Le università favoriscono, attraverso gli uffici stage e job placement, gli stage per i loro studenti. E garantiscono anche agli ex studenti una copertura: i famosi 18 mesi dopo la laurea. In pratica, cioè, svolgono il ruolo di enti promotori, pagano l'assicurazione Rc e sbrigano le pratiche con l'Inail.
C'è però una questione controversa: questi 18 mesi vanno intesi come termine ultimo per realizzare gli stage, o semplicemente per attivarli? La questione non è di poco conto.
Nel primo caso l'università intende il limite dei 18 mesi in maniera restrittiva, e copre il neolaureato per stage che vengano non solo cominciati, ma anche terminati entro un anno e mezzo dalla laurea. Nel secondo caso invece l'università accetta di farsi ente promotore per tutti gli stage che vengano attivati prima di quel termine - è il caso, per esempio, di un tirocinio di sei mesi attivato al 17esimo mese dopo la laurea: qui ovviamente la copertura arriva di fatto al 24esimo mese.
Ho svolto una mini indagine su una decina di atenei italiani: ne è risultato che quasi tutti interpretano la normativa in maniera estesa, tranne l'università di Torino. Che spiega: «Il nostro Ateneo mantiene un atteggiamento prudenziale: cerchiamo di far concludere i tirocini entro i 18 mesi. Questa è anche l'indicazione che ci è provenuta dalla Direzione Provinciale del Lavoro».
Dalla Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, specificano - rifacendosi all'articolo 33 della Costituzione: «Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato» - che ogni ateneo è libero di scegliere come regolarsi. E il ministero dell'Università non ha mai fornito agli atenei indicazioni in merito all'interpretazione da preferire: nessuna direttiva o circolare per guidare l'operato dei singoli uffici stage.
Così la maggior parte dei neolaureati per l'attivazione di un tirocinio può contare sulla propria università fino a un giorno prima dello scadere dei 18 mesi; mentre una minoranza un po' iellata ha diritto a una copertura «ristretta».
Io sono molto favorevole al decentramento e alle autonomie locali: però credo che alcuni aspetti andrebbero uniformati, specialmente se creano piccole grandi disparità tra regione e regione, tra città e città, tra laureati e laureati.
mercoledì 3 dicembre 2008
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10 commenti:
Non mi sembra un problema: l'università non è l'unico possibile ente promotore. Ce ne sono moltissimi,uno fra tutti sportello stage, ma ci sono anche fondazioni, centri per l'impiego ecc. ecc. E questi enti fanno da promotori anche passati i 18 mesi dalla laurea. Insomma il nostro diritto ad un stage non retribuito non ce lo leva nessuno, neanche dopo 10 anni dalla laurea.
Aggiornamento dell'ultim'ora.
L'ufficio stage dell'università di Torino fa sapere che ritiene ormai «risolta» la questione dei 18 mesi.
Questo grazie ad un pronunciamento del ministero del Lavoro proprio in merito a questo tema, emesso in risposta a un quesito che era stato sollevato dall'università del Piemonte orientale.
Si legge nel documento del ministero (interpello n. 30/2008, datato 8 agosto 2008): «Con riferimento al quesito relativo all’interpretazione del termine dei diciotto mesi successivi alla conclusione degli studi entro il quale concludere o iniziare il periodo di tirocinio, atteso lo spirito della legge, si ritiene che il termine in questione debba essere quello entro il quale dare inizio al tirocinio e non quello entro il quale completarlo».
Quindi, via libera all'interpretazione allargata della normativa: d'ora in poi tutte le università potranno adeguarsi a queste indicazioni (finalmente precise!) del ministero.
E anche gli studenti di Torino e degli altri atenei che finora avevano interpretato la normativa in maniera restrittiva potranno godere della stessa copertura dei loro colleghi.
Vorrei solo dire all'anonimo di ieri che certe volte è pure questione di principio...
ma gli stagisti pagati hanno i contributi pensionistici?
no!non hanno contributi per la pensione perchè lo stage non è un lavoro e i soldi non sono uno stipendio ma un rimborso spese.
"Così la maggior parte dei neolaureati per l'attivazione di un tirocinio può contare sulla propria università fino a un giorno prima dello scadere dei 18 mesi; mentre una minoranza un po' iellata ha diritto a una copertura «ristretta»."
Una minoranza JELLATA? Vorrai dire una minoranza FORTUNATA.
Ci manca solo che le università estendano ulteriormente il periodo di lavoro gratis obbligatorio (altrimenti detto "stage" - se no suona male...) e invada la propria città di desperados pronti a tutto che abbattano ulteriormente il già basso costo del lavoro...
Scrivo da Bologna, dove l'interpretazione è sempre stata allargata (i diciotto mesi valgono per l'inizio del tirocinio, non per il suo espletamento). Vorrei però richiamare l'attenzione su un altro dato: il programma FIXO, che permette alle università da fare da intermediarie per tirocini post-laurea, è in scadenza e non verrà rifinanziato dopo il 31.12.08. Così mi è stato detto dai competentissimi funzionari di Bologna, della cui serietà non ho motivo di dubitare. E dopo?
Caro Librequetzal,
puoi spiegarmi un po' meglio il tuo quesito?
Intanto ti metto qui sotto i link ai tre post che ho dedicato, in questi mesi, al progetto Fixo:
http://repubblicadeglistagisti.blogspot.com/2008/03/progetto-fixo-questo-sconosciuto.html,
http://repubblicadeglistagisti.blogspot.com/2008/06/progetto-fixo-domande-e-risposte.html,
http://repubblicadeglistagisti.blogspot.com/2008/11/aggiornamenti-sul-progetto-fixo-volata.html.
Cara Eleonora,
grazie dell'attenzione.
Preciso meglio il quesito.
Leggo in uno dei post che il termine ultimo per l'attivazione e' giugno 2009. All'ufficio tirocini di Bologna, invece, mi hanno detto diversamente: bisogna attivare il tirocinio entro il 31/12/08, cioe' tra meno di quindici giorni, e concluderlo entro il 31/03/09 (facendolo durare tre mesi anziche' sei).
Questa scadenza cosi' ravvicinata penalizza i laureati della sessione invernale dell'a.a. 2007/2008, che si troverebbero o a dover scegliere la prima opportunita' libera, o peggio, a non trovarne nessuna!
Per citare il mio esempio: l'azienda con cui ero in trattative da 4 mesi mi ha comunicato, a pochi giorni dall'inizio previsto, che non avevano piu' bisogno di me. Ora non credo che riusciro' a trovarne un'altra in cosi' poco tempo.
Forse le date di chiusura del progetto sono a discrezione dei singoli atenei,
cosi' come l'erogazione del rimborso spese?
(PS. Per inciso: anche a Bologna, nessuno ci ha parlato di rimborso spese...)
Grazie,
Valentina
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