venerdì 30 gennaio 2009

MASTER DEI TALENTI, LE VOCI DEGLI «EX»: FRANCESCO IMBERTI, DALLA CINA CON AMORE (PER IL CIBO ITALIANO)

«Mi sono laureato in Agraria nell’estate del 2005, a ventiquattro anni. Durante l’università ho fatto l’animatore turistico e la pratica in studi tecnici agronomici; dopo ho lavorato per un periodo anche in università, come borsista.
Ho scelto di partecipare al
Master dei Talenti perchè da sempre ricerco esperienze all’estero – già all’università avevo fatto un Erasmus di 9 mesi a Siviglia, e poi avevo passato due mesi in Guatemala a raccogliere dati per la tesi di laurea sul costo di produzione del caffè.
Per il
MdT ero stato selezionato per due tirocini, quello Slow Food a Montpellier e quello dell’Istituto culinario italiano per stranieri a Shanghai: e subito, istintivamente, mi ha attirato maggiormente l’appeal del pianeta Cina rispetto alla vicina Francia…
Sono arrivato quindi a Shanghai nell’aprile 2006 per partecipare alle attività di promozione dei prodotti enogastronomici italiani organizzati dall’Icif nell'ambito dell’anno dell’Italia in Cina 2006. L’attività principale dell’Icif è promuovere corsi di cucina italiana per professionisti stranieri e organizzare attività di promozione dei prodotti enogastronomici italiani; io davo una mano nel lavoro d'ufficio e nella gestione degli eventi, percependo dalla Fondazione CRT una borsa di studio di circa 2500 euro al mese. Al termine dello stage ho viaggiato un mese nel sud est asiatico e poi ho passato sei mesi a Pechino a studiare il mandarino; durante questo periodo ho svolto lavoretti saltuari – comunque stare lì non costava molto, spendevo 180 euro al mese di affitto e 50 euro al mese per i corsi.
Sono tornato in Italia nell’estate del 2007, con un rocambolesco viaggio via terra passando per Mongolia, Siberia e prendendo poi il treno della ferrovia Transiberiana. Dopo due mesi come supplente alle scuole superiori, sono tornato in Cina a fare il restaurant manager di un ristorante italiano sull'isola di Hai Nan, nella Cina meridionale: lì guadagnavo 10mila rmb al mese (circa mille euro), più vitto e alloggio pagati. Sono dovuto tornare in Italia a giugno 2008 perchè il mio visto non era più rinnovabile: dopo i disordini del Tibet e con l’avvicinarsi delle Olimpiadi, c’era stato un giro di vite burocratico. Di nuovo in Italia, ho scoperto che stava per partire un master in ambito agroalimentare organizzato dalla Ferrero di Alba con l’università di Torino e mi sono iscritto. La mia speranza per il futuro? Che il prossimo lavoro mi permetta di unire la formazione accademica con quella linguistica e "di vita" che ho avuto parallelamente».

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