venerdì 25 luglio 2008

MASTER DEI TALENTI DELLA FONDAZIONE CRT: STAGE A CINQUE STELLE

Innanzitutto, scordatevi la parola master. Quella non c'entra niente. Qui si tratta di stage: stage speciali, però. Stage all'estero, in aziende prestigiose ed enti internazionali. Stage pagati profumatamente. Stage che servono a imparare le lingue, ampliare gli orizzonti, trovare lavoro.
Sogno o realtà? Realtà. L'iniziativa è della Fondazione CRT, che dal 2004 gestisce appunto il progetto Master dei Talenti (occupandosi, oltre che di neolaureati, anche di neodiplomati e di musicisti). Ogni anno mette sul tavolo circa 2 milioni e mezzo di euro, e manda un'ottantina di giovani appena usciti dall'università in giro per il mondo. Gli stage durano nella maggior parte dei casi 12 mesi, possono essere svolti interamente all'estero o parte all'estero e parte in Italia. Nei mesi in cui lo stagista resta in Italia, il rimborso spese è di circa 1200 euro netti mensili; nei mesi in cui va all'estero, percepisce una somma che può arrivare fino a 3500 euro lordi mensili. Non avete letto male: il concetto-base è permettere agli stagisti di vivere dignitosamente mentre imparano, ecco tutto.
Il rimborso spese infatti non lo eroga l'azienda, bensì la Fondazione. Che stabilisce somme differenziate a seconda del costo della vita nel Paese e nella città dove il ragazzo andrà: i rimborsi più alti - prevedibilmente - sono per New York e Tokyo.
Chi può fare domanda per accedere? I cittadini italiani neolaureati nelle università del Piemonte e della Valle d'Aosta che abbiano terminato il percorso accademico in tempi brevi (non più di 24 anni per la triennale, non più di 27 per la specialistica) e con votazioni buone (minimo di 105 per le facoltà umanistiche, minimo 99 per il Politecnico e altre facoltà particolarmente "severe").
In quattro anni la Fondazione CRT ha spedito in giro per il mondo 188 neolaureati: di questi, il 30% è poi rimasto all'estero. Di coloro che vanno in stage in azienda, il 95% al termine del tirocinio riceve un'offerta di lavoro.
L'altr'anno per 80 posti ci sono state 523 candidature. Il prossimo bando uscirà il 1° febbraio 2009. Ragazzi, questa è un'occasione: chi può ci provi. Questo sì che è uno stage a cinque stelle.

16 commenti:

Il Cavaliere della Piadina ha detto...

Testimonio per avervi partecipato che è un'iniziativa fantastica...
Vale veramente la pena candidarsi, se si hanno i requisiti per farlo, perché è un'opportunità di crescita unica, sia personale che professionale!
L'unica cosa che bisogna avere è la voglia di mettersi in gioco e l'apertura verso nuovi orizzonti!
In bocca al lupo a tutti i futuri candidati.

^____^

Anonimo ha detto...

Peccato solo per Piemonte e Valle d'Aosta...

Anonimo ha detto...

Solo Piemonte e Valle d'Aosta... il sud come al solito escluso da tutto!

Eleonora Voltolina ha detto...

Eh sì, purtroppo il "neo" di questa iniziativa è che è riservata solo ai laureati degli atenei piemontesi e valdostani.
C'è da dire che una grande percentuale di "stagisti CRT" proviene dal sud: sono quei ragazzi che si sono trasferiti per studiare, sopratutto a Torino, e che quindi possono usufruire di questa opportunità.
Comunque, da bravo "segugio", continuerò a investigare per scoprire se ci sono anche in altre regioni altre iniziative virtuose da segnalare.
Le buone notizie fanno bene al cuore: e questo Master dei Talenti, anche se "geograficamente limitato", mette davvero di buonumore... Perché dimostra che c'è davvero un modo sano di declinare lo stage - facendolo diventare un momento di gratificazione e crescita professionale, anzichè di frustrazione.

Anonimo ha detto...

Salve a tutti,
eravamo insieme nella pagina dedicata agli tage da glamour di giugno. Il primo episodio del nostro film "La ballata dei rpecari" sarà proprio sugli stage e si intitolerà "StRagisti".

Primo ciack il 31 luglio

Volete seguire la lavorazione? http://laballatadeiprecari.giovani.it/

angela padrone ha detto...

posso testimoniare che la Fondazione Crt effettivamente lavora molto bene con giovani talenti, nei quali investe e dai quali riceve anche partecipazione e risultati. Un caso da prendere a esempio, che potrebbe essere seguito anche in altre regioni e dal fondazioni del resto d'Italia

Butterfly ha detto...

Ciao eleonora!sono Valentina, un'aspirante giornalista della Sicilia e mi sono appena diplomata al linguistico..sn nel caos più totale xkè nn so quale sia la facoltà giusta x fare qst mestiere..scienze della comunicazione non dà altri sbocchi x il futuro e vista e considerata la condizione dei giornalisti in italia..non so in quale città recarmi..qui a palermo c è il corso in "giornalismo x uffici stampa"e il master è anke riconosciuto dall odg, ma nn so se palermo possa darmi tutte qst possibilità..avevo pensato a roma, poi a milano..alla cattolica ci sn buoni corsi di laurea ,anke lettere cn indirizzo comunicazione..tu hai qlk consiglio da darmi sull'università e sulla strada da intraprendere?ti ringrazio tantissimo e auguri x la tua carriera...

Eleonora Voltolina ha detto...

Cara Valentina
in effetti, non c'è una "facoltà giusta" per diventare giornalisti. Scienze della Comunicazione è ormai inflazionata, non la consiglierei più a nessuno: io stessa, che l'ho scelta nell'ormai lontano 1997, se tornassi indietro la lascerei perdere, e punterei altrove.
Dove?
Nel mio caso, probabilmente a Giurisprudenza. Nel tuo... dipende da te, dalle tue inclinazioni, da quale tipo di giornalismo ti interessa. Ti dico quattro facoltà che secondo me offrono una formazione che, al giorno d'oggi, è utile alla maggior parte dei giornalisti:
1) Giurisprudenza
2) Economia
3) Scienze diplomatiche / Relazioni internazionali
4) Storia
Oppure, dato che hai fatto il liceo linguistico, potresti studiare una lingua emergente: cinese, giapponese, russo, indiano, arabo. Lingue che non tutti parlano e che danno un vantaggio competitivo, in una redazione, ai giornalisti che le parlano.
(Detto questo, i giornalisti hanno le formazioni più disparate: c'è anche chi è approdato alla professione dopo essersi laureato in fisica o in ingegneria!)
Dopo la laurea triennale, potresti prendere in considerazione l'idea di provare a entrare in una scuola di giornalismo: anche se - lo dico sempre - è una strada irta di difficoltà, costosa e incerta.
L'altro consiglio è: ovunque tu vada a fare l'università, cerca di cominciare da subito a collaborare con qualche testata giornalistica, anche piccola, per farti le ossa e capire se questo mestiere ti piace davvero.
Perchè una cosa è dire "Vorrei fare il giornalista" e una cosa è, poi, affrontare la dura - e talvolta amara - gavetta che tocca a (quasi) tutti gli aspiranti giornalisti. Io non scoraggio mai nessuno, men che meno una 19enne che ha tutta la vita davanti e tutte le potenzialità per realizzare i suoi sogni.
Dico solo che l'unico modo per capire realmente se questo mestiere ti appassiona davvero, se sei tagliata per farlo, è non perdere tempo e cominciare a farlo - anche partendo dal piccolo giornale di provincia.

Anonimo ha detto...

Valentina:
Scienze della Comunicazione, indirizzo Giornalismo - anche se spesso è a numero chiuso.

:-)

Anonimo ha detto...

Da giornalista, dissento con il parere di chi mi ha preceduto: fare Giornalismo o Scienze della Comunicazione indirizzo Giornalismo all'università non serve assolutamente a niente per la professione giornalistica.
Anzi: nelle redazioni, purtroppo, gli studenti di Scienze della Comunicazione sono visti anche abbastanza male, perchè è opinione comune che studino materie inutili e che escano dall'università poco preparati.

Anonimo ha detto...

@marianna
la tua opinione è rispettabile certamente, anche se fa poi abbastanza a pugni con la realtà.

Esiste a tuo parere una laurea migliore e più adatta? Discutiamone volentieri.

Pensa che siamo pieni a SdC sia di ragazzi che vogliono fare i giornalisti - purtroppo si è dovuto da anni mettere in numero chiuso su Giornalismo, che di richieste da parte di giornalisti non laureati in maniera specifica sulla materia - o non laureati per niente - di prendere una laurea in SdC che gli dia una qualifica maggiormente professionalizzante.

Poi che gli studenti - giovani e vecchi - siano poco preparati è una realtà, ma dipende poco dalla laurea in se, quanto più da loro nella maggior parte dei casi.

Le punte di eccellenza che sono non poche e ci sono sono davvero di livello elevato, e sono le persone che poi vedi inserite nel settore a livello elevato.


@valentina
non ti demoralizzare, c'è spazio per tutti, basta credere in se stessi e avere competenze vere, oltre che lavorare sempre per costruire qualcosa.

:-)

Un saluto

Eleonora Voltolina ha detto...

Credo che il punto fondamentale da chiarire, a beneficio della giovane Valentina e di tutti coloro che sognano di diventare giornalisti, è questo: fare Scienze della Comunicazione non dà NESSUN vantaggio competitivo, rispetto ad altre facoltà, per entrare nel mondo del giornalismo.
Anzi, ad oggi la facoltà di Scienze della Comunicazione insieme a tutti i suoi vari corsi di laurea (compreso Giornalismo) è fortemente svalutata, non sono pochi dentro e fuori il mondo accademico e giornalistico a giudicarla in maniera negativa: in questo concordo con l'osservazione della collega giornalista Marianna.
Confermo quindi il mio consiglio precedente.

Butterfly ha detto...

Vi ringrazio tutti x i consigli ke mi avete dato!cercherò di farne tesoro..certamente so bene quanto, al di là della facoltà intrapresa, sia importante l esperienza diretta e la collaborazione con giornali e giornalini x farsi le ossa ed entrare in qst mondo. Sono stata caporedattrice del progetto giornalismo al liceo e attualmente collaboro gratuitamente con Trs, un'emittente radiotelevisiva locale, ma mi rendo conto di essere solo all'inizio. Sogno di fare la giornalista dalla quinta elementare, quindi nn mi darò x vinta: voglio realizzare qst mia aspirazione!ce la metterò tutta;) grazie ancora Un abbraccio!A risentirci

Anonimo ha detto...

Ogni tanto passo a leggere il blog...oggi son tornata e mi trovo chiamata in causa...Sono una ragazza Siciliana di 25 anni che ha studiato e lavorato a Torino. Da un mese sono in Germania grazie al Master dei Talenti. Ringrazio Eleonora per la precisione nella descrizione del progetto.Ci tengo a sottolineare che e' una grande iniziativa, un po' dura, ma molto molto stimolante. Io la consiglio a chiunque voglia fare una VERA esperienza lavorativa all'estero.
In bocca al lupo a chi vorra' prendere i nostri posti il prossimo anno
Tschüss!

Anonimo ha detto...

L'anno scorso ho partecipato ad un progetto della Fondazione c.r.t. che mi ha permesso di trascorrere un anno in una cittadina cinese a circa 200 km da Shanghai.
E' stata un'esperienza unica ed irripetibile (non solo dal punto di vista professionale) che consiglierei a chiunque.
Mi raccomando candidatevi numerosi!
A presto
Fla

Anonimo ha detto...

testimonio anch'io che ci sono dentro adesso!
è qualcosa di irripetibile.
ogni mattina entro nel campus delle nazioni unite e con un bellissimo parco, gente che proviene da tutto il mondo (con abiti, colori e profumi variopinti e variegati), e colleghi simpaticissimi, mi dico quanto sono fortunata...
e per di più sono pagata OGNI MESE!
certo, non appena finirà sarà durissima abituarsi a stipendi da fame...
Alessandra