venerdì 23 gennaio 2009

PIANETA PRATICANTI: «GUADAGNO 800 EURO AL MESE, MA ALLO STUDIO PORTO 800 EURO AL GIORNO»

A. ha 26 anni ed è un praticante avvocato. Racconta la sua storia alla Repubblica degli Stagisti a condizione di mantenere l'anonimato: come lui, quasi tutti i praticanti temono ritorsioni dagli studi dove lavorano.
«Ho cominciato nell’aprile del 2008, una settimana dopo la laurea» racconta A. «In studio siamo una settantina: ci sono sei soci più altri partner, ma i 2/3 sono praticanti come me. Tutti figuriamo come collaboratori: ci siamo aperti la nostra partita Iva e svolgiamo il praticantato come liberi professionisti». E cosa fa questo piccolo esercito di praticanti? «In Tribunale, oltre ad assistere alle udienze, andiamo a depositare atti presso la cancelleria, oppure all’ufficio notifiche per rilasciare atti da notificare. In studio facciamo ricerche propedeutiche al lavoro di altri avvocati, poi redigiamo atti, memorie, comparse, citazioni».
Il praticantato per diventare avvocati dura 24 mesi e nel Codice deontologico forense c'è scritto esplicitamente che ogni avvocato deve «fornire al praticante un adeguato ambiente di lavoro, riconoscendo allo stesso, dopo un periodo iniziale, un compenso proporzionato all'apporto professionale ricevuto». E A. quanto prende? «Per i primi mesi lo stipendio previsto dallo studio è di circa 800 euro lordi al mese, che poi sale a 1000 e può arrivare negli ultimi mesi a 1300 se i titolari sono particolarmente contenti del lavoro di un praticante». Fantastico? «Sì. Un po’ meno fantastico se si considera che io in un solo giorno produco per lo studio l’equivalente di quanto guadagno in un mese. È facile dedurlo dal time-sheet: ogni telefonata, ogni mail, ogni ricerca che faccio viene fatturata al cliente. E non certo 5 euro all’ora!».
Ma A. sa di essere fortunato: «Ci sono miei compagni di università che prendono meno della metà di quel che prendo io. Però c'è da dire che io entro in studio alle 9 della mattina ed esco quasi ogni giorno alle 9 di sera: tolta l’oretta di pausa pranzo, vuol dire 11 ore di lavoro al giorno dal lunedì al venerdì, e certe volte anche il sabato. Mi è capitato di stare in studio fino alle 2 di notte. In generale, se esco prima delle 8 vengo guardato malissimo: il risultato è che non ho più una vita al di fuori dello studio!».
I praticanti, come già avevo osservato qualche mese fa nel post «La Repubblica dei Praticanti», sono incredibilmente simili agli stagisti. La differenza sostanziale è che, se vogliono cominciare la professione per la quale hanno studiato, il praticantato devono farlo obbligatoriamente. Pertanto ogni anno gli studi di avvocati, commercialisti, notai, agronomi e chi più ne ha più ne metta, si ritrovano la fila davanti alla porta. E a chi non farebbe gola questa schiera di volenterosi neolaureati, disposti a lavorare gratis o per poche briciole senza mai guardare l'orologio, pur di poter accedere all'esame di Stato?

12 commenti:

Anonimo ha detto...

e questo ragazzo è uno dei più fortunati, nella maggioranza dei casi il praticante lavora gratis!almeno così le persone che conosco io!non mi iscrissi a giurisprudenza proprio per evitare sta piaga di 2 anni di sfruttamento gratuito, praticamente un ricatto:se non fai prima lo schiavo non puoi esercitare!somiglia tanto al nonnismo, tanto poi sarai tu a sfruttare il giovane di turno quando ti sarai affermato.
Rosa

Anonimo ha detto...

belloooooooo!!io faccio tutto ciò gratis!!!

Anonimo ha detto...

Molti dei miei amici lavorano gratis per 6 mesi, con il rischio di non prendere il posto a fine praticantato !!!
Non sei messo cosi male ;-)

CuocaPrecaria ha detto...

Mia cara, su chi offre lavoro gratuito, e su chi lo accetta, come sai avrei molto da dire...
Nel frattempo, se fai un giro sul mio blog puoi leggere l'ultimo incontro che ho avuto con uno di questi generosi dispensatori di lavoro a gratis!

Abbracci,
CuocaPrecaria

Anonimo ha detto...

anche io vorrei sottolineare che la storia che hai raccontato è una delle più fortunate: conosco prtaticanti che prendono 200 euro al mese, o a cui viene semplicemente dato un rimborso benzina per quando vanno in tribunale.
un ragazzo che conosco mi ha spiegato che il suo "datore di praticantato" è uno di quelli che pagherebbe anche, ma se lo facesse verrebbe guardato malissimo dai suoi colleghi...
e un altro mi ha detto: "capisci perchè gli avvocati si fanno pagare cos' tanto?? perchè fino a 30 anni sono sfruttati loro"

...

Anonimo ha detto...

x la cuocaprecaria:
se nn conosci certi ambienti nn parlare...x la pratica nn è previsto un compenso da alcuna normativa, c'è solo un riferimento a un compenso nel codice deontologico del tutto discrezionale, per cui la norma è non ricevere alcun compenso, almeno da roma in giù, l'eccezione è avere un rimborso e qualche "premio". non scegliamo noi di lavorare gratis, diciamo ke nn abbiamo scelta. c serve uno studio dove fare pratica xkè ogni semestre dobbiamo avere un certo numero di udienze e di atti da redigere, il tutto con la sottoscrizione di un dominus.
se mi ribellassi è quasi matematico che non trovereri posto in nessun altro studio del Foro.falla tu la garibaldina!

Anonimo ha detto...

Si per quanto riguarda i praticanti la loro situazione è molto più delicata rispetto a quella degli stagisti, sono molto più ricattabili.
Rosa

Anonimo ha detto...

Il praticantato esiste anche per i commercialisti. Tre lunghi anni e non sono previsti compensi! Inoltre spesso accade che chi ti dovrebbe insegnare la professione se ne frega, pretendendo magari che sia il tirocinante più "vecchio" a farlo al suo posto. Alla fine si ha come risultato di avere manovalanza gratuita per contabilità e scadenze. Se ne guardano bene di farti partecipare a lavori veramente formativi. E' una posizione molto delicata quella del praticante. Basta poco per mandare in fumo il lavoro di anni e dover ricominciare tutto da capo.

Anonimo ha detto...

...60 ore settimanali...240 ore mensili...720 euro mensili (cioè 800 al netto del 10% di tasse)...720 diviso 240 = 3 euro all'ora...viva i bamboccioni di mammà allora...

Anonimo ha detto...

Avoja che siamo bamboccioni, se eravamo un minimo svegli stavamo tutti i giorni in piazza a manifestare,invece di accettare supini gli stage non retribuiti e i contratti da terzomondo. i diritti non piovono dal cielo e una volta ottenuti bisogna pure lottare per mantenerli. negli anni 70 i nostri genitori scendevano in piazza un giorno si e l'altro pure a protestare!prova a dire a un ragazzo francese di lavorare gratis, ti ride in faccia, è vero il singolo non fa la differenza ma tanti singoli fanno l'unione!
sara

Mirtilla ha detto...

Tutti i miei amici che fanno la pratica non prendono una lira o euro che dir si voglia, i commenti qui sopra rispecchiano in pieno la realtà.

Alberto ha detto...

io lavoro lo stesso numero di ore completamente gratis.