lunedì 2 giugno 2008

LA LISTA DEI BUONI, UNO STRUMENTO SEMPRE PIÙ UTILE PER I GIOVANI

Un ragazzo mi scrive: «Grazie per la Lista, è davvero uno strumento utile. Oggi ho mandato il mio curriculum alle prime dieci aziende segnalate!».
E io non posso che sorridere. Sono contenta che la Lista dei Buoni stia crescendo di giorno in giorno (ora siamo a quota 80!), e sono convinta che nel suo piccolo possa servire a tanti ragazzi che battagliano ogni giorno con lo stage. Perchè... uno stage pagato è sempre meglio di uno stage gratuito!

Grazie allora a tutti quelli che hanno già contribuito alla Lista, e a tutti ancora un invito: partecipate con le vostre segnalazioni!! Nella Lista c'è di tutto: aziende, agenzie di comunicazione, studi legali, case editrici, testate giornalistiche e chi più ne ha più ne metta. Ma non bisogna dimenticare che la Lista la «nutriamo» noi, giorno per giorno, ciascuno portando la sua informazione su questa o quella impresa «virtuosa» che paga i suoi stagisti più di 500 euro al mese, quindi non siate pigri... Segnalate, segnalate, segnalate!! E speriamo di arrivare presto a quota 100!!

30 commenti:

Anonimo ha detto...

Assurdo pensare che esista una lista dove vengono "consigliati" gli stage da svolgere nelle multinazionali solo perchè queste, a differenza del 95% delle aziende italiane, si possono permettere di "regalare" soldi ad uno stagista utilizzando una opzione laterale e non importante della legge sulla formazione tramite gli stage ...

Pazzesco.

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

Ma infatti è assurdo tutto questo, o meglio avrebbe senso solo se l'autrice fosse finanziata da delle multinazionali sotto banco, le quali la stessero invitando a promuovere i loro stage: ma non ci sembra questo il caso, o almeno lo speriamo.

Non ci piace che su 80 segnalazioni in homepage si abbiano quasi tutte multinazionali, a parte piccolissime eccezioni.

Ci può segnalare l'autrice quali sono di queste aziende non multinazionali e su 80 quante?

E non ci venga detto che non c'è male in questo ... qui si sta pubblicizzando qualcosa che non fa il bene dell'italia e dei ragazzi, per favore.

http://www.flessibilieprecari.org

Anonimo ha detto...

Hanno ragione prime e flessibilieprecari: è uno schifo! Tra un po' magari inizieranno a girare le liste di aziende che offrono lavoro ai giovani pagandoli con uno stipendio che potrebbe renderli indipendenti! Che vergogna, che schifo che sta diventando questo paese.

Ironia a parte, ci tengo a precisare che il mio primo stage, in una multinazionale della microelettronica, è stato AGGRATISE. Poi sono stato assunto a tempo determinato da una piccola/media azienda italiana e, dopo questa esperienza, c'è stato un altro stage presso una piccola/media azienda italiana, pagato 600 euro a cui ha fatto seguito l'assunzione (precaria).
La mia esperienza, oltre a contraddire con i fatti le fantasie di prime, non deve trarre in inganno: limitatamente alla mia esperienza (ma essendo malizioso, mi piace pensare che sia così anche altrove) le piccole/medie imprese italiane si sono rivelate quelle più truffaldine, che operano ai limiti della legalità, con poca attenzione alla sicurezza e abusando delle forme di contratto che tanto piacciono a flessibilieprecari.
Quindi, anche se la mia azienda mi ha pagato lo stage, non credo affatto che si meriti il posto tra i buoni, in mezzo alle multinazionali che tanto spaventano flessibilieprecari.

Anonimo ha detto...

Certo che di stupidaggini - senza offesa - ne racconti cccp, ci stai raccontando quindi che le pmi sono il male dell'italia ...

... forse non sai, giusto per fare un esempio, che gli stage delle multinazionali, in particolare di quelle di origine italiana, come anche la loro stessa sopravvivenza, è stato spesso garantito da fondi statali, cosa che le pmi non ricevono mai ...

Ti farebbe piacere sapere ad esempio che, ancora oggi, e molto spesso in passato, molte delle tasse che tu hai dovuto pagare sono state rigirate da governi di ogni colore per finanziare queste grandi imprese di cui parli?

Svegliati, che Babbo Natale ha finito di passare la mattina a dare i regali da un bel pezzo ...

Le pmi tengono in piedi questo paese, e le pmi ci pensano 2 volte prima di buttare soldi dalla finestra, o di regalarli.

Un plauso per prime che leggo spesso con piacere, ci vuole qualcuno che dice le cose come stanno.

Antonio

Eleonora Voltolina ha detto...

Ragazzi
io capisco che l'iniziativa della Lista dei Buoni vi sia andata di traverso...
Ma "triplicarsi" per osteggiarla attraverso commenti multipli mi pare quantomeno scorretto.
Prime, Flessibilieprecari, Antonio: ho idea che dietro ci siano le stesse persone. Prego, un po' di fair-play!
Se l'idea fosse tanto cattiva, l'iniziativa sarebbe naufragata. Invece ha ogni giorno più successo, le visite a questo blog sono in continuo aumento, giornali e radio ne hanno parlato e continueranno a parlarne in futuro. Mi dispiace, ma la Lista è un successo: che piaccia o no ai Prime&Flessibilieprecari&affini.

Anonimo ha detto...

@eleonora
dispiace a tutti scoprire di avere altre persone che non la pensano alla stessa maniera ... ma può capitare anche ai migliori, ti attacchi davvero a tutto ...

Proprio oggi tra l'altro un certo Angelo ha commentato il nostro blog su un articolo che parlava di te e della tua "Repubblica del Tempo Perso" ...

:-)

Detto questo, Antonio non sappiamo neppure chi sia, mentre come sai tra prime e flessibili c'è un legame noto a tutti, anche se poi non sempre sono le stesse persone a scrivere, anzi ...

Fare demagogia come fai tu serve a poco ...

Per il resto, ci vuole poco a cavalcare l'insoddisfazione di tante persone perorando idee come la tua ... che fanno poi del male in primo luogo a coloro che le prendono in considerazione.

Peccato se ne accorgeranno quando avranno ormai perso tempo prezioso della loro vita che indietro non torna più.

Autorevoli giornalisti si sono espressi sulle tue iniziative, indicandone la poca sensatezza, e non con dei trafiletti come quello che segnali tu ... perchè non li citi nella tua lista delle belle citazioni?

Potresti anche rispondere poi alla domanda molto chiara che ti ha posto il nostro amico di flessibili e precari:
ci segnali quante delle aziende di cui parli sono multinazionali e/o grandi aziende e quante sono invece pmi?

Hai forse paura a raccontare una realtà, cioè che si tratta in larghissima parte di aziende molto grandi e di multinazionali?

Hai forse paura di far capire ai tuoi lettori che i posti che fai vedere come una "lista dei buoni" non è null'altro che una ristretta lista di multinazionali che non fotografano per nulla la realtà lavorativa italiana?

Oppure forse è vero quello che Angelo diceva sotto forma di battuta nel nostro blog, e che flessibili e precari ha ripreso e indicato come unico caso sensato per il tuo comportamento e la tua voglia di favorire gli stage presso questo tipo di aziende, che si permettono di buttare i soldi come i vecchi "carrozzoni statali" di tanti anni fa?

il microblogger ha detto...

Ciao Eleonora, leggendo il rapporto Attali (elaborato dalla commissione dei saggi internazionali chiamati da Sarkozy per formulare il piano di modernizzazione della Francia) trovo un paio di spunti interessanti. Si tratta dell'Ambizione numero 6 e della conseguente decisione numero 16 (i numeri sono sfasati perché ogni ambizione può essere soddisfatta da più decisioni). Te le scrivo.

Ambizione 6 (creare nuove garanzie, commisurate alla crescente instabilità). Gli uomini e le donne del nostro Paese sono fortemente esposti agli adattamenti permanenti imposti da un mondo sempre più aperto e mutevole. A questi nuovi elementi di precarietà devono corrispondere nuove garanzie. Il gusto del rischio è un motore insostituibile; la protezione di chi rischia, il suo requisito essenziale.

Decisione fondamentale 16. Considerare la formazione di quanti sono alla ricerca di un lavoro un'attività che richiede una remunerazione sotto forma di "contratti d'evoluzione".

So che non c'entra con questo tuo post, ma mi pare del tutto coerente con lo spirito del tuo blog. In particolare la decisione 16: addirittura la formazione da remunerare per legge. Trovo consolatorio che le migliori menti europee (e non) concordino sulla necessità di coniugare flessibilità e protezione. Lo stessoprincipio è da tempo seguito in Danimarca peraltro, dove non a caso si parla di "flessicurezza". Uno splendido libro in cui trovare molte di queste riflessioni è "Voglia di cambiare. Seguiamo l'esempio degli altri paesi europei", di S. Giannella, Chiarelettere editore.

Anonimo ha detto...

@andrea
fai troppa confusione tra formazione, contratti di lavoro, mischi tutto in un calderone poco sensato.

Non è proprio quello che ci racconta Attali, che ci parla di Francia, un paese che non è l'italia, la cui ossatura sono le grandi imprese nazionali a capitale privato che noi - ohibò - non abbiamo e che non sono nel nostro DNA.

Le multinazionali amate e sostenute a spada tratta da eleonora sono infatti in larga parte a capitale straniero.

Stiamo parlando di differenze quali quelle tra il Sacro Romano Impero, e una ipotetica ed ideale Federazione dei Comuni Italiani.

Sono riferimenti e soluzioni già idealistiche per la Francia, figuriamoci da noi.

Raccontalo Andrea agli amici avvocati, commercialisti, notai, giudici, tassisti, etc etc etc.

Basta leggere tutto per farsi un'idea della panzana.

http://faitv.it/b2evolution/blogs/index.php?blog=2&title=rapporto_commissione_attali_e_video_un_c&more=1&c=1&tb=1&pb=1

Non serve questo all'italia.

:-)

un abbraccio

Anonimo ha detto...

http://faitv.it/b2evolution/blogs/index.php?blog
=2&title=rapporto_commissione_
attali_e_video_un_c&more=1&c=1&t
b=1&pb=1

Eleonora Voltolina ha detto...

Caro Andrea
molto molto interessante la segnalazione del rapporto Attali! Hai proprio ragione, l'ambizione n° 6 e la decisione n° 16 calzano a pennello con lo spirito di questo blog. E mi hai incuriosito: andrò subito a cercarmi questo libro di Giannella, per vedere un po' come funziona la flessibilità negli altri Paesi europei.

il microblogger ha detto...

Brava! Occhio però che il libro è sulle best practises europee in generale, e non solo sul lavoro. Ma è un comunque un ottimo ricettario (ragionato) delle migliori idee da importare per migliorare la nostra malandata Italia.

Anonimo ha detto...

Cara Eleonora, sarebbe bello anche se queste aziende, oltre che separate in multinazionali/pmi fossero anche classificate per tipo (cioè cosa ad es. una categoria "case editrici", un'altra "giornali", un'altra "azienda", ecc.)... :)
Grazie per quello che fai!

Eleonora Voltolina ha detto...

Cara Anna
purtroppo mi manca il tempo materiale per suddividere le imprese citate nella Lista in base alla grandezza o al settore!! Sono già ottanta e ogni giorno se ne aggiungono di nuove...
Ma se qualcuno si offrisse volontario per fare questa classificazione, potrei pubblicare il suo lavoro in un post.

Anonimo ha detto...

Forse è il caso di ricordare a Cccp, Andrea, Anna e tutti gli altri che i Prime sono principalmente Daniele Buzzurro e Rosa Cristiano, rispettivamente amministratore delegato e responsabile dell'area grafica di un ufficio di progettazione siti web di Roma (Dreamyourmind), e che per la loro attività utilizzano stagisti senza dare un euro di rimborso spese.
Direi che è un particolare da non dimenticare mai quando si leggono i loro commenti.

Anonimo ha detto...

Per Anonimo: Non era difficile immaginarselo!
Quando si è liberali, ma liberali in questo modo, direi estremista e a tratti dogmatico, non ci si può aspettare altro...
Eleonora, semmai troverò il tempo, te lo farò sapere ;-)

Anonimo ha detto...

@eleonora
figurati, ti manca il tempo per dividere la tua lista in maniera seria, ma tempo per andarla a pubblicizzare nei blog di mezzo mondo ne hai vero?

Potresti anche rispondere poi alla domanda molto chiara che ti ha posto il nostro amico di flessibili e precari:
ci segnali quante delle aziende di cui parli sono multinazionali e/o grandi aziende e quante sono invece pmi?

Hai forse paura a raccontare una realtà, cioè che si tratta in larghissima parte di aziende molto grandi e di multinazionali?

Hai forse paura di far capire ai tuoi lettori che i posti che fai vedere come una "lista dei buoni" non è null'altro che una ristretta lista di multinazionali che non fotografano per nulla la realtà lavorativa italiana?

Oppure forse è vero quello che Angelo diceva sotto forma di battuta nel nostro blog, e che flessibili e precari ha ripreso e indicato come unico caso sensato per il tuo comportamento e la tua voglia di favorire gli stage presso questo tipo di aziende, che si permettono di buttare i soldi come i vecchi "carrozzoni statali" di tanti anni fa?

@anonimo
abbiamo un altro "anonimo" scopritore dell'acqua calda ... 2 dei membri di prime, di cui uno è anche membro fondatore di flessibili e precari del resto, sono noti da tempo, come peraltro può vedere tranquillamente chiunque sa un minimo usare un motore di ricerca ...

... forse il nostro genio "anonimo" potrebbe anche riuscire a trovare i nomi di tutti gli altri partner sia di prime che di flessibili e precari che sono anche essi tranquillamente in rete ed identificabili da tempo, oppure non è capace di fare altro che ripetere cose che tutti noi sappiamo?

;-)

Vi farò contattare a breve comunque da Daniele in merito alla cosa detta nei suoi riguardi relativamente agli stage ...

:-)

Un abbraccio

Eleonora Voltolina ha detto...

Cari Prime
come molte volte ho spiegato, i toni su questo blog devono essere rispettosi.
Non cancello il vostro ultimo commento solo perchè gli altri lettori possano vedere con i loro occhi cosa scrivete e come vi ponete nei confronti della sottoscritta e di chiunque non la pensi come voi.
Non credo stia a voi giudicare se ho o non ho tempo per fare questa o quella cosa, così come non sta a voi decidere che informazioni devo o non devo fornire su questo mio blog.
La Lista è lì, a disposizione di tutti: chiunque può, se ne ha tempo e voglia, mettersi a fare ricerche su ciascun nominativo e fare la suddivisione che voi ritenete fondamentale per inquadrare l'iniziativa. Io non ne ho il tempo, e poi (come già ho spiegato abbondantemente) non ne vedo l'urgenza, dato che la Lista è neutra, e raccoglie tutte le segnalazioni, dalla piccola azienda a conduzione familiare alla multinazionale.
Per il futuro, comunque, prego ancora una volta tutti di moderare i toni e i termini nell'esprimersi su questo blog.

Anonimo ha detto...

Salve, sono Daniele, il tanto vituperato Amministratore di DreamyourMind.

Mi chiamate in causa, e per la prima volta da mesi scrivo in questo blog di problemizzati - ho segnalato e consigliato a Carlo, Francesco, Rosa e gli altri amici comuni di evitare di commentare le stupidaggini che dice eleonora, ma evidentemente si saranno innamorati della sua bellezza, cosi come ha fatto anche missmidnight.

Come dargli torto, quando c'è qualcosa di reale meglio riconoscerlo.

:-)

Battute a parte, veniamo al punto che ci interessa: DreamyourMind utilizza 1 stagista a trimestre per le proprie attività di grafica, cosi come richiesto dai regolamenti.
Lo stagista va sul settore grafico.
Lo stagista impara quindi un mestiere, e se è davvero dotato, rimane a collaborare in azienda qui da noi.

E' già successo che questo sia accaduto, come invece è anche successo che lo stagista fose totalmente inadatto a questo lavoro, come è normale che sia.

Non fa quindi fotocopie, non porta caffè, ma impara.

Questo imparare ha un costo per noi in ordine temporale e di mancato guadagno: formiamo gratis una persona che per imparare le cose che impara da noi tramite un corso impiegherebbe diversi mesi e spenderebbe fior fior di euro.

Generalmente non lo utilizziamo per fare lavorazioni direttamente verso clienti, perchè già è tanto se capisce la differenza tra Firefox e Explorer, oppure se sa cosa è e sa usare un Tag, oppure se conosce anche solo l'abc dell'HTML.

Viene invece effettuato su di lui perciò un investimento reale, sperando che questi si dimostri sufficientemente bravo da poter rimanere a collaborare con noi.

Questo comporta che se investe l'azienda su di lui, debba investire anche il ragazzo su se stesso.

Da ciò deriva la scelta corretta di non fornire alcun rimborso spese a questo stagista, non avrebbe avuto senso farlo, poichè viene già ripagato dal mestiere che impara.

C'è inoltre da dire che il rimborso spese spesso è un palliativo che fa sedere sulle sue lo stagista, e non gli facilità l'apprendimento di quello spirito di sacrificio che è proprio di ogni figura lavorativa che si rispetti.

Un saluto a tutti voi, e cercate di parlare di tematiche così interessanti in maniera maggiormente costruttiva e soprattutto fattiva, invece di discutere del sesso degli angeli.

Anonimo ha detto...

"Le stupidaggini che dice Eleonora"????? Che maleducazione!

il microblogger ha detto...

Ho visto che Franco Bruzzo ha scritto sul suo blog che esiste già, nel contratto nazionale dei giornalisti, la possibilità normativa perché venga applicato il minimo sindacale agli stagisti praticanti delle scuole di giornalismo. Mi sembra un ottima cosa. E secondo me c'è lo zampino del tuo appello :-) Speriamo che qualcuno alla Fnsi lo ascolti.

il microblogger ha detto...

ehehe volevo dire Franco Abruzzo, ovviamente

Anonimo ha detto...

Ammazza Daniele, ma sei praticamente un martire! Offri la tua impresa per infondere sapienza a giovani ignavi e incapaci, prendendo sulle tue larghe spalle il rischio che loro combinino chissà quali disastri e addirittura perdendoci i tuoi soldi...
Ma chi vuoi prendere in giro?
Sei davvero convinto che qualcuno si possa bere la storiella che prendere un grafico già preparato con un contratto vero costi MENO che avere uno stagista che ruota ogni tre mesi e che non viene pagato un euro?
Ma per piacere. Tu, come tutti gli imprenditori italiani, prendi lo stagista perchè lo stagista TI CONVIENE.
Ma se continui a negarlo, e ad affermare che tu ti comporti in maniera corretta coi tuoi stagisti e dipendenti, allora accetta almeno un consiglio: perchè non la pianti con il turbine di stage e non ti decidi ad assumere (invece di farlo "collaborare"...) quello che in questi anni ha dimostrato di essere il più bravo? Ormai, dati i ritmi che indichi, avrai una decina di ex stagisti almeno. Direi che hai un'ampia scelta. E così avrai anche un risparmio di quel "costo in ordine temporale e di mancato guadagno" che fa un po' ridere, ma vabbè.

Martina

Anonimo ha detto...

Martina,

mi segnalano che mi hai scritto, invervengo per risponderti:

- noi assumiamo, ma solo le persone che se lo meritano, cioè che sono ad un livello sufficiente, che poi è un livello abbastanza alto nel nostro caso.

Onestamente non vedo perchè dovrei perdere dei soldi prendendo gente che in ufficio si gira i pollici o si mette a chattare su messenger invece di svolgere i compiti assegnati, oppure persone che non sono sufficientemente preparate tecnicamente per i nostri progetti e che non ha imparato molto dal proprio stage per principalmente per propria negligenza, o che magari pensano di esserlo solo perchè nella loro vita hanno realizzato 2 book e 3 siti internet.

Il processo di qualità va garantito: per questo esiste lo stagista.

Lo stagista è alla base del processo di qualità tecnica, deve crescere prima come stagista, e se supera il primo scoglio come collaboratore, e se supera il secondo scoglio viene assunto.

Prendere lo stagista conviene solo se è un bravo stagista, che alla fine del suo percorso ha imparato davvero qualcosa ed è pronto per lavorare.

1 su 4 ci riesce circa, ma questo - quello di perdere risorse di vario tipo stando dietro a stagisti che non saranno mai nessuno - è un problema italico che attraversa la vita di tutti gli imprenditori purtroppo.

Non per questo noi non continuiamo ad investire sui giovani, formandoli ad una professione e sperando che essi siano pronti ad imparare un mestiere - la cosa non avviene poi cosi spesso come vorrei purtroppo, ma avviene.

Ma forse se tu fossi imprenditrice vera, capiresti ciò di cui stiamo parlando - difficile si possa farlo in pieno nella tua posizione, o in quella di una giornalista, etc etc.

Anonimo ha detto...

Ciao Eleonora, ti ringrazio per il commento che hai lasciato sotto il mio articolo...

Visto che sono passata e ho letto qua e là, ti volevo fare i complimenti per il progetto che stai realizzando.
Hai creato uno strumento efficace per mettere i giovani in guardia e a contatto con il mondo del lavoro.

Ciao... :-)

Livia

Anonimo ha detto...

ciao eleonora, volevo segnalarti la mia esperienza: ho appena terminato uno stage presso una filiale adecco, settore finance&legal, e l'unico omboros cui avevo diritto era un ticket restaurant da 5 euro al giorno.
complimenti per il blog e l'iniziativa!
loretta

Anonimo ha detto...

Ma secondo voi perchè Daniele scrive "mi segnalano che hai scritto"?...
Non è capace a guardare Internet da solo? O è un manager talmente impegnato che può perdere mezz'ora a scrivere un commento lungo così e poi neanche due minuti per controllare se gli hanno risposto?
Misteri della vita.

Anna

Anonimo ha detto...

@prime
guarda anna, la segnalazione gliela ho fatta io di prime, purtroppo hai visto giusto: non ha tutto questo tempo da perdere dietro alle farneticazioni di eleonora, come sai ci ha anche sconsigliato di perderne noi, ma che ci vuoi fare, abbiamo a cuore il bene dei ragazzi ...

:-)

Un abbraccio

Anonimo ha detto...

ciao eleonara,
segnalano nuovamente l'oreal italia che propone stage con rimborso di 670euro o 550con appartamento gratis + mensa e parcheggio aziendale.

ciao ciao

Eleonora Voltolina ha detto...

Caro Anonimo
come già avevo spiegato la prima volta che avevi scritto su questo blog, ho ricevuto segnalazioni contrastanti rispetto a L'Oréal.
Tu sostieni che eroghi rimborsi molto alti, tra 550 e 670 euro, più una serie di altri benefit.
Un altro commentatore, anonimo come te, ha invece sostenuto che durante un colloquio gli era stato proposto un rimborso spese di 370 euro.
Dato che non voglio scrivere inesattezze nella Lista (almeno per quanto mi è possibile), ieri ho contattato via email l'azienda chiedendo un chiarimento. Non appena il chiarimento arriverà, aggiornerò la Lista. Nel frattempo, però, ti vorrei chiedere di non lasciare questa segnalazione altre volte: perchè invece non partecipi un po' al dibattito?

Eleonora Voltolina ha detto...

Eccomi qua.
All'anonimo (che non è più anonimo, dato che mi ha scritto una mail presentandosi con nome e cognome) chiedo scusa per l'attesa e dico grazie per la pazienza.
L'Oréal mi ha risposto confermando la sua segnalazione, e specificando anche che "la disparità di compenso tra Milano e Torino è dovuta al differente costo della vita".
Ho subito provveduto a inserire la L'Oréal nella Lista dei Buoni: ormai il traguardo delle 100 aziende è davvero vicinissimo!! Continuate, continuate, continuate con le segnalazioni!!