fine mi sembra di capire che il progetto Fixo abbia funzionato, e che al termine del tirocinio tu abbia ottenuto un contratto a tempo determinato.
Volevo chiederti, anche per "nutrire" la Lista dei Buoni, una piccola delucidazione in merito allo stage di 6 mesi presso l'azienda Linea: il rimborso spese era di 300 o di 750 euro al mese? O forse i 300 euro erano riferiti al rimborso Fixo erogato dall'università, a cui poi si aggiungevano i 750 dell'azienda?
Facci sapere!!
E naturalmente se hai qualche collega che ha fatto uno stage col progetto Fixo, se ti va puoi invitarlo a raccontare qui la sua esperienza: sarà prezioso avere tante "voci" per capire se questo progetto funziona bene o no!

Alessandra ha detto...

300 euro totali mi sono state rimborsate per il progetto fixo per il primo trimeste; ho mandato ieri i documenti per il rimborso dell'ultimo trimestre.
l'azienda invece 750 euro!
ciao!
Alessandra

Eleonora Voltolina ha detto...

Ottimo Alessandra,
vado subito a mettere Linea (informazione di servizio: si tratta di una società finanziaria di credito al consumo) nella Lista dei Buoni!! Grazie mille per la segnalazione e a presto!!

Alessandra ha detto...

ah Ele,
altra precisazione, Linea tra poco verrà acquisita, se dovessimo cambiare ragione sociale e dovessi venire a sapere di trattamenti diversi per gli stagisti vi faccio sicuramente sapere.
ciao,
Alessandra

Anonimo ha detto...

Rispondo al commento di Prime: ti posso assicurare che non sono affatto una persona che tende a dare per scontato le cose, nè mi informo poco. Se visitassi il sito di Fixo ti renderesti conto che non viene data indicazione da nessuna parte circa la discrezionalità dell'Ateneo di rimborsare o no lo studente, ed essendo un programma NAZIONALE, si presume che le condizioni siano le medesime in tutti gli atenei che hanno aderito. Ho scoperto che il tirocinio Fixo non viene rimborsato a Torino solo dopo aver contattato io il referente job placement di ateneo. Evita pertanto i facili giudizi...
Grazie ad Eleonora per aver ripreso la notizia.

Anonimo ha detto...

@albondeguita
E' la realtà che conta, purtroppo o per fortuna che sia.
Presumere è molto spesso un errore di concetto.

:-)


@in generale
In bocca al lupo per Linea, società che conosciamo bene per essere stata dal 1998 fino al 2006 controllata - come al solito - da una multinazionale del settore.

Ma il passato torna sempre, sotto nuovi vestiti.

:-)

Anonimo ha detto...

Gentile Eleonora,

Il tirocinio non può e non deve essere considerato l’unica modalità di ingresso del neolaureato nel mondo del lavoro. Ritengo che l’attuale legislazione in materia di stage rende il giovane non un investimento sul futuro produttivo di una azienda, ma un risparmio sul costo del lavoro necessario e prioritario soprattutto in certi periodi dell’anno. La legislazione dovrebbe rendere lo strumento dello stage “meno conveniente” affinché le società né facciano un uso accurato di questo canale di reclutamento.
Da una parte il ministero del lavoro dovrebbe essere il promotore di progetti di lavoro e fare si che il giovane dopo una “spinta” iniziale sia in grado di camminare da solo affinché possa costruirsi con le proprie gambe un futuro professionale, e dall’altra parte dovrebbe costituire una banca dati nazionale delle aziende che usufruisco dello stage affinché possa essere monitorato costantemente il loro comportamento ed eventuali abusi e violazioni.

Eleonora Voltolina ha detto...

Caro Marco
anche a me piacerebbe che lo stage non fosse considerato l'unico modo per entrare nel mondo del lavoro, ma... non possiamo nascondercelo, ormai in Italia è così. Si è consolidato questo utilizzo degli stage e sarà dura cambiarlo. Anche perchè quando lo stage è pagato bene e l'impresa offre concrete possibilità di assunzione al termine, come nel caso citato proprio oggi nel blog di una piccola azienda piemontese, lo stage diventa un momento positivo e non più negativo.
Rispetto alla necessità di riformare la normativa vigente e di creare un registro-database degli stage, sono perfettamente d'accordo con te. C'è bisogno di una bella iniezione di trasparenza, per scoraggiare tutti quegli imprenditori (purtroppo, la maggioranza) che ancora utilizzano malamente gli stagisti, senza erogare rimborsi spesa adeguati e senza offrire reali possibilità di assunzione.

anna maria ha detto...

scusa alesandra, ma il contributo fixo per tre mesi non dovrebbe essere di 600? perchè te ne hanno dati solo 300?