sabato 21 febbraio 2009

DAL «LATTE STAGISTA» A CHE GUEVARA, LA PUBBLICITÀ SCENDE IN CAMPO CONTRO LA GERONTOCRAZIA

Ernesto Che Guevara (qui a sinistra) guidò la rivoluzione a Cuba quando aveva più o meno trent'anni. La stessa età che aveva Gesù Cristo (in basso) quando se ne andava in giro per la Palestina a predicare la nuova religione.
Erano giovani, ma nessuno si stupiva che facessero grandi cose... Da questa idea sono partiti l'art director Francesco Musso e il copywriter Matteo Lazzarini per elaborare una
«pubblicità pro-giovani», che hanno significativamente intitolato «In Italia a trent’anni non sei nessuno». Perchè il problema, in effetti, è proprio questo: troppo spesso i giovani vengono tenuti al guinzaglio, senza autonomia, senza potere decisionale, senza possibilità di emergere - perchè c'è sempre qualcuno più anziano che occupa i posti di comando (concetto sviluppato anche dalla giornalista Nunzia Penelope in un libro, «Vecchi e potenti», che ha un sottotitolo che è tutto un programma: «Politica, istituzioni, banche, imprese: perchè l'Italia è in mano ai settantenni»...).
Il concorso Carta Bianca Awards, promosso da Promocard in collaborazione con Art Directors Club Italiano, accanto alla classica giuria di giornalisti e addetti ai lavori ha voluto costruirne una «creative» che rappresentasse «il nuovo che avanza» - e che ha incoronato vincitrice, appunto, la campagna di Musso e Lazzarini.
A comporre questa giuria, oltre alla sottoscritta, una nutrita pattuglia di amici della Rete: tra gli altri Fabrizio Buratto, giornalista di Job24.it del Sole 24 e autore del libro «Curriculum atipico di un trentenne tipico», Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa già famosi per «Generazione 1000 euro» e da pochi giorni in libreria con l'ultima fatica «Jobbing», Federico Mello animatore di generazioneblog e autore de «L'Italia spiegata a mio nonno».
Ma l'idea creativa che a me è piaciuta di più è stata quella che ha vinto il premio della sezione Young. Andrea Piovesana, Francesco Russo e Federica Lana Saraniti di Hdemia Milano si sono inventati il «Latte Stagista» (eccolo qui a sinistra). Con un'avvertenza che suona come un buon auspicio: «da consumarsi preferibilmente a tempo indeterminato»!
E quasi quasi vien voglia di berlo...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Come noto, in Italia è in corso un rapido processo di invecchiamento della popolazione, più accentuato rispetto a quello in atto in altri Paesi, sia dell’area UE che OCSE.

Accanto a tale fenomeno, va considerato che oggi il Paese presenta uno dei tassi di fertilità più bassi al mondo (1,2). Contemporaneamente, l’aspettativa di vita della popolazione è notevolmente aumentata: nel 2000 era di 76, 3 anni per gli uomini e di 82,4 anni per le donne, ed è destinata ad aumentare ulteriormente, fino a raggiungere nel 2030, rispettivamente, gli 81,4 e gli 88 anni. Entrambi questi fattori spiegano perché l’Italia presenti il più alto tasso di dipendenza degli anziani (rapporto tra la popolazione con più di 65 anni e quella di età compresa tra i 20 e i 64 anni) tra tutti i Paesi OCSE, risultando seconda soltanto alla Svezia. Il tasso di dipendenza, che era del 30% nel 2000, è infatti destinato a raddoppiare entro il 2050

Anonimo ha detto...

e adesso che allungano l'età pensionabile che cosa succederà?

Anonimo ha detto...

Se l'età pensionabile non verrà portata ENTRO BREVE ad almeno 70 anni noi "giovani" Italiani potremmo essere i primi nel mondo occidentale ad avere aliquote fiscali sul salario superiori al 70% (il doppio della media) e a non andarci MAI in pensione.

Se va bene.


Ps per tutti gli anonimi: oh cazzo ma se non volete scrivere il vostro nome almeno scriveteci "Cip e Ciop", altrimenti non si capisce mai chi sta rispondendo a chi.

Sara N. ha detto...

Permettetemi un complimento alle idee creative che con concetti impliciti ci aiutano ad inviare messaggi "positivi".
sara