Dal libro "Voglio un mondo rosa shokking", di Rossella Canevari e Virginia Fiume (Newton Compton editori, 2007)
«E' stato naturale metterci a parlare di quanto sia complicato trovare un lavoro dopo che ci si è laureati. Le possibilità di uno stage esistono, peccato il piccolo dettaglio che sono senza stipendio. Al massimo un rimborso spese. Che non serve assolutamente a niente. Se non hai alle spalle una famiglia che ti appoggia, arriva il momento in cui devi fare delle scelte. O inseguire i sogni oppure arrenderti a un lavoro che ti dia da guadagnare. Può essere frustrante a volte.»
Se volete saperne di più su questo libro, potete cliccare qui.
martedì 2 ottobre 2007
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3 commenti:
Prendo spunto da quest'ultimo post: se la stagismo è il primo livello che si incontra, segue un problema serio e generale nella retribuzione dei lavori detti "intellettuali": in effetti dopo gli "stage", se per puro caso ti viene proposto un contratto perché sei proprio bravissimo, quanto ti danno? 1000 € netti? 1100? ho sentito anche di meno. Voi riuscite a campare a Milano o a Roma con 1000 € al mese? e qui ancora, e sempre, sono mamma e papa a supplire: ti pagano l'affitto, i vestiti, le vacanze, ti arredano la casa... ma quando mai il giovane che lavora in Italia diventa completamente indipendente? ma lo diventa mai?
il secondo video del tuo articolo su panorama non è visualizzabile dentro il sito di panorama.. bisogna cliccarci per andare su youtube..
Qualcuno ha infatti intelligentemente detto che in Italia la famiglia è il più diffuso "ammortizzatore sociale"...a quando quelli veri?
Secondo me entra in gioco anche un altro elemento non del tutto irrilevante: i giornali preferiscono parlare di litigate inutili o usare parole come se fossero etichette e la gente non capisce chi dovrebbe votare per ottenere ciò che oggettivamente è una soluzione...
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