In un mondo del lavoro snaturato dall'abuso dello strumento dello stage,
legioni di ragazzi tra i 20 e i 30 anni cominciano a cercare un impiego
rassegnati a sentirsi proporre solo stage, gratuiti o malpagati.
E' giusto che enti e aziende se ne approfittino così?
Raccontate la vostra storia di stagisti.
Cerchiamo di cambiare le cose!
Anche l'Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione dei lavoratori) si occupa di stage. Ecco cosa racconta alla Repubblica degli Stagisti Ginevra Benini, responsabile della sezione «Young» di Orientaonline e della collana «Minlavoro-Isfol orientano alla scoperta delle professioni». Quando l'Isfol ha iniziato a occuparsi di stage? Nel 1999, all'indomani della legge. Pubblicammo allora un manuale dedicato alle scuole superiori: «Lo stage e il tirocinio nei percorsi scolastici e formativi - Guida alla progettazione». Fu diffuso sopratutto negli istituti tecnici. Poi ci accorgemmo che il settore più scoperto restava quello degli stage promossi dai centri per l'impiego; così nel 2006 preparammo il «Manuale di orientamento per il tirocinante in cerca di lavoro» [a cura della stessa Benini, ndr - nell'immagine, la copertina]. Il libro venne presentato nel corso di un convegno a cui avevamo invitato i rappresentanti degli oltre 600 centri per l'impiego sparsi sul territorio. A chi era rivolto questo secondo manuale? A chiunque fosse uscito da un percorso formativo e volesse avvicinarsi al mondo del lavoro attraverso un tirocinio. Anche se poi questa, a dirla tutta, è un'anomalia italiana: in altri Paesi gli stage vengono fatti principalmente durante il percorso formativo, e non dopo! In ogni caso, i ragazzi italiani lo stage lo fanno prima, durante e dopo: e avevano davvero bisogno di un guida, se si pensa che il libro è arrivato alla terza edizione con una tiratura di oltre 20mila copie. L'ultimo arrivato, «Progetta il tuo stage in Europa», a che quota è? Già quasi esaurito: e la tiratura era di circa 5mila copie [il manuale è anche scaricabile qui gratuitamente]. L'Isfol dispone di dati propri sugli stagisti italiani? No, per la rilevazione sul numero degli stagisti ci affidiamo all'indagine Excelsior di Unioncamere. E' una fonte che consideriamo affidabile, dato il consistente numero di aziende coinvolte nel monitoraggio. Secondo questa indagine, l'anno scorso in Italia sono stati attivati oltre 250mila stage. La normativa che regola gli stage qui in Italia è adeguata alle esigenze dei giovani che cercano di entrare nel mondo del lavoro? Sarebbe il caso che venissero diversificati anche a livello normativo i vari tipi di stage: quelli fatti durante le scuole superiori sono ben diversi da quelli fatti durante l'università, e così via. In più, il periodo dei «18 mesi dalla laurea» è davvero lungo, e rischia di intrappolare e danneggiare i ragazzi meno intraprendenti. Ed è vero anche che dello stage oggi molti abusano. Come Isfol noi non possiamo chiaramente sostituirci al legislatore: possiamo però stimolare politiche attive e dare consigli utili ai giovani, affinché traggano il massimo beneficio dagli stage e sappiano come evitare le truffe.
Che aiuto ricevono a scuola i ragazzi per decidere cosa fare da grandi? Ben poco, se non nullo. Le superiori e poi l'università vengono scelte più in base all'amico del cuore, ai consigli di mamma e papà, alla suggestione del momento, piuttosto che attraverso una seria riflessione su cosa si vorrà fare nella vita. Altrove funziona un po' meglio. Per esempio, in Svizzera. Alla fine del ciclo di studi primario, per i ragazzini di 10-11 anni c'è il cosiddetto «anno di orientamento», che sfocia in una prima selezione. In base alla pagella gli alunni vengono smistati tra scuole medie terminali (diventeranno idraulici, elettricisti etc.) e scuole medie professionalizzanti, in preparazione a istituti superiori (che li porteranno a fare gli infermieri, i maestri d'asilo, i geometri, i fisioterapisti etc). I migliori (quelli con la media dell'otto) accedono alle scuole medie preginnasiali, propedeutiche ai licei. All'università infatti si entra solo con un diploma di maturità liceale. C'è da dire però che, se qualcuno si "sveglia tardi" e comincia a studiare magari a 14 anni, può fare uno speciale esame per passare da un ordinamento all'altro. La cosa interessante è che in ogni scuola opera un consigliere d'orientamento, col quale ciascun alunno fa più colloqui per essere aiutato a scegliere il percorso scolastico migliore. Il consigliere parla con il ragazzo, sonda le sue inclinazioni e aspettative, lo sottopone a test, studia le sue pagelle. Il consigliere dà anche informazioni su quanto è facile - o difficile - trovare lavoro in un determinato settore, in modo che nulla sia ignoto prima della scelta. In più in ogni scuola c'è un grande librone, sempre consultabile, in cui sono elencati tutti i mestieri possibili e immaginabili, con la spiegazione dei passaggi necessari per arrivarci. Per esempio sotto la voce "medico" c'è scritto qualcosa tipo «liceo, università, facoltà di medicina per tot anni, poi specializzazione...»; sotto la voce «commissario di polizia» c'è scritto «liceo, università, facoltà di psicologia, specializzazione in criminologia...» e così via. La missione dei consiglieri d'orientamento è far sì che il passaggio dalla scuola al lavoro sia fluido: operano quindi come «smistatori» per evitare che troppi vadano all'università senza averne realmente bisogno (o capacità), e che quelli che scelgono di andarci non si concentrino - come purtroppo avviene qui in Italia - sulle stesse facoltà. Perchè non copiare anche in Italia questo sistema, almeno per quanto riguarda la presenza di consiglieri d'orientamento nelle scuole? Basterebbe anche solo un professore incaricato di dedicare 2 ore all'anno a ciascun allievo.
Mi scrive Aldo, animatore dell'interessante blog Italiansinfuga, per chiedermi: in cosa sono laureati gli stagisti? Esistono dei dati su quali sono i corsi di laurea che più frequentemente sfociano in stage? Un ingegnere ha le stesse probabilità di fare uno stage rispetto a un laureato in Lettere? La risposta, purtroppo, è: chi lo sa. Statistiche non ce ne sono: gli stagisti italiani non vengono contati, né suddivisi a seconda di qualche parametro - che potrebbe essere appunto il titolo di studio, l'età, la regione di residenza. Attraverso questo blog è stata più volte invocata una riforma della normativa sugli stage, che preveda tra le altre cose anche un'indagine annuale su chi sono gli stagisti, da dove vengono e dove vanno, che titolo di studio hanno, in cosa sono laureati, quanti sono. Sulla base di questo tipo di dati i ragazzi potrebbero scegliere con più consapevolezza la facoltà universitaria! Certo, è intuitivo che alcune lauree - tipo Scienze della comunicazione - siano diventate una sorta di autostrada verso lo stage; mentre altre, in prevalenza scientifiche, lo siano meno. Però ormai nessun «pezzo di carta» mette al riparo dalla folle situazione del mercato del lavoro italiano: anche i blasonati e ricercatissimi ingegneri - che un tempo si favoleggiava venissero assunti ancor prima di finire l'università - spesso si ritrovano nella magica girandola degli stage, dei contratti a progetto e dei lavori sottopagati. Diventa sempre più cruciale il momento della scelta del dopo scuola superiore. Che fare? Purtroppo oggi la maggior parte dei diciottenni sceglie un po' alla cieca. Ci vorrebbe in ogni scuola italiana un serio servizio di counselling per gli adolescenti, con esperti formatori capaci di orientare non solo, in una prospettiva a medio raggio, verso la facoltà giusta - ma anche verso il mestiere giusto.
L'altro giorno ho acceso Sky Tg 24 e mi sono imbattuta in Michel Martone. Il professore, che potrei definire giovane-e-dalla-parte-dei-giovani, parlava proprio del futuro che si apre per noi qui in Italia: incognite, difficoltà, tranelli, mancanza di meritocrazia, mancanza di fiducia. A un certo punto ha detto una cosa che mi ha colpita: nei 20-30enni c'è tanta paura. Paura di non farcela, di sbagliare, di prendere una strada diversa, di cadere e non riuscire a rialzarsi. Una paura che paralizza anche le menti migliori, che impedisce di prendere in mano la propria vita, rischiare, osare. E mi è venuta in mente una ragazza che mi ha scritto qualche settimana fa per raccontarmi la sua storia. Laureata in Chimica, assunta a tempo determinato in un'azienda che con questa materia ha ben poco a che fare, si sente frustrata e ha fatto tanti colloqui per trovare un altro posto, ma è stata sempre rimbalzata con le motivazioni più disparate. Ora sta accarezzando l'idea di fuggire all'estero, magari per un master: «Ma ho ancora molti dubbi. La più grande paura è tornare in Italia (perché ho intenzione di farlo) e trovarmi senza un lavoro all'alba dei 30 anni». Nella mail spiega che già adesso durante i colloqui le dicono che è troppo qualificata... «Ho paura di fare la scelta sbagliata partendo» confida «ma non voglio lavorare per tutta la vita in ambienti poco stimolanti e che non mi aiutano a crescere». Così, mentre sullo schermo guardavo Michel Martone, pensavo a questa 27enne che nella ricca e operosa Lombardia si sente soffocare e non riesce a trovare uno sbocco professionale - malgrado una di quelle lauree scientifiche che tutti invocano. E che è paralizzata dall'angoscia di fare un passo falso, di lasciare il certo per l'incerto, di non riuscire a raggiungere i suoi obiettivi, di dover rendere conto ai genitori - che la sostengono ma non incoraggiano la sua fuga all'estero - di un eventuale fallimento. La paura, è vero, troppo spesso cammina al nostro fianco. E a volte, come una nonna con il nipotino, ci frena proprio sul ciglio di una strada, impedendoci di attraversare.
Quando si parla di stage, c'è una domanda da un milione di dollari che rimane sempre sospesa nell'aria. La domanda è: servono davvero a trovare lavoro? Sottotitolo: quanti ragazzi vengono assunti dopo aver fatto uno stage? Ogni tanto arriva qualcuno e la spara grossa. Cifre strombazzate, spesso poco attinenti alla realtà, talvolta basate su indagini e ricerche effettuate su campioni che definire risicati è un eufemismo... Insomma, il legame che lega lo stage al lavoro è nella maggior parte dei casi un po' labile, e certi proclami risultano quasi ridicoli. In questo mare magnum c'è però uno studio serio, di cui già avevo parlato nel post Per chi suona lo stagista - Non per le piccole imprese. Si tratta dell'indagine Excelsior effettuata annualmente da Unioncamere su oltre 100mila imprese. Unioncamere nell'ultima rilevazione (Excelsior 2008) ha aggiunto una domanda. Ha chiesto a tutte le aziende che avevano preso stagisti nel 2007: quanti ne avete assunti, o intendete assumerne nel corso del 2008? La risposta è: in media, il 12,9%. Il dato fluttua a seconda della grandezza delle imprese: le microimprese (da 1 a 9 dipendenti) e le piccole imprese (da 10 a 49) hanno risposto che prevedono di assumere meno del 10% dei loro stagisti. Per le medie imprese (da 50 a 249 dipendenti) la percentuale sale al 15%. Se poi si considerano le grandi imprese (oltre 250 dipendenti), la percentuale schizza al 28% (segno evidente che qui lo stage è un momento formativo decisamente propedeutico all'assunzione). Questo è un dato serio. Ha ancora un margine di imprecisione, perchè comprende anche l'intenzione futura di assunzione (che non è poi verificabile, e potrebbe anche risolversi in un nulla di fatto). La percentuale degli stagisti effettivamente assunti è, verosimilmente, un po' più bassa: a naso, potrei dire intorno al 10%. Ma questo 12,9% ha valore statistico e sociologico. È un dato - forse l'unico, ad oggi - di cui i giornali potrebbero (e dovrebbero) parlare. Perchè è un dato che si basa su fatti, non su chiacchiere o ipotesi. (Altri due dati emersi da questa indagine sono importanti per conoscere meglio l'universo stage. Il primo: 12 imprese su 100, in Italia, utilizzano stagisti. Il secondo: a livello numerico, gli stage attivati nel corso del 2007 sono stati 256mila. Ma a questi dati sarà opportuno dedicare prossimamente un post intero!). La questione, a questo punto, è: va bene che solo uno stagista su 10 venga poi assunto? Le aziende della Lista dei Buoni DOC dimostrano percentuali di assunzione dopo il tirocinio nettamente più alte (fino all'80-90%!). Ci si può quindi accontentare del 10-13%?
Le università favoriscono, attraverso gli uffici stage e job placement, gli stage per i loro studenti. E garantiscono anche agli ex studenti una copertura: i famosi 18 mesi dopo la laurea. In pratica, cioè, svolgono il ruolo di enti promotori, pagano l'assicurazione Rc e sbrigano le pratiche con l'Inail. C'è però una questione controversa: questi 18 mesi vanno intesi come termine ultimo per realizzare gli stage, o semplicemente per attivarli? La questione non è di poco conto. Nel primo caso l'università intende il limite dei 18 mesi in maniera restrittiva, e copre il neolaureato per stage che vengano non solo cominciati, ma anche terminati entro un anno e mezzo dalla laurea. Nel secondo caso invece l'università accetta di farsi ente promotore per tutti gli stage che vengano attivati prima di quel termine - è il caso, per esempio, di un tirocinio di sei mesi attivato al 17esimo mese dopo la laurea: qui ovviamente la copertura arriva di fatto al 24esimo mese. Ho svolto una mini indagine su una decina di atenei italiani: ne è risultato che quasi tutti interpretano la normativa in maniera estesa, tranne l'università di Torino. Che spiega: «Il nostro Ateneo mantiene un atteggiamento prudenziale: cerchiamo di far concludere i tirocini entro i 18 mesi. Questa è anche l'indicazione che ci è provenuta dalla Direzione Provinciale del Lavoro». Dalla Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, specificano - rifacendosi all'articolo 33 della Costituzione: «Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato» - che ogni ateneo è libero di scegliere come regolarsi. E il ministero dell'Università non ha mai fornito agli atenei indicazioni in merito all'interpretazione da preferire: nessuna direttiva o circolare per guidare l'operato dei singoli uffici stage. Così la maggior parte dei neolaureati per l'attivazione di un tirocinio può contare sulla propria università fino a un giorno prima dello scadere dei 18 mesi; mentre una minoranza un po' iellata ha diritto a una copertura «ristretta». Io sono molto favorevole al decentramento e alle autonomie locali: però credo che alcuni aspetti andrebbero uniformati, specialmente se creano piccole grandi disparità tra regione e regione, tra città e città, tra laureati e laureati.
Massimo Livi Bacci, autore del libro Avanti giovani alla riscossa, è professore di Demografia, promotore del sito Neodemos.it e oggi anche senatore. Con la Repubblica degli Stagisti ha fatto il punto sulla situazione dei giovani italiani. Professore, c'è chi dice che i laureati che escono oggi dall'università non sappiano niente e non siano in grado di produrre se non dopo una formazione "aggiuntiva" - spesso, appunto, lo stage. Questa critica è fondata? Davvero l'università non riesce più a rendere i giovani capaci di affrontare il mondo del lavoro? C'è molta esagerazione e autoflagellazione in queste critiche. Il numero di laureati tra il 2000 e il 2007 è più che raddoppiato, da 140mila a 300mila: questa "democratizzazione", naturalmente, ha comportato diversi costi. L'offerta formativa si è diversificata oltre il giusto; la didattica si è frammentata in modo esagerato. Occorre sicuramente una riqualificazione, un diverso modo di percorrere - con passo cadenzato sulla durata legale dei corsi - il ciclo formativo. Ma il laureato "medio" è, probabilmente, non molto diverso dal laureato medio di dieci anni fa. Nel suo libro lei afferma che in Italia «si può essere apprendisti in senso tecnico-giuridico fino a trent’anni, distorcendo il significato di un termine che indicava, per un ragazzo non ancora uomo, la fase dell’apprendimento artigianale a bottega». Questo ragionamento si può applicare anche agli stage? Il paragone calza: come l'apprendistato, anche lo stage deve essere fatto al momento e all'età giusta, e non deve diventare una forma surrettizia di lavoro dipendente gratuito o semi gratuito offerto anche a trentenni! Quello che manca però in Italia è la propensione a mescolare le esperienze di studio con esperienze di lavoro, cosa che invece accade in altri Paesi d'Europa. A quale età - o dopo quanto tempo dalla fine degli studi - un giovane dovrebbe dire STOP agli stage, e accettare solo offerte di lavoro "vere"? Difficile dirlo. Un giovane che avesse completato il ciclo triennale in tempo, a 22 anni, potrebbe dedicare i successivi 2-3 anni ad esperienze varie: viaggi, stage, lavori a termine per “esplorare” il mondo circostante - ma poi credo sia tempo di cercar lavoro. Altro discorso è per chi si laureasse a 27 o 28 anni... A livello normativo, gli stage possono essere non pagati e possono durare anche fino a 24 mesi. La legge andrebbe rivista? Penso proprio di sì. Lei ha presentato qualche mese fa un disegno di legge che prevede di dotare ogni italiano di un piccolo capitale al compimento della maggiore età, per «incentivare il conseguimento dell’autonomia finanziaria da parte dei giovani». Quali sono i punti-cardine di questa proposta? In quali Paesi si utilizza questo metodo? La proposta consiste in un contributo pubblico annuale ("fondo"), intestato ad ogni nuovo nato. Al compimento dei 18 anni il fondo – pari a un po' più di 20mila euro - entra nelle disponibilità del giovane: se questi intende avviare un'attività professionale, imprenditoriale, completare la formazione ecc., il fondo può essere integrato da un prestito garantito dallo Stato (prestito di autonomia). Tre sono gli obbiettivi: 1) sostenere i giovani nella ricerca dell'autonomia; 2) sollevare i genitori dall'ansia e dai costi che la dipendenza del giovane oramai adulto determina; 3) se l'autonomia viene raggiunta prima, anche le scelte di vita vengono accelerate - e tra di esse unione e riproduzione, oggi sempre più schiacciate verso i 35-40 anni e causa non ultima della bassa natalità. Qualcosa di analogo accade in Inghilterra; negli Stati Uniti, invece, è molto diffuso il sistema del "prestito d'onore" con le banche. Purtroppo però il ddl non è stato ancora calendarizzato, e giace nella polvere dei cassetti della Commissione Lavoro.
Di aziende che pagano bene i loro stagisti, da 500 euro al mese in su, ce ne sono - e tante. Eccole! NB: tutte le informazioni contenute in questa Lista sono state fornite e confermate dalle aziende.Le informazioni sono aggiornate all'aprile del 2009: da quella data in poi la Repubblica degli Stagisti è diventato un sito web raggiungibile all'indirizzo www.repubblicadeglistagisti.it
1) Gruppo Toro Assicurazioni, 750 euro netti + mensa aziendale, 85o euro netti + mensa aziendale per chi risiede fuori dalla provincia di lavoro. 11 stage all'anno su 600 dipendenti, 95% assunti al termine dello stage. 2) Capgemini, 770 euro netti + pc portatile. 150 stage all'anno su 1400 dipendenti, 95% assunti al termine dello stage 3) Kellogg's Italia, 800 euro netti + ticket restaurant, in caso di proroga 900 euro netti + ticket restaurant. 3-4 stage all’anno su 130 dipendenti, 80% assunti al termine dello stage 4) PricewaterhouseCoopers, da 760 a 915 euro netti + buoni pasto per studenti e neolaureati, da 840 a 1070 euro netti + buoni pasto se lo stagista proviene da un master di secondo livello. 220 stage all’anno su 3mila dipendenti, 70-80% assunti al termine dello stage 5) Salmoiraghi & Viganò, da 600 a 1000 euro netti al mese (a seconda della distanza dello stagista dalla sede). 70 stage su 1100 dipendenti, 90% assunti al termine dello stage 6) Dompé farmaceutica, 700 euro netti + mensa aziendale. 4-5 stage all’anno su oltre 500 dipendenti, 90% assunti al termine dello stage 7) Cardif, 650 euro netti + buoni pasto e palestra convenzionata. 7 stage all’anno (3% di stagisti rispetto ai dipendenti assunti a tempo indeterminato), 90% assunti al termine dello stage. [Non sono previsti stage per il 2009] 8) Gruppo Mediolanum, 775 euro netti + mensa. Da 110 a 140 stage all'anno su 1670 dipendenti, 80% assunti al termine dello stage 9) Edison, 850 euro netti + mensa per laureati, 450 euro netti per studenti. 40 stage su 2378 dipendenti, 70-75% assunti al termine dello stage 10) Ald Automotive, 500 euro netti + ticket restaurant, 730 euro netti + ticket restaurant per i residenti fuori Roma, 950 euro netti + ticket restaurant in caso di rinnovo. 18 stage all'anno su 277 dipendenti, 67% assunti al termine dello stage 11) Zucchetti, 700 euro lordi per i non laureati, 800 euro lordi per i laureati. 80 stage all’anno su 1700 dipendenti, 98% assunti al termine dello stage 12) Phard, 500 euro netti + alloggio per i fuori sede, 20-30 stage ogni anno su 400 dipendenti, 80% assunti al termine dello stage 13) Bambinopoli, da 600 a 850 euro netti + rimborso spese di trasporto per gli stagisti non residenti a Milano. 1-2 stage all’anno su 5 dipendenti (nel 2008 non hanno avuto stagisti), 80% assunti al termine dello stage 14) Arthur D. Little, 500 euro netti per i laureati, 1000 euro netti per i master + ticket restaurant. 95% assunti al termine dello stage 15) Reckitt Benckiser, 1000 euro netti + ticket restaurant. 20 stage all’anno su 700 dipendenti, 45% assunti al termine dello stage 16) De Lage Landen Leasing, 500 euro netti + ticket restaurant per diplomati e laureati triennalisti, 700 euro netti + ticket restaurant per laureati quinquiennali. 3-4 stage all'anno su 110 dipendenti, 90% assunti al termine dello stage 17) Feedback Italia, 500 euro netti per i non laureati, da 800 a 1000 euro netti per i laureati. Da 2 a 4 stage l’anno su 18 dipendenti, 80% assunti al termine dello stage 18) Oracle, 750 euro lordi. 40 stage all’anno su mille dipendenti, 80-90% assunti al termine dello stage 19) Mazda, 650 euro netti per gli stagisti residenti a Roma, 750 euro netti per gli stagisti residenti fuori Roma + mensa aziendale. 6 stage all’anno su 60 dipendenti, 10% assunti al termine dello stage + 60% continua a collaborare con contratti a progetto o interinali 20) Varvel, 400 euro netti + mensa per studenti delle scuole superiori o laureandi che svolgono la tesi in azienda; 800 euro netti + mensa per studenti di master (casi rari). 1-3 stage all'anno su 75 dipendenti, 80% assunti al termine dello stage [sono esclusi dal computo gli stagisti delle scuole superiori] 21) KPMG Advisory, 1000 euro lordi per i laureati + telefonino aziendale (abilitato per le chiamate fra dipendenti), 300 euro lordi per gli studenti. 70 stage all’anno su 800 dipendenti, 90% assunti al termine dello stage 22) Magneti Marelli, per laureati da 800 a 1000 euro netti + mensa aziendale gratuita; in caso di proroga o di laureati con diploma di master 1200 euro netti + mensa aziendale gratuita; per universitari 500 euro netti + mensa aziendale gratuita. 110 stage all’anno su oltre 8mila dipendenti (2500 con mansioni impiegatizie), 60% assunti al termine dello stage 23) Banca Sara, 500 euro + ticket restaurant per studenti universitari, 750 euro netti + ticket restaurant. In caso di proroga dello stage, anche agli studenti vengono corrisposti 750 euro. 1-2 stage all'anno su 124 dipendenti, 75% assunti al termine dello stage 24) Sace, 760 euro netti + ticket restaurant. 50 stage all'anno su 556 dipendenti, 60% assunti al termine dello stage 25) Fox Italia, 650 euro lordi + ticket restaurant, 8-10 stage all’anno su 220 dipendenti, 80% assunti al termine dello stage 26) Elation, per gli studenti 700 euro netti + fino a 500 euro in più in caso di risultati qualitativi condivisi, per i laureati da 700 a 1000 euro netti, per chi ha diploma di master da 1000 a 1200 euro netti. 10 stage all’anno su 38 dipendenti, 70% assunti al termine dello stage 27) Everis Italia, 725 euro netti + buoni pasto. 20-30 stage all’anno su 160 dipendenti, 90% assunti al termine dello stage 28) Iw Bank, 1100 euro netti + ticket restaurant. 20 stage su 223 dipendenti, 60% assunti al termine dello stage 29) Mars, 516 euro netti + ticket restaurant. 10-15 stage all’anno su 200 dipendenti, 70-80% assunti al termine dello stage 30) Crif, 600 euro netti, 800 euro netti in caso di proroga. 34 stage nel corso dell’anno (5% di stagisti rispetto ai dipendenti assunti a tempo indeterminato), 68% assunti al termine dello stage 31) Zero9, 500 euro netti + ticket restaurant (stage anche presso le sedi di San Paolo in Brasile e di New York). 6 stage all'anno su 100 dipendenti, 70% assunti al termine dello stage 32) L'Oreal Italia, a Milano: 700 euro netti + mensa e parcheggio aziendale oppure 550 euro netti + casa + mensa e parcheggio aziendale; a Torino 600 euro netti + ticket restaurant oppure 400 euro netti + casa + ticket restaurant. 150 stage all’anno su 1500 dipendenti, 30% assunti al termine dello stage 33) Candy Hoover, 500 euro netti + mensa aziendale. 12-15 stage all'anno su 380 dipendenti, 70% assunti al termine dello stage 34) Genertel, 500 euro lordi + ticket restaurant per i residenti nella provincia, 700 euro lordi + ticket restaurant per i non residenti. 10 stage all'anno su 639 dipendenti, 70% assunti al termine dello stage di cui il 35% con contratto a tempo indeterminato 35) T-Connect, 500 euro netti per i primi 3 mesi, 750 euro netti per i successivi 3 mesi. 5-6 stage all'anno su 5 dipendenti, 90% assunti con co.co.pro al termine dello stage 36) Xerox, 730 euro netti + ticket restaurant. 10 stage all'anno su 160 dipendenti t.i., 45% assunti al termine dello stage 37) Penta Group - Top Legal, da 500 a 1000 euro netti. 2 stage all'anno su 7 dipendenti, 50% assunti al termine dello stage 38) Shell, 950 euro netti ai laureati, 750 euro netti ai diplomati + mensa aziendale o ticket restaurant. 30 stage all’anno su 600 dipendenti, 30% assunti al termine dello stage 39) Lg Electronics, 650 euro netti + ticket restaurant, 750 euro netti + ticket restaurant in caso di proroga. 7-10 stage all’anno su 250 dipendenti, 44% assunti al termine dello stage 40) Citroen Italia, 750 euro netti + mensa aziendale gratuita + sconto acquisto vettura + corsi di informatica e lingua. 35 stage all’anno su 483 dipendenti, 36% assunti al termine dello stage 41) Arval - Gruppo Bnp Paribas, 600 euro netti + ticket restaurant. 58 stage su 700 dipendenti, 70% assunti al termine dello stage. 42) Philips, 620 euro netti per i diplomati, 760 euro netti per i laureati. 60 stage all’anno su 1100 dipendenti, 50% assunti al termine dello stage 43) Txt, 680 euro netti + mensa. 62 stage su 500 dipendenti, 65-70% assunti al termine dello stage. 44) Barilla, 900 euro lordi + monolocale gratuito + ristorante aziendale gratuito e altri benefit erogati ai dipendenti (solo stagisti laureandi o laureati). 50% assunti al termine dello stage 45) Pirelli, 620 euro netti + mensa aziendale, 730 euro netti + mensa aziendale per chi abita a oltre 60 km dal posto di lavoro. 4,5% di stagisti rispetto ai dipendenti assunti a tempo indeterminato, 40% assunti al termine dello stage 46) Ford Italy, 600 euro netti + mensa aziendale, 850 euro netti + mensa aziendale per i non residenti a Roma. 14 stage all'anno su 142 dipendenti. 70% assunti al termine dello stage con contratto interinale. 47) Prometeo mediazione creditizia, 700 euro netti. 30 stage all'anno su 350 dipendenti, 45% assunti al termine dello stage 48) Citigroup, 620 euro netti dal 1° al 3° mese; 787 euro netti + ticket restaurant o 797 euro netti + mensa dal 4° al 6° mese; 940 euro netti + ticket restaurant o 920 euro netti + mensa oltre il 6° mese. 50 stage all’anno (9-10% di stagisti rispetto ai dipendenti assunti a tempo indeterminato), 25% assunti al termine dello stage 49) Nestlé Italia, 710 euro netti + ristorante aziendale gratuito e accesso al centro sportivo convenzionato. 38% assunti al termine dello stage 50) Pfizer Italia, 700 euro netti + mensa gratuita + gli altri benefit erogati ai dipendenti. 15 stage all’anno su 330 dipendenti, 30% assunti con contratto t.d. al termine dello stage 51) Autogrill, 600 euro netti + ristorante e parcheggio aziendale. 50 stage all’anno su 400 dipendenti, 30% assunti al termine dello stage 52) Vodafone Omnitel: 770 euro netti. 70 stage all’anno su 8mila dipendenti, 33% assunti al termine dello stage 52) Sorgenia, 600 euro netti, 790 euro netti per chi proviene da altre regioni rispetto alla sede. 13 stage all'anno su 176 dipendenti, 70% assunti al termine dello stage 53) Ge Oil & Gas, 600 euro netti + mensa aziendale. 100 stage all'anno su 4mila dipendenti, 40% assunti al termine dello stage 54) Iveco, 400 euro netti + buoni pasto per i laureati triennalisti e laureandi quinquiennali residenti nella provincia, 660 euro netti + buoni pasto se non residenti; 800 euro netti + buoni pasto per i laureati quinquiennali o master di primo livello residenti nella provincia, 1000 euro netti + buoni pasto se non residenti. 100 stage all’anno su oltre 13mila dipendenti (3500 con mansioni impiegatizie), 30% assunti al termine dello stage 55) Alfa Wassermann, 500 euro netti + mensa aziendale. 17 stage all'anno su 620 dipendenti, 55% assunti al termine dello stage 56) Eni, 700 euro lordi per laureati + mensa aziendale o ticket restaurant. 80% assunti al termine dello stage (esclusi gli stage curriculari) 57) Wella, 500 euro netti + mensa aziendale, 700 euro netti + mensa aziendale in caso di proroga. 5 stage all'anno su 250 dipendenti, 40% assunti al termine dello stage 58) Sic Servizi Integrati & Consulenze, 600 euro netti + ticket restaurant per i diplomati, 750 euro netti + ticket restaurant per i laureati. 2 stage all'anno su 15 dipendenti, 50% assunti al termine dello stage 59) 3M Italia, 700 euro netti + mensa gratuita per laureati, 1200 netti + mensa gratuita per laureati con diploma di master Mba. 30 stage all’anno su 800 dipendenti, 27% assunti al termine dello stage 60) Bosch, 550 euro netti + mensa per laureandi, 690 euro netti + mensa per laureati + appartamenti nelle foresterie aziendali per chi proviene da città lontane. 45 stage all'anno su 507 dipendenti. 61) Gruppo Unipol, 650 euro netti + ticket restaurant. 22 stage all'anno su 4511 dipendenti, 90% assunti al termine dello stage 62) Bmw Italia, 550 euro netti. 28-30 stage all'anno su 285 dipendenti, 30% assunti al termine dello stage 63) Tua Assicurazioni, da 600 a 750 euro netti. 6 stage all’anno su 31 dipendenti, 45% assunti al termine dello stage 64) Antea software, 500 euro netti + pranzo, 1500 euro netti + pranzo in caso di proroga. 1-2 stage all'anno su 30 collaboratori (nessun dipendente allo stato attuale), 30% assunti come collaboratori al termine dello stage. 65) Banca d'Italia, 1000 euro netti + rimborso forfettario di 800 euro per l'alloggio 66) Lush, da 400 a 800 euro netti. 2 stage all'anno, 80% assunti al termine dello stage 67) GoFluent, 400 euro netti per stage part-time per studenti, 600 euro netti per stage part-time per laureati. 5-6 stage all'anno su 8 dipendenti, 70% assunti al termine dello stage per l'area commerciale, 20% assunti al termine dello stage per l'area servizio clienti 68) Berco (headquarter), da 400 euro netti (per stage part-time) a 800 euro netti + buoni pasto (gli studenti in stage non vengono retribuiti). 20 stage all’anno su 2400 dipendenti, 30% assunti al termine dello stage 69) Ibm Italia, 500 euro netti + mensa aziendale per i primi tre mesi, 700 euro netti + mensa aziendale per i successivi tre mesi. Il rimborso viene erogato trimestralmente. 100 stage all’anno su 7mila dipendenti, 10% assunti al termine dello stage 70) Prysmian, 700 euro netti + ticket restaurant. 77 stage su 2145 dipendenti 71) Mattel Italia, 700 euro netti + ticket restaurant. 5 stage all'anno su 100 dipendenti. 72) Unilever Italia, 850 euro lordi + mensa aziendale o ticket restaurant. 40 stage all'anno. 73) Ferrero, 1000 euro netti + mensa aziendale e pc portatile per chi risiede a oltre 50 km dalla sede, 750 euro netti + mensa aziendale e pc portatile per gli altri. Stage solo a laureati. 50% assunti al termine dello stage 74) SKF, 850 euro lordi + mensa e trasporti aziendali per i laureati, 650 euro lordi + mensa e trasporti aziendali per i non laureati. 40 stage all’anno su quasi 3mila dipendenti 75) Compass - Gruppo Mediobanca, 700 euro netti + ticket restaurant, 900 euro netti + ticket restaurant in caso di proroga. Stage solo a laureati. Circa 40 stagisti su 1300 dipendenti. In corso processo di fusione con Linea, previsione di assunti al termine dello stage: 10%. 76) Sesamo Software, 700 euro netti, aumento del 25% (circa 875 euro netti) in caso di proroga. 1 stagista su 10 dipendenti; per l'azienda è la prima esperienza di stage pertanto ancora non sono disponibili dati sulla percentuale di assunzioni 77) Findomestic Banca, 734 euro netti per laureati (400 euro netti per i primi due mesi); 500 euro netti per studenti (250 euro netti per i primi due mesi). 250 euro lordi di contributo alloggio per chi si trasferisce per lo stage. 8-10 stage all'anno su 2mila dipendenti 78) Groupama Assicurazioni, 600 euro netti + mensa aziendale. 10 stage all'anno su 400 dipendenti 79) Aquerò research, 500 euro netti. 1 stage all'anno su 2-3 collaboratori (nessun dipendente allo stato attuale), 30% assunti al termine dello stage. 80) De Agostini, 400 euro netti + mensa per diplomati, 600 euro netti + mensa per laureati, 700 euro netti + mensa per laureati con master. In caso di proroga aumento di 100 euro netti. 25-30 stage all'anno 81) Tyco Valves & Controls, 300 euro netti + mensa + pc aziendale per studenti delle scuole superiori o universitari; 500 euro netti + mensa + pc aziendale per laureandi; 600 euro netti + mensa + pc aziendale per neolaureati; 800 euro netti + mensa + pc aziendale per studenti di master. 5 stage all'anno su 500 dipendenti. [Negli anni passati lo strumento dello stage è stato usato pochissimo e pertanto non sono disponibili dati sulla percentuale di assunzione dopo lo stage] 82) Biffi, 300 euro netti + mensa + pc aziendale per studenti delle scuole superiori o universitari; 500 euro netti + mensa + pc aziendale per laureandi; 600 euro netti + mensa + pc aziendale per neolaureati; 800 euro netti + mensa + pc aziendale per studenti di master. 5 stage all'anno su 500 dipendenti. 15 stage all'anno su 250 dipendenti. [Negli anni passati lo strumento dello stage è stato usato pochissimo e pertanto non sono disponibili dati sulla percentuale di assunzione dopo lo stage] 83) HP - Hewlett Packard, 516 euro netti + mensa per i residenti in Lombardia, 640 euro netti + mensa per i residenti fuori Lombardia. 25 stage all'anno su 2600 dipendenti 84) Alcatel-Lucent, 920 euro netti per i laureati quinquennali e 720 euro netti per quelli triennali + mensa aziendale gratuita + trasporti aziendali. 30-40 stage all’anno su 2500 dipendenti 85) Wyeth Lederle Italy, 550 euro netti + mensa aziendale. 20 stage all'anno su 500 dipendenti con mansioni impiegatizie, 1% assunti al termine dello stage. L'azienda è stata di recente acquisita da Pfizer, quindi in futuro la gestione degli stagisti sarà allineata. 86) JPMorgan, 800 euro lordi per gli studenti universitari, 1200 euro lordi per i laureati 87) Air Liquide, 620 euro lordi + mensa aziendale o ticket restaurant. 15 stage all'anno su 1100 dipendenti 88) 3 Italia, 740 euro netti + ticket restaurant 89) Banque PSA Finance succursale d’Italia, 500 euro netti per studenti di scuola superiore, 650 euro netti per diplomati, da 750 a 850 euro netti per laureandi/laureati. Per tutti anche ticket restaurant. 90) Peugeot Italia, 700 euro netti + mensa gratuita 91) Accenture, 650 euro netti + ticket restaurant per i residenti/domiciliati nel luogo dell'azienda, 1100 euro netti + ticket restaurant se lo stagista deve trasferirsi da un'altra regione apposta per lo stage 92) Veritas, 500 euro netti + ticket restaurant. 30 stage all'anno su 1909 dipendenti, 15% assunti (con cocopro, somministrazione a TD o TD) al termine dello stage 93) GlaxoSmithKline settore Pharma, 620 euro netti + mensa aziendale (gli stage trimestrali non vengono retribuiti). 28 stage all'anno su oltre 1400 dipendenti, 5-10% assunti al termine dello stage 94) Renault Italia, 500 euro netti + mensa aziendale gratuita (tutti gli stagisti hanno laurea specialistica), 7% di stagisti ogni anno rispetto al totale dei dipendenti 95) British Telecom Italia, 600 euro netti + ticket restaurant per i residenti, 700 euro netti + ticket restaurant per i non residenti. 96) Estée Lauder, da 500 a 900 euro netti + ticket restaurant (solo stagisti laureati). 4 stage all'anno su 320 dipendenti. Fino all'anno scorso 25% assunti al termine dello stage, per quest'anno 0%. 97) Mondadori (anche periodici), 500 euro netti + mensa aziendale o ticket restaurant per i primi tre mesi, 600 euro netti + mensa aziendale o ticket restaurant per i successivi tre mesi 98) Gruner + Jahr Mondadori, 500 euro netti + ticket restaurant 99) IsayBlog! - Elibeta, da 500 a 700 euro netti + ticket restaurant. 3 stage all'anno su 4 soci (nessun dipendente allo stato attuale). L'azienda è nata da poco pertanto ancora non sono disponibili dati sulla percentuale di assunzioni. 100) Walt Disney, da 500 a 600 euro netti + ticket restaurant 101) Prada, 500 euro netti al mese
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