martedì 13 gennaio 2009

FRANCESCO LUPPINO, L’INGEGNERE STAGISTA

A tratteggiarne la biografia non sembra che Francesco abbia solo trent’anni. Laureato in Ingegneria civile, un master in ingegneria sismica, sposato e con un figlio di 15 mesi. «Nel 2005 ho aperto la partita Iva e ho cominciato a esercitare la libera professione. Però il mercato degli ingegneri in Calabria è inflazionato: mediamente non guadagno più di mille euro al mese».
Ha fatto alcune scelte in controtendenza, Francesco, ed è disposto ad assumersene le conseguenze: «Ho voluto sposarmi giovane, e quindi ho avuto prima di altri l’esigenza di guadagnare. Oggi si bada sempre più alla carriera: sposarsi e soprattutto fare un figlio è stata una scommessa. Non solo per me ma anche per mia moglie, che si è laureata col massimo dei voti in Medicina e ora, anche con la maternità, sta portando avanti benissimo la specializzazione in Pediatria». In più Francesco ha scelto anche di restare a vivere nel suo paesino: «Avere vicino gli affetti e le amicizie, mantenere i miei impegni nel sociale e in parrocchia per me sono le cose più importanti. Questi vincoli che mi sono autoimposto forse mi hanno un po’ frenato: laureato a 24 anni con 110 e lode, se fossi andato in giro per l’Italia e fossi stato disponibile a trasferirmi certamente avrei trovato qualche azienda interessata ad assumermi. Ma non mi sarei sentito gratificato da un megastipendio, se per ottenerlo avessi dovuto allontanarmi da tutto ciò a cui tengo».
Al bando Programma Stages ha partecipato principalmente perché prometteva meritocrazia: «Non ci sono stati margini per le solite raccomandazioni e i sotterfugi, una volta tanto». Francesco continuerà a lavorare come ingegnere anche da stagista: «Questo programma è compatibile con la mia professione, posso mantenere la mia partita Iva e continuare a esercitare. Lo stage dovrebbe tenerci impegnati circa 5-6 ore al giorno, quindi io a pranzo dovrei riuscire a tornare a casa, e dalle tre del pomeriggio alle otto di sera potrei continuare il mio lavoro. Poi certamente lavorerò di sabato e domenica. Certo questo è quasi un obbligo: gli 800 euro al mese del rimborso spese non mi basterebbero con la famiglia che ho!».
Però quegli 800 euro diventano importanti per arrotondare, e non solo per lui: «Tutti quelli che partecipano al programma hanno bisogno di questi soldi. Anzi, se il rimborso anziché di mille euro fosse di 500, secondo me i 500 stagisti diventerebbero subito 50! Però sinceramente quando mi sono iscritto all’iniziativa non pensavo che avrei trovato gente di 35-36 anni, già così preparata e competente. E mi chiedo: dov’è il benessere tanto decantato se un avvocato trentasettenne, con proprietà di linguaggio e preparazione impeccabile, è accanto a me a fare lo stagista?».
Perché, insomma, diciamolo: a trent’anni non è il massimo. «Io in effetti quando mi presento dico che sono un ingegnere libero professionista…» confida infine Francesco «…non certo uno stagista!».

Per saperne di più sul Programma Stages 2008 promosso dal Consiglio regionale della Calabria, potete cliccare qui.

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