P. si è laureato in Giurisprudenza a soli 24 anni. Trovare uno studio dove fare il praticantato per lui è stato facile: «Ho inserito il curriculum nel sito dell’Ordine degli avvocati, e dopo mezz’ora ho ricevuto la prima chiamata: gli studi legali sono alla spasmodica ricerca di carne da macello», racconta. «In poche settimane ho fatto una decina di colloqui, ricevendo proposte talvolta assurde: per esempio, uno stage non retribuito anziché il praticantato per il quale mi ero candidato».
In più P. ha un’esigenza particolare: ottenere un part time, per poter contemporaneamente frequentare la scuola di specializzazione indispensabile ad accedere al concorso in magistratura. «Gli studi grandi non lo concedono mai: così chi vuole fare la scuola di specializzazione si trova obbligato ad andare in studi piccoli». P. comincia il suo praticantato in uno studio gestito da un solo avvocato: «Gli accordi prevedevano una retribuzione di 250 euro al mese per i primi due mesi, e poi di 500 euro per i due mesi successivi. Dopo questo periodo di prova, avremmo contrattato uno stipendio tra i 500 e i 1000 euro al mese. Quanto agli orari, l’avvocato chiedeva per i primi due mesi un impegno dalle 9:00 alle 19:00 con una pausa pranzo di due ore, e poi una disponibilità a lavorare senza orario. Però io comunque avrei fatto il part-time» aggiunge «e quindi alle 14:00 sarei uscito».
Nel giro di poco tempo, però, il rapporto tra l’avvocato e i suoi praticanti (altri due oltre a P.) si deteriora: «Siamo tutti scappati a gambe levate nel giro di un mese. Se sbagliavamo qualcosa, per esempio nel redigere un atto, l'avvocato ci urlava contro – senza considerare il fatto che noi non avevamo esperienza, ed eravamo appunto lì per imparare».
Così P. passa in un altro piccolo studio legale: «Qui non mi danno nulla di rimborso spese ma non mi chiedono grande impegno, quindi posso dedicarmi alla scuola».
Pare che fare il praticantato sia davvero un problema per chi vuole anche seguire i due anni di scuola di specializzazione: «La mia ha un obbligo di frequenza dalle 15:00 alle 19:00 tutti i giorni dal lunedì al giovedì. In più bisogna studiare e fare i compiti a casa». La scuola è anche costosa: «Io pago una retta di 3mila euro l’anno. La cosa grave è che non sono previste differenziazioni in base al reddito: è chiaro che non tutti possono permettersi di sborsare una cifra così alta, perdipiù senza avere entrate». In ogni caso, ben pochi si prendono il rischio di fare solo la scuola di specializzazione, lasciando perdere il praticantato: «Quasi tutti cercano di fare entrambi, perché il concorso in magistratura è un terno al lotto», conclude P.: «in caso vada male, almeno si potrà ripiegare sull’avvocatura!».
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4 commenti:
quando hanno inventato lo stage, ora è chiaro, si sono ispirati al praticantato!erano tutti invidiosi della fortuna capitata agli studi legali ecc. che avevano gente che lavorava gratis e senza orari.
stage e praticantato sono molto molto simili, certo si differenziano per alcune cose tra cui questa:un laureato in giurisprudenza esce dalla sua facoltà e con mesta rassegnazione va a fare il praticantato, senza eccessivi problemi a trovare chi lo sfrutti. invece, ad esempio, io appena laureata in comunicazione, che proprio come il laureato in giurisprudenza ho solo la mia laurea sul curriculum e ho bisogno di fare esperienza come lui, mando una marea di curriculum per fare stage, anche non retribuiti, mi interessa l'esperienza, ma nessuno mi risponde o prende in considerazione il mio curriculum, allora dopo mesi che nulla si muove, decido di fare un master che abbia lo stage allegato. finisco il master, faccio il mio stage e terminato ricomincio a mandare curriculum, cercando questa volta, visto che ho fatto già esperienza con lo stage del master, una "collaborazione"(e si che parlare di lavoro nella lettera di presentazione pare brutto). sta volta mi risponde tanta gente!!!ma che mi propongon o?lo stage non retribuito! ah adesso che ho esperienza mi proponete di fare esperienza???c'è qualcosa che non funziona...
Rosa
Che schifo! E' scandaloso... è proprio vero il sapere non è per tutti ma solo per chi può permetterselo... il lavoro ormai sta diventando un lusso... solo chi può farsi mantenere per anni forse riesce a fare il mestiere per il quale ha studiato!
ma perchè la legge permette di proporre uno stage ad una persona che ha 2 anni di esperienza nello stesso ruolo?
http://lavoro.annunci.tiscali.it/stage-assistente-alla-direzione-roma-4366152.htm
come si può proporre uno stage ad una persona che ha le caratteristiche richieste dall'annancio?eppure c'è scritto contratto:stage. forse un po troppa gente non ha capito cosa è lo stage e a chi è rivolto!
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