lunedì 9 febbraio 2009

SUPERSTAGE, INTERVISTA DI PIETRO ICHINO AL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA

Oggi in edicola, sul Quotidiano della Calabria, un'intervista al professor Pietro Ichino sul caso del Programma Stages 2008, i superstage promossi dal consiglio regionale calabrese, scoppiato giusto un mese fa proprio su questo blog. Eccola.

Senatore, dopo la sua critica al programma stage sono arrivate risposte dalle istituzioni regionali, da alcuni dei ragazzi e adesso pure dalle università: c’è qualcuno che le ha scritto qualcosa di convincente?
«Sì: uno degli stagisti; ho pubblicato sul mio sito la sua lettera, che smentisce il quadro idilliaco tracciato dai vertici politici e accademici. Il mittente mi ha chiesto di non pubblicare il suo nome; ma ho parlato con lui a lungo per telefono. Ho anche ricevuto altri messaggi, alcuni riservati, altri con autorizzazione a pubblicarli, dove si raccontano altri casi di sperpero di fondi in attività di formazione del tutto male impostate».

Da chi? Che cosa dicono?

«Ho pubblicato sul mio sito proprio ieri la lettera di un professore della Facoltà di Medicina di Catanzaro che denuncia gli sprechi assurdi generati da un’altra legge regionale, oltre che dalla connivenza tra autorità accademiche e autorità politiche».

Alcuni stagisti si sono sentiti offesi dalle sue critiche.

«Questo mi dispiace: non ho mai inteso offendere nessuno. Ma sento il dovere di denunciare una irregolarità grave: la durata doppia degli stage rispetto al limite posto dalla legge nazionale; e la contraddizione evidente tra l’oggetto dello stage - ovvero l’innovazione amministrativa - e i luoghi dove esso si svolge, dove di innovazione per lo più non vi è traccia. Invece di sentirsi offesi da me per queste denunce, gli stagisti interessati dovrebbero sentirsi ingannati e fuorviati dalla Regione e dall’Università, traditi nelle loro legittime aspettative di acquisizione di capacità professionale. ».

Bova ha tacciato le sue tesi di «superficialità», rivendicando che i soldi per gli stage non sono stati ricavati dal Fondo Sociale Europeo ma da «un profondo intervento sui costi della politica regionale».

«I fondi per questa iniziativa vengono, per metà, dal Fse. Questo ci espone a controlli e sanzioni, se quei fondi risulteranno utilizzati in modo distorto rispetto alla finalità per cui sono stati stanziati».

Al presidente Loiero lei ha risposto di essere disponibile per contribuire «a raddrizzare, come è forse ancora possibile, un’iniziativa concepita male». Qualcuno la ha poi contattata?

«No. Nessuno».

Intervenendo in Senato, lei ha detto che iniziative come il programma stage «alimentano il circolo vizioso del mercato del lavoro meridionale». Da dove si dovrebbe partire, invece, per spezzare questo meccanismo?
«Sul terreno della formazione professionale superiore, la strada maestra consiste nell’inviare gli allievi là dove le esperienze più avanzate si compiono, dove si trova il know-how più sofisticato. Ogni mese di formazione, in questo modo, costa molto di più, certo; ma in un tempo molto minore si impara infinitamente di più di quanto impareranno gli stagisti in 24 mesi restando a un passo da casa. Con lo stesso costo complessivo si potrebbero ottenere risultati molto migliori».

Mandare i laureati più qualificati a studiare l’innovazione nelle pubbliche amministrazioni calabresi che non risultano brillare in questo senso: lo ritiene un peccato di presunzione o pensa sia sintomo di altro?

«È un peccato di assistenzialismo e di pressapochismo politico-amministrativo. Quello che stupisce è che anche gli atenei stiano a questo gioco. E ne escono molto male».

Tra i tanti aspetti che lei ha contestato di questa vicenda, ce n’è uno che la indigna più degli altri?

«Sì: la totale mancanza di capacità autocritica dei tre rettori. La lettera che mi hanno scritto mostra una totale chiusura difensiva. Un esempio assai poco educativo per gli studenti calabresi. L’Università dovrebbe saper essere la coscienza critica del Paese: qui, invece, sa esserne soltanto lo specchio. Non che ciò non accada anche altrove, beninteso!».
Il programma stage è stato concepito da una maggioranza legata al suo stesso partito, il Pd. Le ha creato maggiore amarezza questo aspetto o il fatto che dopo la sua denuncia non si sia fatto avanti nessuno, nemmeno dai banchi dell’opposizione regionale, per condividere la sua battaglia?

«Non cercavo alleanze trasversali. Certo, il silenzio dell’opposizione regionale è impressionante: dà la misura della gravità del problema politico calabrese. Quanto al fatto che la mia denuncia si sia appuntata contro un programma concepito e attuato dal mio stesso partito, questo corrisponde a un impegno preciso che ho assunto verso i miei lettori ed elettori quando ho accettato la candidatura al Parlamento: continuare a dire tutto quello che penso, senza chiedermi se questo giovi di più alla mia parte politica o a un’altra. Quello che conta è che giovi al mio Paese».


L'intervista è firmata dal giornalista Andrea Gualtieri; il testo completo dell'articolo è disponibile sul sito di Pietro Ichino.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

....io quest'uomo nn lo capisco....cosa c'è d male se stiamo "a un passo da casa"....sn secoli ke diamo agli altri paesi e al nord forza lavoro e cervelli!il principio era quello di inserirci cm stagisto nelle pa x fare esperienza e portare all'interno degli uffici DOVE CI SN DIPENDENTI KE NON SANNO NEANCHE COLLEGARSI E FARE UNA RICERCA SU INTERNET, (ma questo il senatore non lo sa, in quanto parla parla parla....senza avera mai visto la situazione tragica ke c'è in calabria)un minimo di novità, di innovazione, di idee ke solo un giovane può avere!!niente di supertecnologicamente avanzato, xkè nn sarebbe utile in questo momento, o meglio sarebbe impossibile da mettere in pratica!!Senatore carissimo, lo capisce ke, a parte cosenza, reggio, catanzaro e crotone la situazionedegli altri comuni è quasi da terzo mondo?e cmq nn si deve preoccupare, se il suo problema è la paura ke fra due anni saremo assunti (xkè è questo quello ke teme), può dormire su 7 cuscini...nn accadrà.x quanto riguara il collega lo considero molto attendibile degno d stima: una persona così vigliacca da restare anonima e nn rinuciare allo stage continuando a intascare i soldini credo nn abbia bisogno di ulteriore considerazine.

Anonimo ha detto...

Io invece vi auguro di essere assunti alla fine,perchè penso che siete tutte persone meritevoli e che non c'è niente di male a volere rimanere nel proprio paese e cercare un lavoro sicuro in un mondo fatto di precarietà.cmq penso che le possibilità di una assunzione tendano a zero e voi lo sapete.la graduatoria è stata fatta per titoli quindi non ci piove che una graduatoria fatta esclusivamente per titoli non è soggetta a clientelismi o raccomandazioni. se volevano raccomandare qualcuno facevano i colloqui che sono discrezionali.io sono di roma e sto disperata a cercare lavoro e mi rendo perfettamente conto che se qui dove sono io la situazione è difficile immagino quanto lo sia a maggior ragione in calabria!a Ichino dico, parafrasando Bertinotti, anch'io sono per la riforma dell'articolo 18 ma per estenderlo a tutti i lavoratori.lei che può senatore faccia una battaglia in parlamento contro gli stage non retribuiti, contro gli stage da commessa al reparto ortofrutta, contro gli stage veramente nocivi per il mercato del lavoro!ci sono troppi stage veramente nocivi in giro per noi giovani, altro che superstage calabresi!!!!!fosse solo questo il problema del mondo degli stagisti!!!a volte mi sembra che voi politici viviate su un altro pianeta, che non avete nessun contatto con la gente comune, con le loro vere esigenze, dovete riprendere il contatto con il territorio e con i problemi veri della gente.
Rosa

Anonimo ha detto...

mentre il Titanic affonda il senatore Ichino pensa a rammendare le tendine.

Anonimo ha detto...

Ichino, noto per la sua proposta abrogativa dell'art. 18, si definisce di sinistra.Altro che comiche finali, siamo all'assurdo. Il PD candida un epigono del liberismo giuslavoristico, un uomo che, speravo e credevo, sarebbe al massimo stato candidato da Berlusconi...quelli che devono essere tenuti sotto controllo son i manager. Questi signori guadagnano cifre iperboliche, quando le loro scelte si rivlano sbagliate, i dipendenti delle loro società perdono il posto mentre loro, i manager, cambiano casacca e vanno a fare casino altrove. Naturalmente tutto ciò accade senza che gli venga addebitata mai alcuna responsabilità. Nel nostro sitema non ci vuole più libertà ma più etica. Poi voglio vedere chì si prende un cinquantenne espulso dalla produzione, che per 30 anni ha fatto solo una cosa che è già stanco e con mille problemi famigliari da risolvere.
Tutti questi signori che parlano, professoroni grassi, sono bravi a dispensare soluzioni col **** degli altri mentre loro hanno già raggiunto grazie alle leggi che vogliono distruggere la loro amata e multi milionaria pensione.

Anonimo ha detto...

Sempre cori di critiche contro Ichino, ma perchè i superstagisti non ammettono che prima del casino dell'interrogazione parlamentare anche loro sparavano a zero su questa cosa?
Vi rimando a questo sito:
http://www.corrieredelsud.it/site/modules/article/view.article.php?3015/c0
Lì c'è un comunicato stampa firmato "Libero Comitato dei Beneficiari del Programma Stages 2008" in cui si legge: "...Troppe problematiche, causate dallo stesso Ente promotore, ossia il Consiglio Regionale, stanno minando la bontà di tale iniziativa: il bando di selezione chiaro e lineare nella determinazione dei criteri di ammissione (automatici ed oggettivi), diventa oscuro e lacunoso nella determinazione e previsione delle diverse fasi e delle varie modalità di esecuzione dell’esperienza formativa programmata. Ad oggi non vi sono adeguate indicazioni circa l’imminente assegnazione alle amministrazioni richiedenti e i compiti da svolgere così come appare incerta la possibilità di percepire quello che nasce come “Premio d’eccellenza” ossia il decantato e previsto compenso mensile di mille euro...". E poi: "...scaturisce la reazione del “Libero Comitato dei Beneficiari del Programma Stages 2008” delle cinque province calabresi che sente l’esigenza di denunciare all’opinione pubblica e alla società civile il clima di incertezza e di profondo disagio che snatura il progetto formativo e professionale..."
Questo dicevano i superstagisti all'inizio di gennaio. Poi è arrivata l'interrogazione di Ichino e tutto è cambiato: ora il Programma Stages è fantastico...

Anonimo ha detto...

Ichino dovrebbe provare a vivere con 1000 euro al mese,cambierebbe opinione sull'articolo 18 e sui calabresi

Anonimo ha detto...

Il professore Ichino,del PD,che si definisce di sinistra,dice che va abolito l'articolo 18...la Binetti,sempre del PD,dice che i gay sono dei malati di mente...Calearo,ancora del PD,benedice Mastella,chiama Visco un vampiro,dice che la Legge30 è fantastica e ha fatto fare giorni e giorni di scioepro ai suoi operai per aumentargli lo stipendio di 100 euro...Colaninno,ancora una volta del PD,è il figlio di quello che si sta comprando l'Alitalia,con una proposta che il PD definisce sbagliata e dannosa...ora,mi spiegate COME SI FA A DEFINIRSI DI SINISTRA E SOSTENERE QUESTE TESI?

Anonimo ha detto...

cara giulia, il libero comitato di cui parli non so nenake da ki sia composto e non è assolutamente rappresentativo, è un gruppo nato su facebook...in ogni caso si lamentavano x far si ke le cose migliorassero, le critike di ichino si muovono su livelli molto diversi.....